Il Pinerolo è un club piemontese che prenderà parte al prossimo torneo di Serie C. La squadra biancoblù, cara al patron  Leonardo Fortunato, si candida ad essere una delle protagoniste del girone A. La formazione guidata dal tecnico Mauro Zummo, capitanata da Monica Magnarini, vede tra le sue fila Emanuela Bianco, classe ’94 originaria di Busca. Abbiamo raggiunto, per qualche battuta, la versatile centrocampista cuneese, che non ha nascosto le ambizioni dell’undici torinese.

Emanuela come ti sei avvicinata al manto erboso?
“Ho iniziato a giocare a calcio a 7 anni nella squadra del mio paese, il Busca calcio. Credo di aver semplicemente detto ai miei genitori che volevo giocare a calcio, loro all’inizio sono stati un po’ titubanti per il fatto che non sapevano se una bambina potesse o meno giocare con i maschi. Dopo essersi informati sono stati ben contenti di farmi provare. Ho giocato poi nel Busca fino a quando ho potuto cioè fino a 13 anni“.

Come è continuata la tua passione per il calcio una volta passata al femminile? 
“A 14 anni mi sono ritrovata in prima squadra con il Musiello Saluzzo, poiché all’epoca non c’erano molti settori giovanili. Ho giocato con il Saluzzo per 8 anni, tra C e B,  per vestire poi le maglie di Alessandria e Luserna In Serie B. Nelle ultime stagioni, invece, ho giocato con il Savigliano, Eccellenza, e poi con il Pinerolo, dove sono al mio secondo anno. Durante la stagione con il Luserna sono passata per un periodo al calcio a 5, ed ho partecipato ad un campionato UISP. Sono stata anche convocata nella Rappresentativa provinciale con la quale poi abbiamo vinto il titolo nazionale”.

Nella passata stagione con quali intenzioni eravate partite? Soddisfatta della tua annata? 
“Lo scorso campionato è stato un po’ un anno zero per noi. Eravamo un gruppo rinnovato, viste le tante ragazze arrivate in rosa ed anche i mister si approcciavano al femminile per la prima volta. In fin dei conti credo che siamo soddisfatte della stagione passata, perché nonostante le difficoltà riscontrate si è creato davvero un bel gruppo”.

Il prossimo torneo come lo preparete e con quali ambizioni? 
“Sicuramente quest’anno le aspettative sono superiori perché il gruppo dell’anno scorso è stato confermato. Inoltre il ds Monica Magnarini, nonché nostro capitano, ha fatto davvero un gran lavoro rafforzando notevolmente la rosa. Non ci nascondiamo quest’anno puntiamo sicuramente ad un campionato di vertice”.

Come vedi oggi il movimento del calcio femminile? 
Negli ultimi anni in Italia il calcio femminile ha acquisito una visibilità spaventosa, questo grazie all’ingresso delle società professionistiche e al Mondiale disputatosi in Francia, dove l’Italia ha ben figurato. Si sta addirittura parlando di professionismo e questo fa ben sperare. Purtroppo ai livelli inferiori le cose non vanno così bene, ad esempio in Piemonte. Devo dire che a parte Juventus e Torino la situazione sta peggiorando anno dopo anno. Sono fallite tantissime squadre e il livello nei campionati regionali negli ultimi anni si è abbassato notevolmente. Questo spero sia dovuto al fatto che mentre una volta a 14 anni le ragazzine si ritrovavano già nel mondo delle grandi oggi, invece, soprattutto quelle più brave finiscono nei settori giovanili di Torino e Juventus“.

Nella tua carriera hai omesso, sin ora, dei trofei importanti alzati al cielo, segnati anche da una tua rete decisiva vero?
“Si, i ricordi più belli sono sicuramente legati alla rappresentativa Under 23 del Piemonte, con la quale ho conquistato due titoli nazionali nel 2010 e nel 2011. Nel 2010 tra l’altro ho segnato il gol decisivo per la vittoria finale. È uno di quei sogni che fai quando sei piccola e quando si realizza è fantastico. Inoltre un altro ricordo che porterò sempre con me è la vittoria del campionato di Serie C con il Musiello Saluzzo che ci ha permesso l’anno dopo di partecipare alla Serie B”.

Credit Photo: Giulia Liberti