Domenica scorsa con due turni d’anticipo il Palermo ha colto la promozione in Serie B, ottenendo il primo posto matematico nel girone D di terza serie. La squadra rosanero, dopo i 46 punti raccolti in 18 gare disputate, ha potuto cosi festeggiare il salto in cadetteria nonostante il turno di riposo osservato. Ben otto le vittorie consecutive per le siciliane che nel girone di ritorno hanno macinato un percorso di soli successi staccando la concorrenza agguerrita di Lecce, Res Women e Chieti. Alla guida delle sicule, che hanno realizzato 56 reti subendone 20, l’allenatore Antonella Licciardi che abbiamo raggiunto poche ore dopo il balzo in Serie B per saggiare gli umori in casa isolana.

Ad inizio stagione con quali obiettivi eravate partiti? Pensavate di poter centrare il salto in Serie B con un organico molto giovane come il vostro?
“Eravamo partiti con obiettivi legati alle prestazione e non troppo al risultato. Puntavamo alla crescita di un gruppo molto giovane come il nostro, rosa con 8 juniores unite allo zoccolo dell’anno precedente che comunque era arrivato secondo“.

Al termine del girone d’andata eravate terze dietro Res Women e Chieti e appena avanti al Lecce. Come è stata la prima parte di stagione per voi?
“Eravamo partite bene vincendo le prime tre gare sino allo stop dei campionati, alla ripresa a gennaio, invece, abbiamo avuto qualche battuta d’arresto. Il cammino, dopo il ritorno in campo, è stato comunque positivo vista la sola sconfitta con la Res Women, il pari con il Chieti ed il passo falso con il Pescara. La sosta forzata ci ha permesso comunque di far crescere le più giovani e farle integrare ai nuovi schemi. Direi che a noi quella pausa è servita molto per amalgamarci meglio”.

Nel girone di ritorno in otto gare otto successi consecutivi. Cosa è cambiato in casa rosanero?
Dopo la sconfitta con il Pescara qualcosa è cambiato: non stavamo venendo da prestazioni eccellenti e ci siamo guardate un attimino negli occhi dicendoci di avere tutte le carte in regola per fare meglio. Dopo il primo successo nel girone di ritorno e il seguente pari tra Chieti e Res Women ci siamo trovate nuovamente ad un passo dalla vetta sicure che le nostre avversarie qualcosa lungo il tragitto avrebbero concesso. La consapevolezza di potercela fare è venuta fuori man mano soprattutto nei tre scontri diretti con Lecce, Chieti e Res Women”.

Domenica la promozione in Serie B. Come avete festeggiato?
Abbiamo festeggiato vedendoci dopo la gara tra Chieti e Pescara, che qualche ragazza stava seguendo. Ci siamo ritrovate in un locale all’aperto dove i protagonisti sono stati  qualche coro ed un brindisi a suggellare un pomeriggio passato insieme dopo una splendida annata”.

Ora mancano due gare al termine di questo campionato, cosa chiederà a questo finale di stagione?
L’obiettivo era quello di concludere il girone di ritorno con 10 vittorie di fila. Anche a promozione ottenuta le cose non cambiano e scenderemo in campo con Monreale e con il Pescara per i 3 punti”.

Qualndo ha capito che le basi per il salto in Serie B c’erano tutte?
Credo che la vittoria con la Res Women sia stata la gara che in assoluto ci ha dato grande consapevolezza. Abbiamo disputato la miglior partita della nostra stagione per compattezza e per ordine tattico, non ricordo azione concesse a quello che era il miglior attacco del campionato sino a quel momento. Non abbiamo rischiato praticamente mai ribattendo colpo su colpo ad una grande squadra. Quella gara ci ha dato la misura della forza della nostra formazione rispetto a tutte le avversarie”.

Nella prossima annata vi troverete in Serie B. Crede che l’organico a sua disposizione vada puntellato per ben figurare in cadetteria o si ritiene già soddisfatta della rosa a disposizione?
Indubbiamente va puntellato. La rosa è di buon livello ma in una categoria superiore qualche innesto sarà ben accetto. Sappiamo di dover salvaguardare la nostra mentalità e la nostra identità di gioco, che è quella di giocarci le partita senza tirare i remi in barca anche nei momenti di maggiore difficoltà. L’idea per la Serie B resta quella di fare un calcio propositivo tenendo il pallino del gioco in mano con un’intensità elevata durante le partite, ragion per cui il livello qualitativo dovrà essere alto”.