Nel campionato di Eccellenza piemontese una delle squadre iscritte nel girone A è il Fossano. Il club biancoblù, presieduto da Gianfranco Bessone, è allenato dal tecnico Enrico Morengo, vede come capitano la giovane Carlotta Ferro. Abbiamo raggounto la centrocampista classe 2000, originaria di Barbaresco, al suo secondo anno con le piemontese.

Carlotta come hai iniziato a giocare a calcio?
Ho iniziato a giocare a calcio a 6 anni quando frequentavo la prima elementare. Non avevo altre opzioni in mente, l’unico sport che volevo praticare come mi ricordano i miei genitori è stato sin dall’inizio questo. Non avevo dato altra scelta alla mia famiglia, che mi ha quindi portata alla scuola calcio della Kinder + sport Ferrero. Quindi fino all’età dei 13/14 anni ho giocato con i maschi in questa società maturando diverse belle esperienze: quella che ricordo con più piacere sicuramente è il torneo a Barcellona del 2012 durante il quale abbiamo affrontato squadre provenienti da tutto il mondo e dove ci siamo classificati terzi dietro al Barcellona“.

Poi sei passata al femminile dove ti sei tolta diverse soddisfazioni vero?
“Si, successivamente sono passata a giocare nel femminile iniziando ad Alba nell’Albese, dove sono rimasta due stagioni dal 2013 al 2015.In questi due anni ho partecipato con la Primavera alle fasi nazionali del campionato giovanile.prendendo parte anche alla rappresentativa Under 15 e partecipare quindi per 2 anni al Torneo delle Regioni con la selezione Pienonte e Valle D’Aosta. Quì ho conosciuto Eva Callipo, allora presidente del Cuneo. dove mi sono trasferita dal 2015 al 2017. Il passaggio dall’Albese al Cuneo mi ha permesso di alzare l’asticella potendomi confrontare con giocatrici con molta esperienza, sia a livello giovanlie che di prima squadra”.

A questo punto giovanissima hai raggiunto la massima serie giusto?
“Si, infatti durante il mio secondo anno ho avuto la possibilità di essere aggregata in prima squadra e partecipare al campionato di Seria A, campionato nel quale ho esordito il 4/12/2016. È proprio qui che grazie al mister di allora, Gianluca Petruzzelli, ho maturato esperienza e migliorato sotto tutti i punti di vista sia calcistici che non. A Cuneo ho collezionato quindi la vittoria del campionato di Serie B e l’esordio in Serie A. Poi sono passata in bianconero con l’acquisizione del titolo sportivo, nel 2017/2018, del Cuneo da parte della Juventus. In quell’anno ho avuto la possibilità di confortarmi per la prima volta con un mondo totalmente diverso. Confrontarmi con un ambiente professionistico mi ha permesso di crescere ancora di più a livello tecnico ma soprattutto umano. Ho cercato di apprendere quanto più possibile da tutti i tecnici con cui ho lavorato per poter far mie quante più nozioni possibili e metterlo a disposizione delle mie compagne. Fino al 2018/2019 ho giocato con la Juve arrivando per il primo anno seconda in campionato perdendo in finale contro la Pink Bari mentre il secondo anno abbiamo vinto la prima Viareggio Womens CUP e arrivando terze in campionato”.

Poi il tuo passaggio al Fossano cosa ti ha spinto a sposare questo progetto?
“Dalla stagione 2019/2020 sono passata in prestito dalla Juventus al Fossano. Diciamo che ho scelto questa piazza conoscendo già Eva, responsabile del settore femminile, e un paio di ragazze all’interno del gruppo. Devo dire che ho comunque trovato una società ben strutturata e organizzata che puntava seriamente alla crescita a 360 delle sue ragazze. Quest’anno il prestito è stato prolungato ancora un anno così come la mia permanenza qui a Fossano”.

Quali erano gli obiettivi dello scorso campionato?
“Prima della sospensione del campionato mi ritengo soddisfatta di quanto stavamo facendo. Eravamo a conoscenza delle nostre qualità e potenzialità e sapevamo di poter fare bene. Gli obiettivi erano quelli di migliorare singolarmente e come gruppo partita dopo partita e puntare il più in alto possibile. Diciamo che i risultati sul campo hanno confermato la nostra voglia di far bene portandoci a giocare tutte le partite con grinta e determinazione portandoci a non essere inferiori a nessuna squadra. Essendo una Juniores giovane non era scontato riuscire a confrontarsi ad armi pari con le altre formazioni. Poi è arrivato lo stop al campionato che non ci ha permesso di finire la stagione che ci stava togliendo delle soddisfazioni. Nonostante il periodo non felice che abbiamo passato per via della pandemia, sono comunque riuscita a togliermi delle soddisfazioni anche a livello personale essendo stata candidata per la prima volta agli Idea Awards e vincendo il primo posto sia per il premio giuria tecnica che per la classifica generale finale”.

In Piemonte l’Eccellenza è già iniziata. Quali sono gli obiettivi del Fossano?
“Le intenzioni della società sono quelle di dar continuità ad un percorso iniziato un paio di anni prima, portando inevitabilmente alla creazione di una prima squadra che partecipasse al campionato di Eccellenza puntando appunto sulle ragazze già in società. Credo che il gruppo sia la parte fondamentale per una squadra che voglia raggiungere determinati obiettivi perché prima di essere una squadra si è un gruppo. Senza questo le potenzialità individuali non sono sufficienti. Eravamo consapevoli delle difficoltà iniziali essendo un mondo nuovo e dovendoci confrontare con ragazze più esperte. Le ambizioni stagionali sono quelle di prendere sicuramente confidenza con questa nuova categoria e far bene in ogni partita. Dopo questo stop forzato c’era la voglia di tornare in campo e rivivere nuovamente le sensazioni pre-partita, l’adrenalina prima di entrare in campo, ritrovare il gruppo nello spogliatoio e la felicità o delusione post-partita”.

Come vedi oggi il calcio femminile?
“Con l’entrata in scena di squadre professionistiche, vedi Fiorentina, Juve, Milan., il calcio femminile sta acquisendo sempre più visibilità. Anche il livello tecnico si sta comunque alzando e ci sta portando a ottenere risultati sempre più soddisfacenti. Il Mondiale appena passato conferma quanto detto sopra. Anche nella mia regione sta crescendo sia con la visibilità della Juventus ma anche con la crescita delle società già presenti ma anche con la nascita di nuove realtà”.

Quale è il tuo ricordo più bello legato al calcio?
“Essendo questo ormai il 14 anno che gioco a calcio ce ne sarebbero troppi. Forse per quanto riguarda l’esperienza con i maschi direi il torneo a Barcellona mentre con il femminile direi la vittoria della prima Vireggio Womens Cup”.