Il Real Meda ha affrontato, nella quattordicesima giornata del Girone A di Serie C, il Fiammamonza per 3-1: per le padrone di casa sono andare in rete Rebecca Arosio, Silvia Campisi e Francesca Sironi. Un risultato che permette alle ragazze di mister di Mirko D’Onofrio di agganciare al nono posto con sedici punti lo Spezia.
Le pantere hanno sfoggiato per la prima volta una nuova arrivata: si tratta di Alessia Moraine Gentile, mediano classe 2003, ex giocatrice dell’Inter, arrivata da pochi giorni in terra medese. La Redazione ha raggiunto la neo-bianconera per ascoltare le sue prime impressioni con il Meda.

Alessia cosa vuole dire per te fare il mediano?
«Da piccolina sono partita come difensore centrale, ma poi mi hanno messo lì perché mi ha permesso di partecipare sempre all’azione e di sfruttare le mie qualità. Penso che il mediano sia il ruolo a cui mi adatto meglio sia fisicamente che tecnicamente».

Com’è iniziata la tua avventura col pallone?
«Una mattina mi sono alzata, e ho detto ai miei genitori di iniziare a giocare a calcio. Loro hanno appoggiato a questa mia volontà. Quindi mi hanno iscritta in una squadra che si trovava sotto casa mia, ovvero la Polisportiva Assisi. Successivamente ho portato con me mio fratello gemello, e quindi ho iniziato lì la mia avventura col calcio. Poi sono stata chiamata dall’Inter, prima Femminile Inter, dove sono stata per sei stagioni».

Con l’Inter che esperienza è stata?
«L’esperienza nell’Inter è stata molto positiva, perché sin da subito mi ha fatto crescere e poi perché venivo da cinque anni col calcio maschile. Lottavamo sempre per i primi posti, tanto che mi ha permesso, con questa squadra, di vincere uno scudetto e la convocazione in Nazionale. Per me è stata una grande vetrina l’Inter, soprattutto anche aver avuto l’onore di indossare la fascia di capitana nerazzurra per cinque anni».

Cosa ti ha portato ad accettare pochi giorni fa la proposta del Real Meda?
«Ho iniziato ad agosto quattro mesi in America, per poi tornare in Italia a dicembre. Ho chiesto all’Inter di andare in una squadra come il Real Meda, perché è una società che punta molto sui giovani, e poi ho bisogno di crescere, di giocare e di confrontarmi con persone più grandi di me, ma anche di far valere le mie qualità tecniche».

Com’è stato il tuo primo impatto sulla tua nuova squadra?
«Un gruppo molto unito che vuole ripartire da questo mese. Ciò mi ha permesso di integrarmi e di misurarmi immediatamente ad un campionato competitivo come la Serie C».

Il tuo esordio col Real Meda è stato positivo: infatti le pantere hanno battuto 3-1 il Fiammamonza.
«È stato un esordio molto importante, ma non me l’aspettavo così presto. Sono arrivata da poco, e già il fatto che il mister e la squadra punti su di me fa aumentare il mio morale. Questo conferma come il Meda punti veramente sui giovani. Sono riuscita a tagliarmi un minutaggio abbastanza rapido, giocando per tutto il secondo tempo. Nella vittoria con il Fiammamonza ho visto un cambiamento importante nel gruppo».

Secondo te dove può arrivare questa squadra?
«Secondo me siamo una grande squadra, possiamo arrivare in alta classifica, e l’attuale posizione che ha non lo merita. Sono sicura che ci toglieremo delle soddisfazioni, e le avremo già nelle prossime gare di campionato, sperando che il Covid non faccia brutti scherzi».

Domani c’è il recupero con l’Independiente Ivrea: che match sarà secondo te?
«L’Independente Ivrea, in questo momento, ha un punto in più di noi, ma ha anche una partita in più, quindi il match di domani è fondamentale. Questo penso sia uno dei periodi più importanti del campionato, dove ogni partita va giocata fino all’ultimo minuto con l’obiettivo dei tre punti. Il mister e la società hanno ben chiari gli obiettivi di questa stagione, e noi ragazze a partire dalla vittoria nel derby contro il Fiammamonza abbiamo dimostrato coi fatti quello che a parole ci siamo prefissati».

Qual è stata la tua prima impressione sul Girone A di Serie C?
«Lo vedo come un campionato competitivo, dove ci sono le retrocessioni dirette e i playout da giocare, e il rischio c’è sempre fino alla fine. Le squadre sono tante, quindi la stagione è lunga: questo è un bene per me, perché, siccome ho tante partite da giocare, aiuterà ad ambientarmi velocemente in una Prima Squadra e al Real Meda di riuscire a fare quello che non è riuscito in questo momento».

Il Covid-19 avrà un ruolo sul campionato?
«Sinceramente sì. Sono arrivata da un periodo in cui, dopo l’America, ho avuto uno stop abbastanza importante per la conclusione dei campionati. Il 9 gennaio, giorno del mio compleanno, dovevo esordire in Serie C, ma sono state rimandate due gare consecutive. Questo non è stato positivo sia per me che per la squadra, soprattutto perché avremo delle numerose partite molto ravvicinare, e non sarà facile gestirle fisicamente. Il Covid non credo influisca tantissimo, perché non va preso come un alibi, ma avrà un fattore importante, perché le partite vengono rinviate da destinarsi. Certo, il campionato va avanti, ma nei prossimi mesi ci sarà un sovraccarico di gare».

Come sta il calcio femminile italiano?
«Ho notato tantissimi cambiamenti, perché comunque io ho iniziato quando ancora le squadre professionistiche non avevano preso in mano il calcio femminile. Io ho cominciato in una squadra maschile dell’oratorio perché fino a quei momenti, nei dintorni di Milano, c’era solo l’Inter Femminile, ma era una realtà che non conoscevo ancora molto bene. Dal passare al giocare coi maschi all’Inter Femminile è stato un grande passo, e nel corso degli anni ho visto la differenza e il miglioramento che l’Inter ha fatto nel calcio femminile. Mi auguro che dall’anno prossimo si passi al professionismo, perché è una cosa che stiamo aspettando da tanto tempo, Spero che arrivi il più presto possibile».

Che persona sei fuori dal campo?
«Sono una persona molto solare e socievole. Mi piace molto stare con gli amici, ma anche in famiglia. Il mio carattere fuori dal campo riflette molto su quello calcistico, e il fatto di essere stata capitana con la squadra maschile che con l’Inter Femminile ha aiutato a responsabilizzarmi, mostrandomi molti lati di me che ho caratterialmente fuori dal rettangolo di gioco: senso del gruppo, aiutare l’altro, leadership e avere determinazione. Sto, inoltre, portando avanti gli studi».

Quali sono le tue aspettative per il 2022?
«Le mie aspettative sono crescere tantissimo e approcciarmi volenterosamente alla Serie C. Mi auguro di togliermi delle soddisfazioni col Real Meda e personalmente. Vorrei tornare in ambito Nazionale, questo 2022 può permettere sia al Real Meda che a me di usarlo come trampolino di lancio».

La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia il Real Meda e Alessia Moraine Gentile per la disponibilità.

Photo Credit: Facebook Real Meda

Elia Soregaroli
Nato il 12 luglio del 1988 a Cremona, Elia ha sempre avuto una grande passione per il mondo del giornalismo, in particolar modo a quello sportivo. Ha tre esperienze lavorative in questo settore, IamCalcio, ManerbioWeek e BresciaOggi, un workshop con l'emittente televisiva Sportitalia, e uno stage curricolare con il Giornale di Brescia. Si avvicina al calcio femminile nel 2013 grazie ai risultati e al percorso del Brescia CF e da allora ha cominciato ad occuparsi anche del movimento in rosa.