Photo Credit: Elena Calderola - Crema 1908

Il Crema 1908 ha concluso la sua seconda stagione in Eccellenza Lombardia al terzo posto con sessantotto punti, dove in trenta partite ha ottenuto ventuno vittorie, quattro sconfitte e cinque pareggi, con l’ultimo punto è arrivato domenica, dove le nerobianche hanno impattato contro il Città Di Varese per 4-4 nel recupero della ventottesima giornata: ai due gol di Cecilia Cavallin e alle realizzazioni di Giulia Savi e Michela Lunardi, le cremine hanno risposto con la doppietta di Lara Messali, e alle marcature di Raffaella Belli e di Alice Cirillo.
Se la squadra ha raggiunto questo piazzamento il merito va alla società che ha fatto scelte giuste di mercato, ma anche ad una persona che ha saputo amalgamare un gruppo nuovo e di schierarlo: stiamo parlando di Elena Calderola, coach del Crema per il secondo anno di fila, nonché ex giocatrice del Romano Lombardia, Doverese, Pieve 010 e, per l’appunto, Crema 1908, nonché ex Responsabile Settore Femminile del Sedriano.
La nostra Redazione ha raggiunto Elena per risponderci ad alcune domande.

Elena cosa vuol dire per te il calcio?
«Il calcio per me è divertimento, serietà, rispetto, un mondo che ha tanto da insegnare, e che ha tanto da dare».

Com’è stato il tuo percorso da calciatrice?
«Inizio a giocare a pallone nell’US Melzo, perché mio padre era presidente, e da lì spazio tra calcio e basket, arrivando a giocare in Serie B. Poi, dopo un infortunio, lascio il campo e smetto completamente ogni attività, ma la voglia di riprendere si era fatta sentire, giocando in squadre come Pieve 010, Doverese, ed infine Crema».

Che differenze hai notato tra il calcio del tuo periodo con quello di oggi?
«Il calcio è cambiato in meglio: ci sono molte più ragazze che giocano a calcio, si vede che la qualità sta notevolmente migliorando».

In che modo ti sei avvicinato alla figura di allenatore di calcio?
«Ho intrapreso questo percorso quando ero a Crema, dove in campo non stavo mai in silenzio: in quel momento ho capito che volevo mettermi in gioco, ma dall’altra parte del rettangolo verde».

Cosa ti ha portato ad allenare, due anni fa, il Crema?
«Quando ho preso il patentino UEFA B ho parlato subito con Marco Della Frera (attuale Responsabile Settore Femminile del Crema, ndr), e ci siamo detti che, un giorno, sarei ritornata a Crema per allenare. Ci siamo cercati diverse volte, ma non era mai il momento, fino a due anni fa».

Per te si è trattato di un ritorno, visto che in passato hai vestito la divisa neroverde…
«Diciamo che ci legava un filo, le squadre non si scelgono, ma è il legame, e io a Crema sono sempre stata legata».

Al tuo secondo anno sulla panchina delle cremine è arrivato un terzo posto in Eccellenza. Ti aspettavi di chiudere in questa posizione?
«Io e Della Frera abbiamo fatto un lavoro di sinergia, portando giocatrici importanti a giocare per questa maglia. Tutti ci davano per spacciate dopo le prime cinque partite ma, come in tutte le cose, ci vuole quella giusta attesa, e infatti c’è stato un notevole cambiamento. Volevamo fare bene dopo l’anno passato. Nelle prime cinque partite del girone d’andata abbiamo racimolato due punti, dove lì abbiamo perso terreno, ma comunque è servito per unire tutte noi, infatti, nell’inizio del girone di ritorno abbiamo messo in cascina dieci punti in cinque incontri».

Il gruppo di quest’anno era pieno di nomi di qualità. Su cosa hai lavorato per amalgamare così tanti elementi importanti?
«Ho lavorato sul gruppo e sulle persone. Sono un mister che lavora per le ragazze, parla, interagisce e scambia opinioni e punti di vista: questo, secondo me, è la chiave di lettura corretta, far sentire le giocatrici parte di qualcosa. Da lì abbiamo trovato un’identità e abbiamo lavorato su quello».

Tra le numerose partite disputate dal Crema in questa stagione, qual è quella che ti è piaciuta di più? Invece, qual è la gara che la squadra dovrebbe rigiocare?
«Ci sono molte partite che mi sono piaciute, ma la più significativa è quella contro il Lesmo all’andata, dove è partita la nostra serie di vittorie fino alla fine della stagione. Rigiocherei la partita di Coppa contro la Doverese, per andarci poi a riprendere il titolo».

Il Crema 1908 sceso in campo domenica contro il Città Di Varese (Photo Credit: Crema 1908)

Domenica la stagione del Crema è finita pareggiando 4-4 in casa del Città Di Varese. Buon punto oppure vittoria gettata al vento?
«Partita non iniziata benissimo: sotto di tre gol abbiamo saputo ribaltarla. Avremmo dovuto gestirla meglio».

Quali sono le tue impressioni sul campionato lombardo di Eccellenza di quest’anno?
«Un ottimo campionato piano piano il livello sta aumentando e penso che il torneo delle regioni abbia dato dimostrazione che la Lombardia ha una marcia in più a livello di giovani, con molte ragazze che rappresentavano la Lombardia hanno disputato il campionato di Eccellenza. La strada è quella giusta e ogni hanno sempre più squadre attrezzate entreranno a fare parte di questo campionato».

C’è una squadra del torneo che ti ha colpito in positivo?
«Il Monterosso, sicuramente, ha confermato le aspettative d’inizio stagione. Ma di certo anche noi non abbiamo mollato, e costruire di nuovo, cambiando in pratica più di mezza squadra, non era semplice, quindi anche noi siamo stupiti, ma il lavoro ripaga sempre».

In Eccellenza ci sono state Riozzese e Sedriano, club di cui ne hai parte in passato. Che opinione ti sei fatta su questa due squadre?
«La Riozzese è una squadra molto giovane, forse un po’ troppo essendo per loro alla prima esperienza in Prima Squadra. Mi è dispiaciuto vederla al penultimo posto. Anche il Sedriano ha una squadra giovane, con metà dove con metà delle ragazze avevamo costruito un progetto partito tre anni fa. Sono molto contenta del loro percorso».

Secondo te, come sta il calcio femminile in Lombardia?
«Sta crescendo, ho visto molte giovani in Eccellenza, e molte mie ex giocatrici presenti in campionati di Serie B e C è un buon segnale che i Settori Giovanili stanno investendo».

Che sogni vorresti realizzare in futuro?
«Dal punto di vista calcistico vorrei prendere, dopo aver preso il patentino professionista di Match Analyst, quello di UEFA A. Mentre su quello personale ho molte aspettative, e sono molto esigente: infatti, sto intraprendendo alcuni progetti lavorativi».

La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia l’AC Crema 1908 ed Elena Calderola per la disponibilità.

Elia Soregaroli
Nato il 12 luglio del 1988 a Cremona, Elia ha sempre avuto una grande passione per il mondo del giornalismo, in particolar modo a quello sportivo. Ha tre esperienze lavorative in questo settore, IamCalcio, ManerbioWeek e BresciaOggi, un workshop con l'emittente televisiva Sportitalia, e uno stage curricolare con il Giornale di Brescia. Si avvicina al calcio femminile nel 2013 grazie ai risultati e al percorso del Brescia CF e da allora ha cominciato ad occuparsi anche del movimento in rosa.