Il Moncalieri Femminile in questa annata si è affacciata nel mondo del calcio femminile partecipando all’Eccellenza piemontese. Le biancoblù, guidate dal tecnico Simone Baccino, sono capitanate in campo da Elisa Leone e hanno visto in Francesca Chiappino una delle promotrici della nascita della nuova società presieduta dal padre Giorgio Chiappino. Abbiamo raggiunto la laterale ventiduenne, di Moncalieri, per qualche battuta sulal realtà piemontese.

Francesca come hai iniziato a giocare a calcio?
Il mio viaggio nel mondo nel calcio inizia all’oratorio di Testona, dove ho giocato per tutta l’infanzia nella squadra locale maschile del Testona in un campionato di CSI. Ho giocato con i maschi per 10 anni finché il regolamento lo permetteva. La squadra del Testona è stata una famiglia per me, e mi è spiaciuto immensamente doverlo lasciare per entrare nel mondo del calcio femminile all’età di 18 anni”.

Cosi sei passata al femminie come è andata?
“Fortunatamente ad accogliermi c’è stato il Luserna Calcio Femminile, che al tempo militava in Serie A. Per una serie di eventi, nonostante la mia inesperienza tattica e tecnica, quel primo anno mi ha portato ad esordire in Serie A e quel ricordo lo associo all’emozione più grande mai provata legata al calcio. Purtroppo poi, per dinamiche svariate, negli anni il Luserna è retrocesso in Serie B e Serie C. A quel punto, in pratica, non esisteva una vera prima squadra, ma in campo scendevamo noi del settore giovanile in un campionato comunque impegnativo che nonostante l’impegno ci vide finire nel campionato di Eccellenza”.

L’anno scorso è andata un poco meglio giusto?
“Si, finalmente la rosa si è rafforzata con l’arrivo di giocatrici di esperienza e la squadra è rinata. Importante è stata anche la complicità e l’entusiasmo ad unirci, abbiamo condotto cosi un campionato imbattute e con un solo goal subito. Avevamo  gli occhi puntati sui play-off e la promozione fino a prima del lockdown, che ha infranto i nostri sogni di rivalsa”.

Campionato condizionato dallo stop forzato. Periodo davvero particolare per voi vero?
“Si, durante tutta la quarantena, però, siamo rimaste unite, iniziando a programmare la stagione successiva, frementi di tornare sui campi a giocare insieme. Anche in questo caso, i nostri sogni sono andati in frantumi, quando durante l’estate per problemi societari il Luserna ha comunicato di non aver più intenzione di iscrivere la squadra al campionato. Questo ha lasciato una squadra perfettamente equilibrata e rodata allo sbaraglio. Molte ragazze sono riuscite a trovarsi una sistemazione in altre squadre, alcune avrebbero smesso di giocare. È qui che è nata l’idea di fondare il Moncalieri Calcio Femminile: il pensiero che si perdesse questo gruppo incredibile di ragazze, ormai diventate una seconda famiglia per me, era inaccettabile”.

Come è iniziata questa nuova avventura?
“Mio padre, Giorgio Chiappino presidente del Moncalieri, mi ha sempre seguito e sostenuto in tutta la mia carriera calcistica ed anche questa volta ha creduto in me e in questo progetto, nonostante non sia per nulla facile approcciarsi ad un mondo così complesso come quello del calcio femminile in poco tempo. Non pensavo che si potesse formare una squadra al completo nel giro di dieci giorni ad agosto, ma grazie all’impegno di mio papà, del nostro allenatore di sempre Simone e di Bruno, siamo riusciti a mettere in piedi una squadra qualitativamente più forte di quanto potessimo desiderare. Il Moncalieri, dalla dirigenza a tutti i collaboratori, ci ha fatto un regalo immenso. Ci ha sostenenute sia economicamente che moralmente fin dall’inizio, orgoglioso di presentare finalmente il settore femminile. Questa non è una realtà così comune nel panorama del calcio femminile, soprattutto nel campionato di Eccellenza. Parlando con le mie nuove compagne provenienti da altre squadre, tutte sono rimaste piacevolmente stupite dall’entusiasmo che permeva l’ambiente e dall’attenzione loro rivolta da parte della società”.

Quale emozione ti viene in mente parlando di calcio?
Indubbiamente non potrò mai dimenticare un ambiente genuino e stimolante come il torneo misto torinese del GGrande, a cui partecipo insieme ad amici nella squadra The Jungle Fc. Lo ricorderò sempre in particolare per la scomparsa di Filippo Bianchi , venuto a mancare lo scorso febbraio. La squadra andrà avanti in suo onore e io lo porterò per sempre nel mio cuore”.

Cosa pensi sul calcio femminile praticato in Piemonte?
“Purtroppo, al giorno d’oggi, nonostante i passi avanti fatti nei campionati professionistici, il calcio femminile viene ancora poco considerato ed è difficile trovare un ambiente sano in cui giocare e divertirsi. Tuttavia ci sono molte iniziative volte ad avvicinare le ragazze al calcio e viceversa”.

Come sta andando la nuova stagione?
“Tornando al Moncalieri Femminile, l’intensa preparazione atletica e gli allenamenti stanno rivelando una squadra forte, grintosa e con un forte attaccamento alla nuova maglia. Le ragazze si impegnano moltissimo, ed un grazie va soprattutto all’esperienza e la dedizione di Thomas e Valter nell’assicurarci la massima prestanza fisica e di Simone e Bruno nell’aiutarci a crescere calcisticamente. Per ora abbiamo vinto tutte e due le prime partite di campionato, con risultati a senso unico, e speriamo di toglierci molte altre soddisfazioni durante il corso dell’anno”.