Nei giorni scorsi abbiamo avuto il piacere di intervistare in esclusiva Federica Ruggiero.
La Content Creator, grande appassionata di calcio, ha aperto la chiacchierata sulla Serie A e sul passaggio al professionismo sul quale ha sottolineato: “Diventare professioniste è un passo importantissimo per il calcio femminile, perché finalmente si riconosce il valore e l’impegno delle giocatrici. Significa più tutele, più possibilità di allenarsi e migliorarsi a tempo pieno, senza dover scegliere tra lavoro e sport. L’arrivo di tante società maschili nel calcio femminile ha portato più risorse, strutture e visibilità, e questo fa crescere tutto il movimento, anche a livello di pubblico”.
La giovane romana, seguitissima sui social, sulla Nazionale invece ci dice: “É davvero bello vedere quanto Andrea Soncin sia riuscito a portare entusiasmo e compattezza alla squadra. La buona Nations League e la qualificazione a Euro2025 sono risultati che dimostrano quanto le Azzurre stiano lavorando bene e crescendo. Secondo me, all’Europeo in Svizzera possono fare davvero una buona figura, magari anche andare oltre le aspettative, soprattutto perché ci sono tante giocatrici giovani e motivate che vogliono lasciare il segno. Sarà un’occasione importante per mostrare a tutti quanto il calcio femminile italiano stia migliorando”.
Ruggiero, poi, sulla recente uscite dell’album Panini al femminile ricorda: “L’album tutto al femminile è davvero un bel segnale. Per una bambina vedere una calciatrice su una figurina è una cosa enorme, perché dimostra che il calcio femminile conta e può diventare un sogno concreto. È un modo per far sentire tutte le ragazze più incluse e far capire che anche loro possono arrivare a grandi risultati nello sport.
Inoltre sono piccoli traguardi che messi insieme uno dopo l’altro posso significare molto e rendere fiere anche le stesse calciatrici”.
Da sempre appassionata di sport e di calcio per Federica da piccola era forte il sogno di diventare calciatrice come ci confida: “Da piccolina giocavo sempre a calcio, anche se non facevo parte di una squadra, perché qui dove abito non c’erano squadre femminili. Quindi giocavo con gli amici e i cugini, alle bambole ho preferito sempre il pallone. Crescendo sono entrata in una squadra maschile, purtroppo ho giocato solo per pochi mesi per un infortunio alla caviglia. Dopo sono andata giocare a Latina, dove avevano appena f5ormato una squadra femminile. Ho giocato lì per tre stagioni, ma poi, a malincuore, ho dovuto smettere a causa di alcuni problemi e nelle vicinanze non c’erano altre squadre femminili. Questa cosa mi fa ancora male, amo davvero il calcio e l’idea di ricominciare a giocare è sempre viva in me anche per via della mia giovane età. Mi sarebbe piaciuto diventare una calciatrice, e da più piccola ci credevo davvero tanto”.
Federica poi alla domanda su quale calciatrice vorrebbe incontrare non ha dubbi: “Mi piacerebbe molto incontrare diverse calciatrici, perché tutte hanno una storia interessante da raccontare. Una che mi piacerebbe davvero incontrare è Cristiana Girelli, soprattutto perché sono juventina e sarebbe un vero onore per me. Vorrei sapere quali sacrifici ha fatto per arrivare dove è ora e quali consigli darebbe a una ragazza giovane che sogna di diventare una calciatrice professionista”.
In chiusura Federica sottolinea l’interesse crescente verso il calcio femminile: “Sta davvero crescendo, sempre più persone si stanno appassionando anche al calcio femminile che ormai si può vedere più facilmente e questo aiuta anche i giovani a seguirlo. Vedere ragazze vestire la maglia della propria squadra del cuore fa sentire che anche il calcio femminile è una parte importante dello sport e può ispirare tante bambine a provarci senza paura o pregiudizi”.