Il Chievo Verona Women FM è uscito sconfitto dal big match della diciottesima giornata di Serie B col Brescia solo con la punizione messa a segno da Veronique Brayda. Ciò non pregiudica il cammino messo a segno dalle gialloblù in questo campionato, dato che sono quarte con venticinque punti. Nella partita disputata domenica scorsa ha giocato Francesca Salaorni, difensore classe ’94 e, al suo ventesimo anno con le clivensi, ha segnato due gol in quindici partite stagionali. La nostra Redazione ha raggiunto Francesca per risponderci ad alcune domande.

Francesca cosa vuol dire per te far parte del Mozzecane/Chievo?
«È una storia che dura da 20 anni. Far parte del Chievo vuol dire questo. Vuol dire essere cresciuta, aver partecipato alla crescita ma anche aver assistito alla crescita. Come in ogni rapporto ci sono stati degli alti e bassi, ma l’attaccamento verso questa maglia è forte».

Perché hai scelto di giocare in difesa?
«Inizialmente in realtà nasco come esterno alto, tanta corsa e solo piede sinistro. Poi con gli anni, nelle giovanili, mi hanno arretrata (e qui mi sento di ringraziare il mister) e da lì ho trovato il mio ruolo e la mia dimensione».

Come hai capito che il calcio avrebbe fatto il tuo stesso percorso?
«Da sempre, quando gioco a calcio mi sento bene. Con gli anni ho capito che non potevo farne a meno. Se sono potuta arrivare fino a questo punto, devo sicuramente ringraziare la mia famiglia che mi ha sostenuta e mi sostiene tutt’ora nella mia scelta».

Cosa si respira nell’ambiente del Mozzecane/Chievo?
«Quest’anno si percepisce responsabilità per cercare di tenere alto il nome del Chievo, soprattutto dopo la vicenda del Chievo maschile ma anche ambizione e spinta verso il professionismo».

Tra le partite che hai giocato con le gialloblù c’è una che ti ha dato ricordi positivi?
«Ce ne sono parecchie che ricordo con piacere. Di quest’anno, per esempio, non posso dimenticare i pareggi con Napoli ed Empoli in Coppa Italia».

Parliamo di questa stagione, dove il Chievo è per il momento quarto. Soddisfatta di questa posizione?
«Essere nella parte alta della classifica è sicuramente un buon piazzamento; ripensando però ai diversi punti “persi” per strada, c’è un po’ di rammarico a pensare dove potremmo essere. Abbiamo ancora tanti punti a disposizione, quindi dovremo essere brave a guadagnare il massimo possibile ogni domenica».

Il Chievo ha perso di misura con il Brescia. Cosa vi è mancato per portarvi a casa il bottino pieno?
«Peccato per la sconfitta con il Brescia, sono state brave a sfruttare un nostro errore. Per il resto abbiamo fatto il nostro gioco, esprimendoci anche bene in più occasioni ma non siamo state concrete. Purtroppo, è mancato il goal».

Domani c’è la sfida col Tavagnacco, squadra che, attualmente, non se la passando bene.
«Non guardiamo alle situazioni delle altre squadre. Pensiamo solo ad affrontare una squadra che, come tutte le altre, arriverà da noi per darci del filo da torcere e per cercare di portare a casa i tre punti. Sono una squadra giovane e tosta da affrontare soprattutto dal punto di vista fisico. Lavoreremo in settimana per consolidare quelli che sono i nostri concetti e le nostre idee. Vincere e rimanere nel gruppo di testa è quello che vogliamo».

Come valuti la Serie B dopo quindici giornate?
«È un campionato equilibrato e combattuto. Ogni domenica ci sono dei risultati che non ti aspetti; nessuna partita è scontata».

Secondo te chi può vincere il campionato?
«Al momento il Brescia ha un bel distacco dalle altre; se riuscirà a mantenere questo ritmo non lo so, vedremo, mancano ancora tante partite. Mi piacerebbe tanto vincere il campionato con il Chievo».

Che margini di crescita può ancora avere il calcio femminile italiano?
«I margini di crescita sono ampi e l’arrivo del professionismo è la conferma di un ambiente in continua evoluzione. Anche i risultati che si hanno a livello di Nazionale sono la prova di un progetto che mira a colmare il divario con le nazioni più forti».

Che persona sei fuori dal campo?
«Fuori dal campo, in ambiente lavorativo, sono ingegnere biomedico, mantengo un certo livello di serietà e professionalità; altrimenti do sfogo alla parte un po’ più pazza e “ignorante”».

Cosa c’è nel tuo futuro?
«Al momento un dottorato in Neuroscienze, Scienze Psicologiche e Psichiatriche e Scienze del Movimento, e finire nel miglior modo possibile il campionato con il Chievo. Prossimamente. Chi lo sa? Penso intanto di seguire un corso per Team Manager. Butto le mani avanti perché gli anni iniziano ad essere tanti».

La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia il Chievo Verona Women F.M. e Francesca Salaorni per la disponibilità.

Photo Credit: Chievo Verona Women F.M.

Nato il 12 luglio del 1988 a Cremona, Elia ha sempre avuto una grande passione per il mondo del giornalismo, in particolar modo a quello sportivo. Ha tre esperienze lavorative in questo settore, IamCalcio, ManerbioWeek e BresciaOggi, un workshop con l'emittente televisiva Sportitalia, e uno stage curricolare con il Giornale di Brescia. Si avvicina al calcio femminile nel 2013 grazie ai risultati e al percorso del Brescia CF e da allora ha cominciato ad occuparsi anche del movimento in rosa.