L’Eugenio Coscarello è un club che partecipa da anni al torneo di Eccellenza regionale calabrese La società biancazzurra, composta dal presidente Francesco Coscarello e dal dirigente Romolo Orefice, è guidata dal mister Silvio Greco, spalleggiato dal suo collaboratore e preparatore atletico Andrea Arciglione. L’estremo difensore della squadra capitanata da Carla De Luca è Anna Greco, portiere classe ’99 originaria di Cosenza. Abbiamo raggiunto la calciatrice per una breve intervista la calciatrice che da 8 anni veste la maglia dell’Eugenio Coscarello.

Anna come ti sei avvicinata a questo sport?
Mi sono avvicinata a questo sport da piccola. In casa mio fratello, che da bambini era un poco restio a farmi giocare con lui, è un grande appassionato di calcio e lo pratica a livello amatoriale. Quindi ho iniziato giocando con il mio vicino nel vicolo sotto casa, che mi portò alle prime partitelle con i suoi amici. Non ero ben accetta ma giocavo lo stesso. Così è stato fino a quando non è stata creata una squadra femminile a Cosenza, la Real Cosenza, e mia madre si decise ad iscrivermi. Da lì è stato tutto un crescendo”.

Quali sono stati i tuoi primi passi nel calcio femminile?
“Le mie esperienze partono, perciò, nel Real Cosenza, attraverso un percorso fatto da un organico ogni anno simile al precedente, ma con diverse società. Si alternarono prima l’Azzurra, poi la Pietro Mancini e ora l’Eugenio Coscarello. Nel 2016 fui convocata nella Rappresentativa regionale di calcio a 5, nelle fasi di selezione, e nello stesso anno arrivò anche l’esperienza di un provino al Bari. Nella stagione 2018/2019, invece ho giocato nel campionato di Eccellenza Femminile lombardo, con la Ssd Minerva, partecipando anche ad un provino per il Milan. Poi, purtroppo, mi sono rotta il crociato ed il menisco facendo cosi ritorno a Cosenza. Dopo la riabilitazione, in 6 mesi ripresi a giocare sempre nel Coscarello, dove arrivò una convocata nella Rappresentativa regionale, che poi non ha giocato per motivi legati al Covid”.

Come è andata la scorsa stagione con l’Eugenio Coscarello?
“La scorsa stagione era iniziata bene, eravamo cariche e lo sentivamo come l’anno buono. Mister e società credevano molto in noi ma il Covid non ci ha permesso di continuare verso il nostro obiettivo, che comunque rimane sempre lo stesso ovvero puntare alle zone alte del campionato”.

Come avete vissuto le due fasi di stop delle attività che hanno caratterizzato questo 2020?
“La prima fase di stop è stata pesante perché imprevista e completamente nuova. Non sapevamo bene come adattarci e fu triste non allenarci per così tanto tempo. Quest’anno invece, essendo più preparati all’emergenza, abbiamo uno staff che è sempre alla ricerca di ogni tipo di soluzione pur di non star ferme. Ci alleniamo con costanza fino a quando sarà permesso e con tutte le precauzioni, ma anche se dovessimo interrompere saremmo pronte ad ogni altra forma di allenamento a distanza”.

In vista di questa annata la squadra era stata rinnovata?
“La rosa si è rinnovata. O meglio, alcune ragazze ormai fanno parte di questa squadra da sempre: chi da 3 anni, chi da 8, come me. Però quest’anno è arrivata l’aggiunta di nuovi elementi interessanti che completano un organico già competitivo e organizzato. Il gruppo è concentrato sul miglioramento sia individuale che collettivo, ci divertiamo e ci troviamo molto bene insieme, ci definiamo una grande famiglia e aspiriamo sempre a creare un’ambiente sereno e in cui ci sia impegno e dialogo”.

Sperando nella ripartenza dei tornei dilettantistici dove mirate di arrivare?
“Le ambizioni sono tante. Tra queste rientra il vincere il campionato, sarebbe ipocrita non dirlo, è un obiettivo che da sempre cerchiamo di raggiungere. Dunque l’ambizione sarebbe un campionato di Serie C che gratifichi tutti i nostri sforzi. Però io aggiungo a questo anche l’ambizione di diventare una squadra modello di coesione, correttezza e bravura, vedendo la nostra una squadra diversa dalle altre”.

Come reputi il livello del campionato?
“Il livello del campionato calabro di Eccellenza femminile si sta alzando, ogni anno partecipano nuove società con nuovi elementi di spicco. La competizione è abbastanza alta, però mi piacerebbe vedere ancora più partecipazione e interesse. L’esperienza fatta al Nord mi ha dato la possibilità di notare come lo stesso campionato lì sia colmo di squadre e di spettatori interessati. Purtroppo in Calabria lo sviluppo è stato più a rilento per varie motivazioni, ma un giorno sarà diverso e ci sarà maggiore visibilità anche per noi”.

Quale reputi il ricordo più bello legato al calcio?
“Il mio più bel ricordo di squadra fu l’andata degli ottavi di finale di Coppa Italia, dopo la vittoria alle fasi regionali, nel 2017. Giocavamo in casa all’Azzurra contro una squadra romana fisicamente oltre il nostro livello. Era la nostra prima esperienza di confronto con una realtà diversa da quella calabra e fu inaspettata quanto combattuta la vittoria per 1 a 0 a nostro favore. Eravamo incredule ma fu un’esperienze che ci fece crescere molto. Il più bel ricordo personale invece è stato il mio provino al Milan nel 2018, in cui ho avuto la possibilità di allenarmi per 4 giorni con figure importantissime del panorama nazionale e internazionale. Una realtà completamente diversa e che insegna tanto anche in pochi giorni. Devo ringraziare la società Eugenio Coscarello, il Presidente Francesco e il dirigente Romolo Orefice per avermi permesso di fare questa esperienza”.

Sono ore di lavoro difficili per voi e hai una dedica speciale da fare per una persona a te cara che lotta tra la vita e la morte? 
Vorrei dedicare un pensiero e una preghiera per  Raffaele, un ragazzo che sta soffrendo e combattendo per la sua vita. Sei parte di noi, ed io e le mie compagne ti vogliamo molto bene. Ce la farai, vogliamo riabbracciarti presto“.