L’Independiente Ivrea ha centrato la permanenza nel Girone A di Serie C vincendo in casa dello Spezia per 1-0, grazie al rigore segnato da Arianna Montecucco. Le epoderiesi, nei turni finali, hanno come nuovo obiettivo difendere il settimo piazzamento, e per questo si affida ad uno dei pilastri delle arancionere: stiamo parlando di Giorgia Mognol, portiere classe e da sei anni è all’Ivrea. La nostra Redazione ha raggiunto Giorgia per risponderci ad alcune domande.

Giorgia cos’è per te il pallone?
«Giocando a calcio da vent’anni, e per me vuol dire tutto: non riesco a pensare alla vita senza il pallone».

Quando hai capito di essere un portiere?
«Faccio il portiere da sempre, perché serve tanta determinazione e riesco a spiccare nel gruppo».

Tu hai giocato nell’Aosta e Torino Women: quale di questa due maglie ti ha lasciato il segno?
«Aosta mi ha fatto crescere nelle giovanili, permettendomi di avvicinarmi al mondo delle grandi, cosa che invece mi ha permesso al Torino, dandomi la possibilità di far parte di una Prima Squadra».

Cosa ti ha convinto sei anni fa a far parte dell’Independiente Ivrea?
«Stavo finendo l’Università a Torino e mi diventava difficile andare e tornare da Aosta. Ho ascoltato la proposta dell’Independiente Ivrea, e quindi ho deciso di accettarla, scendendo di categoria. Posso dire che mi sto trovando bene, perché voglio finire qui la mia carriera».

Domenica scorsa avete centrato la salvezza nel Girone A di Serie C: è stata meritata?
«Meritatissima. Soprattutto a causa delle difficoltà incontrate durante la stagione, come i numerosi infortuni avuti nella nostra rosa, ma grazie alla forza del nostro gruppo ce l’abbiamo fatta».

La permanenza è arrivata con successo esterno sullo Spezia, dove, oltre a segnare di misura, avete tenuto la porta inviolata.
«In questa partita eravamo abbastanza contante, quindi sapevano che avremmo affrontato una gara di sofferenza: nel primo tempo abbiamo tenuto, poi è arrivato il rigore e Montecucco ha trasformato. Nella ripresa lo Spezia ci ha schiacciato, ma alla fine abbiamo resistito, portandoci a casa una vittoria di squadra».

In quale partita si è capita che l’Independiente Ivrea poteva salvarsi?
«Già con la vittoria sulla Ternana e Genoa nei primi due turni di campionato ci ha fatto capire che ce la saremmo potuta giocare, poi anche con le medesime squadre i due pareggi nell’apertura del ritorno, e infine il ko col Perugia, in cui ci siamo dette “o cambiamo o la salvezza non ce la prendiamo”, e da lì abbiamo cambiato registro».

Ora ci sono gli ultimi turni di campionato: obiettivo consolidare il settimo posto?
«Il nostro obiettivo è quello di vincere più partite possibili, perché mi piacerebbe arrivare a quota cinquanta punti e confermare il settimo posto».

Tra le squadre presenti nel Girone A di Serie C c’è una che ti ha stupito di più?
«A me piace l’Arezzo, che merita di andare in Serie B, ma anche la Solbiatese Azalee, perché è una delle poche squadre che gioca a calcio».

Come sta, secondo te, il calcio femminile piemontese?
«Non è messo molto bene, perché fino a qualche anno fa avevamo tante società, ora ci sono solo Pinerolo e noi. Ovvio c’è la Juve, però al di sotto non si sta sviluppando tanto».

Com’è la tua vita fuori dal campo?
«Sono laureata in Scienze Motorie, faccio l’insegnate di sostegno alle medie, alleno a Legreville una squadra di primi calci. Gioco, alleno e vado a scuola: questa è la mia vita».

Quali sono i tuoi obiettivi futuri?
«Non so cosa sarà del mio futuro. Vorrei fare una famiglia prima o poi, ma penso di fare ancora un anno come calciatrice».

La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia l’Independiente Ivrea e Giorgia Mognol per la disponibilità.

Photo Credit: Giorgia Mognol

Elia Soregaroli
Nato il 12 luglio del 1988 a Cremona, Elia ha sempre avuto una grande passione per il mondo del giornalismo, in particolar modo a quello sportivo. Ha tre esperienze lavorative in questo settore, IamCalcio, ManerbioWeek e BresciaOggi, un workshop con l'emittente televisiva Sportitalia, e uno stage curricolare con il Giornale di Brescia. Si avvicina al calcio femminile nel 2013 grazie ai risultati e al percorso del Brescia CF e da allora ha cominciato ad occuparsi anche del movimento in rosa.