Difensore, classe ’97, Elisabetta Oliviero ha alle spalle un percorso pieno di soddisfazioni: cresciuta nelle fila del Molassana Boero, ha esordito in Serie A l’anno scorso con il Cuneo, per approdare quest’anno al Sassuolo Femminile. Una giovane promessa, che ha indossato anche la maglia azzurra con l’under 17, 19 e 23: “La Nazionale mi ha salvata”, spiega Elisabetta, “mi ha fatto capire che è questo ciò che voglio fare nella vita”. 

Quando hai cominciato a giocare a calcio?
Probabilmente ho deciso di giocare a calcio ancora prima di colpire un pallone. Avevo forse sei anni la prima volta che calciai una palla: ancora lo ricordo, ero al parco con i miei fratelli e da lì non smisi più. Giocare a calcio mi fa stare bene, mi fa felice, mi diverte ancora come dieci anni fa, mi ha insegnato e mi sta insegnando a camminare da sola, a superare me stessa, le mie paure e i miei limiti.

Dopo diversi anni nella rosa del Molassana Boero, l’anno scorso hai esordito in Serie A con il Cuneo: come hai vissuto questo passaggio?
Esordire in serie A e stata una gioia bellissima, un nuovo passo nel mondo dei grandi, nell’impegno costante di tutti giorni. È stato un anno bellissimo, pieno di alti e bassi dove ho avuto l’onore di conoscere giocatrici e donne che mi hanno fatta crescere. Diciamo che la sfida più dura è stato allontanarmi da casa, ma sportivamente ho trovato un ambiente più professionale dove sono cresciuta molto.

Quest’anno sei stata presa dal Sassuolo: come è stato entrare a far parte di una grande società?
Essere qui a Sassuolo è un grande onore per tutte noi, è una società che con molta umiltà ha conquistato grandi traguardi. Quando sono stata contattata non ci ho messo molto a decidere, hanno un progetto molto ambizioso. Ormai il campionato è iniziato e spero di essere riuscita a ripagare la fiducia che mi è stata data.

State affrontando un campionato durissimo, quest’anno: come pensi che andrà a finire?
Qui a Sassuolo c’è un ottimo ambiente per crescere, siamo una squadra che sa di dover lavorare molto e guardare avanti partita per partita. Purtroppo questo inizio campionato non è andato come sparavamo ma sono sicura che rimanendo compatte faremo punti al più presto e alla fine guarderemo la classifica.

Quali sono i tuoi punti di forza e le tue debolezze come calciatrice?
È difficile rispondere a questa domanda, avere la consapevolezza dei punti di forza e dei propri difetti è già questa una forza. Credo di essere una giocatrice istintiva, tutto cuore e gamba. Molto autocritica. Sull’aspetto tecnico ho tanto da migliorare ma qui al Sassuolo c’è l’ambiente giusto per farlo.

Parliamo di Nazionale: hai diverse esperienze alle spalle nell’under 17, 19 e 23: quale di queste esperienze ti ha segnato di più?
Ogni raduno ti segna, ti fa scoprire un tassello in più da migliorare, ti lascia un sorriso. Ogni esperienza è bella e unica a modo suo. La nazionale mi ha salvata, mi ha permesso di aprire la mente e di essere qui oggi al mio secondo anno di serie A. E’ qualcosa di indescrivibile: indossare la maglia del sogni mi ha aiutato a capire che è giocare a calcio ciò che voglio fare nella vita. C’è un detto che dice “Sognar non costa nulla”: io preferisco dire “Sognar non costa nulla tranne sudore e sacrificio”. Chissà dove mi porterà tutto questo, so solo che c’è tanta strada da fare.

Che cosa ti immagini per il tuo futuro nel mondo del calcio?
Penso a fare bene giorno per giorno, a crescere e dare il massimo, e sono sicura che mi porterà esattamente dove dovrò arrivare. Ho talmente tanti sogni nei cassetti che addirittura ho finito gli armadi e i comodini!

Fuori dal campo, che cosa fai nella vita?
Per noi donne giocare a calcio non può ancora essere un impegno a pieno, come tutti sanno ancora non siamo professioniste, anche se intorno a noi tutto sta cambiando. Personalmente sto concludendo i miei mesi di Praticantato  da Geometra per svolgere successivamente l’esame di stato per l’abilitazione. Svolgere un lavoro autonomo mi permetterà in futuro di poter continuare a giocare a calcio.

Un grazie a Elisabetta Oliviero per l’intervista concessa, in bocca al lupo per il proseguimento del campionato!

Credit Photo: Sassuolo Femminile

Chiara Martinoli
Sono nata a Milano l’11 aprile 1993. Appassionata di calcio fin da quando era bambina, a 11 anni inizia a giocare nell’Atletico Milano e ci rimane a lungo. Abbandonata poi quest’esperienza si dedica alle altre sue passioni, la letteratura e il giornalismo. Dopo la laurea in Lettere e la collaborazione con diverse testate, ha deciso di far ritorno (da una prospettiva diversa) a quel mondo in cui ha lasciato un pezzo di cuore: il calcio femminile.