Agata Centasso del Venezia ha rilasciato qualche giorno fa un’intervista sulle pagine del quotidiano La Nuova Venezia.

La centrocampista veneta la chiamano anche “la belva” e Centasso motiva così: “Me lo porto dietro fin da bambina. Il mio nome di battesimo completo è Agata Isabella, sono cresciuta insieme a due fratelli maschi, ne combinavo di tutti i colori, così mio papà un giorno ha iniziato a chiamarmi IsaBelva“.

La giocatrice trentenne ma spiegato perché ha sulla maglia del Venezia il numero 90: “Perché è il mio anno di nascita. Fino alla passata stagione ho giocato con l’8, quest’anno è arrivata Elisa Dalla Santa al Venezia, che ha sempre usato quel numero. Mi è sembrato un bel gesto lasciarglielo e ho optato per il 90.

Agata fa anche una mansione molto importante: “Il lavoro da operatrice socio-sanitaria mi appassiona e coinvolge. Da due anni e mezzo lavoro all’Anffas di Cannaregio. Sono a contatto con quelli che chiamo i miei “ragazzi”, anche se hanno età diverse, persone che hanno una disabilità intellettiva. Mi piace stare con loro“.

Agata ha poi parlato della sua vita fuori dal campo: “Mi sono divertita a realizzare il video promozionale della nuova divisa, le foto e il manifesto per la campagna abbonamenti: devo solo ringraziare la società per avermi coinvolta anche perché sentivo di fare qualcosa di utile per il mio club e la mia città. Quando ero più giovane mi piaceva il mondo delle modelle, ho realizzato anche spot pubblicitari per Nonno Nanni“.

L’obiettivo del Venezia, secondo Agata, è uno solo: “Noi quest’anno puntiamo alla promozione in Serie B, la squadra è competitiva. Venezia come città si risolleverà. Adesso è deserta, senza turisti fa un po’ impressione, ma nello stesso tempo consente di vederla con occhi diversi, di ammirarla in tutta la sua bellezza. Mi aspetto una rinascita“.

Photo Credit: Instagram Agata Centasso