Chiara Sarain, difensore del Calcio Padova Femminile, ha rilasciato un’interessante intervista ai nostri microfoni parlando dell’attaccamento con la città di Padova, degli obiettivi per la prossima stagione e dei traguardi da raggiungere.

A che età hai iniziato a giocare a calcio?
“Ho iniziato a giocare all’età di 5 anni nella squadra del mio quartiere, Sant’Agostino, assieme ai miei amici dell’asilo.”

Ormai sono anni che giochi con il Padova, quant’è radicato il tuo attaccamento per la maglia biancorossa?
“Padova è la prima squadra femminile in cui sono approdata e per me significa tanto. Mi ha fatto crescere sia come persona che come calciatrice, più che una squadra è come se fosse la mia seconda famiglia. A questo si aggiunge che è la squadra della mia città ed è un onore per me portare cucito sul petto il biancoscudo, stemma che ha segnato la storia sportiva cittadina.”

Molti dei più grandi interpreti del nostro calcio hanno dato il meglio di sè proprio in difesa, il tuo ruolo. Qual è il bello di essere un difensore?
“Senza dubbio quello del difensore è un ruolo impegnativo ma allo stesso tempo soddisfacente. In particolare il ruolo di centrale ha subito forse maggiormente le influenze delle nuove teorie del calcio moderno, da semplice marcatore si è iniziato a vederlo sempre di più come play maker arretrato che fa partire l’azione e crea superiorità numerica in fase di costruzione. Da interprete del ruolo mi piace l’idea di poter essere parte integrante della manovra offensiva della squadra pur appartenendo di fatto al reparto arretrato.”

Ma nonostante il ruolo difensivo in questo campionato hai messo a segno 9 gol, un bottino da punta vera che ti ha permesso di diventare il capocannoniere del Padova. Quali sono le tue considerazioni su questa stagione?
“Questa è stata una stagione davvero fantastica sia a livello di squadra ma anche individuale. Ho sempre avuto un buon rapporto con il goal ma arrivare a quota 9 in campionato ha sorpreso persino me. Questo risultato è diretta conseguenza dell’ottimo lavoro della squadra e delle mie compagne, la stagione si è interrotta proprio nel nostro miglior momento di forma e di massima espressione di gioco.”

Quali sono le ambizioni del Padova per la prossima stagione?
“Il primo obiettivo è sicuramente quello di ripetere quanto di buono fatto quest’anno. Non nascondo però che il sogno resta quello di tornare in quella serie B dove abbiamo militato per diversi anni.”

Ovviamente nel mondo del calcio non è tutto perfetto, qual è il tuo più grande rimpianto calcistico?
“Ho sempre vissuto il calcio come una passione e credo che , quando ti vivi una cosa a pieno, non ci sia spazio per rimpianti. Ogni scelta che ho fatto mi ha portato ad essere la giocatrice che sono oggi quindi no, direi di non aver rimpianti.”

I social al giorno d’oggi stanno acquisendo sempre più importanza, quanto sono rilevanti nella vita di una giocatrice?
“I social in generale in questo momento di sviluppo del calcio femminile hanno un ruolo davvero fondamentale, consentono a una platea innumerevoli di persone di affacciarsi a uno sport che per troppi anni ha vissuto dietro le quinte.”

 Quando hai capito che il calcio poteva rappresentare il tuo futuro?
“Dalla prima volta in cui ho messo piede, a cinque anni, in un campo da calcio ho capito che quello sarebbe stato il mio sport. È una sensazione difficile da spiegare a parole, è come se ci fossimo scelti a vicenda e non passa giorno che io non sia soddisfatta della decisione che ho preso.”

Concludendo, quali sono i tuoi obiettivi futuri?
“I miei obiettivi sono nel breve termine tornare in campo quanto prima. La sosta forzata e la conclusione a tavolino ci ha lasciato incompiute, non vedo l’ora di poter anche solo approcciarmi ad una seduta di allenamento con le mie compagne. Per il futuro più a lungo termine non posso che augurami che le cose continuino come sono andate finora, con una squadra e un gruppo fantastico mai sazio di soddisfazioni e nuovi obiettivi.”