Portiere della Fiorentina Women’s, Stéphanie Öhrström si racconta all’Associazione Italiana Calciatori:

Ti sei avvicinata al pallone fin dall’età di 5 anni. Come è nata questa passione?
Sono cresciuta con i miei cugini. Stavamo spesso fuori a giocare insieme con il pallone al parco o per le strade. Per me era naturale giocare a calcio, non ricordo nemmeno la prima volta che ho dato i primi calci, perché fin da subito ha fatto parte di me.

Nel 2010 arrivi in Italia firmando un contratto con la Bardolino Veronese. Dalla Svezia all’Italia: com’è stato l’impatto con una realtà diversa dalla tua?
La differenza tra Italia e Svezia, principalmente è stata dal punto di vista professionale: in Svezia forse staff e tutto ciò che ruotava attorno alla squadra era più organizzato. Per quanto riguarda invece i rapporti umani, qui mi trovo benissimo perché voi italiani siete molto più solari, gioiosi e più aperti.

Hai avuto una carriera brillante. Dall’anno scorso in forza alla Fiorentina Women’s FC vincendo il tuo secondo scudetto (il primo era arrivato con AGSM Verona). Cosa pensi serva oggi per essere una brava calciatrice?
Io credo che per essere una buona calciatrice serva non fermarsi al primo successo. Bisogna sempre cercare di migliorarsi giorno dopo giorno, partita dopo partita.

Raccontaci la tua giornata. Come si scandiscono gli allenamenti? E come vivi il pre partita?
Ogni giorno siamo in campo ad allenarci e facciamo due giorni con doppio allenamento. Pranziamo insieme, e condivido con loro gran parte della mia quotidianità. Vivo una vita tranquilla, mi piace stare in compagnia e appena può mi raggiunge mio marito che vive a Verona.

Credit Photo: Fiorentina Women’s FC – Facebook