Fabiana Comin, classe 1970, inizia la carriera come portiere verso la fine degli anni 80 dando vita a una lunga esperienza come portiere ad alti livelli sia di club, precisamente con Fiammamonza, Bardolino, Foroni Verona e Milan, che in Nazionale. Nel suo palmares da giocatrice troviamo due scudetti con il Foroni Verona (2002-2003 e 2003-2004) e uno con il Bardolino Verona (2004-2005) oltre a una coppa Italia e tre supercoppe italiane.
Esordisce come allenatrice nel 2007-2008 allenando allievi e juniores di Garda e Ambrosiana, vincendo con il Garda il titolo provinciale e portando la juniores alle fasi regionali. Esordisce come allenatrice di una squadra di serie A nel 2010 allenando il Venezia 1984, per poi iniziare una lunga collaborazione con Verona prima come allenatrice della primavera, preparatore dei portieri e vice allenatore della prima squadra.
Nell’estate del 2016 diventa la nuova allenatrice della squadra di Serie B della Fortitudo Mozzecane per la stagione 2016/17.

La sua carriera vanta una lunga esperienza ad alti livelli come portiere di club e nazionale con inclusi importanti trofei, come allenatrice sia di prima squadra che di squadra primavera o di vice allenatore e infine anche come preparatore atletico dei portieri. A quale periodo è maggiormente legata? C’è un episodio particolare che ci desidera raccontare?
Sono legata a 2 periodi particolari: il primo da giocatrice nell’anno del primo scudetto vinto dal Bardolino Verona, dove non eravamo la squadra favorita ma avevamo un gruppo stupendo e compatto e abbiamo saputo tenere il passo della Torres mantenendo i 3 punti di vantaggio fino alla fine; il secondo è stato il campionato primavera svolto lo scorso anno. Abbiamo perso una sola gara contro il Mozzanica, le ragazze hanno saputo interpretare al meglio la stagione giocando un campionato da grande squadra. Peccato per la semifinale di andata, dove non abbiamo saputo interpretare al meglio la gara, ma nella partita di ritorno sono state semplicemente grandi. Quella partita me la ricorderò sempre perché non hanno mollato ed hanno vinto una gara col risultato di 5-4 in casa di una buona primavera che schierava Giuliano tra le proprie fila, mentre noi eravamo solo ragazze primavera con grande voglia di mettersi in mostra.
Il mio orgoglio è vedere la maggior parte di loro giocare nella prima squadra del Verona in serie A e nella prima squadra della Fortitudo Mozzecane in serie B, attualmente allenata da me.

Seconde lei come si è evoluto il calcio femminile in questi 30 anni?
Abbiamo vissuto dei periodi di alti e bassi con il culmine negli anni dal 1998 al 2010, centrando la qualificazione ai mondiali de ’99 con la Nazionale maggiore, vincendo l’Europeo U19 nel 2008 e, nello stesso anno, con la semifinale di Women’s Champions League del Bardolino Verona con 14.000 spettatori allo stadio Bentegodi di Verona, record di presenze per una partita di calcio femminile in Italia.
Da quel momento abbiamo avuto un piccolo stop. Ora c’è in atto un progetto che dovrebbe in poco tempo portare ad un incremento di tesserate che, assieme alla riforma dei campionati, dovrebbe innalzare la qualità del gioco espresso nei nostri tornei.

L’ultimo derby di campionato contro San Bonifacio si è concluso con una vostra vittoria e con un risultato molto largo. Commenti generali sulla partita e le prestazioni delle ragazze?

La partita contro la Pro Sambo è stata preparata molto bene, le ragazze l’hanno interpretata nel migliore dei modi. Si doveva riscattare il risultato negativo della settimana precedente e l’abbiamo fatto. La prestazione è stata buona, sono partite aggressive come avevo chiesto, hanno saputo finalizzare le azioni che si sono presentate e nel momento che abbiamo avuto un calo, naturale visto il caldo, abbiamo mantenuto la supremazia territoriale. Il risultato finale è stato più che giusto.

In questa stagione è mancata una continuità nei risultati da parte vostra, lei come descrive l’andamento della squadra?
La squadra è molto giovane (l’età media è di 19 anni) ed abbiamo inserito 7 nuove ragazze dalla passata stagione, tutte primavera. Ovviamente abbiamo pagato l’inesperienza della categoria: essendo giovani non sono riuscite a gestire le gare, questo è naturale. Abbiamo ragazze con qualità e, con l’esperienza maturata in questa stagione, di sicuro nella prossima faranno parlare di loro in questa categoria. Ora stiamo dando più continuità: c’è stata una sola sconfitta fino ad oggi, ma nelle ultime giornate di campionato avremo 2 gare proibitive (Inter e Valpolicella), per un torneo che sta finendo in crescendo.

Com’è Fabiana mister? Quali sono le sue idee calcistiche che porta avanti e che insegna alle sue ragazze?
Fabiana allenatore è molto esigente e dura in campo, come dovrebbe essere un allenatore. Uso la carota ed il bastone a seconda dei momenti, voglio che tutte le esercitazioni proposte vengano svolte ad alta intensità, cerco di svolgere anche la parte atletica con la palla e monitoro la squadra con i GPS, i quali sono fondamentali per capire se le esercitazioni proposte hanno raggiunto l’obiettivo prefissato. Mi piace giocare un calcio offensivo, veloce, con palla a terra. Prediligo i sistemi di gioco 4-3-3, 4-2-3-1 ma non disdegno la difesa a 3. Pretendo molto dalle mie giocatrici, ma se qualcosa non funziona durante le gare mi assumo la totale responsabilità.

Un grande ringraziamento a Fabiana Comin, alla Responsabile Marketing Alice Bianchini e tutta la società della Fortitudo Mozzecane per la disponibilità dell’intervista a cui auguriamo un grande in bocca al lupo per l’ultima parte della stagione!

Credit Photo: Graziano Zanetti Photograph – http://fortitudo.org/