L’Aurora Femminile è un club emiliano che prenderà parte al prossimo torneo di Eccellenza regionale. La formazione cesenate, presieduta da Stefano Fantini, sarà guidata, nella stagione alle porte, da Marinella Piolanti. Le giallorosse, capitanate da Raissa Gori, vedono tra le loro fila l’esterno, classe ’94, Carolina Rotondo, Abbiamo raggiunto la calciatrice originaria di Forli, approdata all’Aurora nella passata stagione, per conoscere un po’ meglio la realtà di Cesena.

Carolina come è sbocciata la tua passione per il pallone?
“Mi sono avvicinata al mondo del calcio gia da piccolina, andando al parchetto ogni domenica con mio babbo e con il sogno di fare il portiere. Cosi man mano mi sono addentrata sempre di più in questo sport, anche se con un ruolo diverso da quello che adoravo da bambina. In realta ho fatto scherma per 9 anni, iniziando più concretamente a giocare a calcio 15 anni, in prima superiore. Ma in ogni pausa a scuola o a scherma, si giocava con un pallone”.

Nella tua carriera vanti anche un’esperienza in Serie B con il Verona, poi il tuo passaggio all’Aurora?
“Si, la scorsa stagione è stata molto d’insegnamento, per quanto mi riguarda. Venivo da un anno di stop voluto, mentre nella stagione precedente avevo giocato con il Verona in Serie B. È chiaro che il livello calcistico sia diverso, ma ho dovuto reimparare quello che poi è il bello di essere squadra: l’aiutarsi a vicenda, il dialogare, litigare se necessario ma per arrivare a un obiettivo comune che è quello in primis di divertirsi. Giocare in serie maggiori è indubbiamente molto stimolante, e a livello tecnico cresci molto, c’e molto agonismo e talvolta c’e il rischio di scordarsi le basi dello sport. All’Aurora c’è passione, voglia di fare, di divertirsi, di crescere. E un clima cosi puo solo che essere positivo”.

Come è andata la passata stagione per voi giallorosse?
“L’anno scorso le aspettative non erano certamente come quelle di quest’anno. Era il primo anno che veniva fatta una squadra di 11 all’Aurora, quindi era tutto nuovo. Buona parte della rosa aveva poca conoscenza delle proprie compagne, tantomeno con l’allenatrice,insomma siamo partite da zero. L’inizio è stato in salita, ci dovevamo conoscere, pero devo dire che è stato un crescendo, siamo sempre andate in migliorando e il lockdown ci ha fermate forse proprio nel momento di massima coesione. Probabilmente anche questo lungo periodo di stop ci ha fatte rilassare da tante tensioni, ha fatto emergere un po la cosa più importante: il voler giocare e allenarsi. Il rientro ad agosto infatti, anche con i nuovi acquisti, è stato grandioso, stiamo facendo bene e c’è un ottimo clima tra tutte noi”.

Avete quindi ambizioni importanti per il prossimo campionato?
“Io sono per puntare sempre al massimo. Non abbiamo giocato la finale di coppa anno scorso che ci eravamo guadagnate sul campo, quindi sicuramente vorrei finalmente giocarla e portarla a casa. Poi credo che quest’anno sia per affiatamento, che per i singoli, abbiamo una squadra che puo puntare a vincere il campionato. Bisogna essere ambiziose, impegnarsi, avere fiducia nelle nostre capacità, non penso che la nostra rosa valga meno di tante altre”.

Le prime amichevoli hanno lasciato purtroppo il segno, con un brutto infortunio molto pesante per voi giusto?
“Si colgo l’occasione per fare un grande in bocca al lupo al nostro numero 9, Chiara Valgimigli, che purtroppo si è infortunata nella prima amichevole al ginocchio. Spero si riprenda al meglio perche la sua presenza è fondamentale per me in primis, e per tutta la squadra. Speriamo quanto prima di rivederla in campo al nostro fianco”.

Il calcio femminile sta virando man mano verso il professionismo, questo porterà ad un avvicinamento importante da parte di tante giovani?
“In generale il calcio femminile, finalmente, sta andando in una direzione dove le bambine potranno sognare di fare le calciatrici da grandi, e di farlo come professione. Ancora credo che ci sia molto lavoro da fare e rispetto all’Europa siamo le piu indietro, però passo dopo passo, bisogna sempre partire. Quindi guardiamo il positivo e speriamo che vada sempre di piu nella direzione del professionismo”.

Hai parlato di una rosa molto affiatata, che ricordo hai della passata stagione passata con questo gruppo?
“Il mio piu bel ricordo sono i momenti passati insieme di squadra: ad esempio di ritorno con dalle trasferte in Sardegna in aereo. Non posso dimenticare i tifosi del Siena, giunti in aereoporto a cantare cori rivolti a noi, che non facevano partire l’aereo. Ricordo i ritiri di tre giorni durante la preparazione estiva e gli scherzi di notte con punizioni annesse, insomma i ricordi piu belli sono legati al gruppo, alla squadra non solo come squadra di calcio ma come famiglia in un certo senso”.