Nel prossimo torneo d’Eccellenza toscana uno dei club partecipanti sarà quallo dell’Aquila Montevarchi. L’undici rossoblù, capeggiato dal presidente Angelo Livi affiancato dal dirigente responsabile dell’area rosa Stefano Brocci, sarà guidato da Francesco Pasquini e Alessio Battistini. Abbiamo raggiunto, per conoscere meglio la realtà toscana, Giulia Martini, venticinquenne originaria di Ambra, punta alla sua quarta stagione con l’Aquila Montevarchi.

Giulia come ti sei avvicinata a questo sport?
Mi sono avvicinata al calcio da piccola, al campetto sotto casa con i miei amici. E’stato sempre uno sport che mi ha preso tanto, diventando con il tempo una delle passioni più forti che ho“.

Quali sono state le tue esperienze nel mondo del calcio femminile?
“A 15 anni, ho iniziato a giocare in una squadra vera e propria di calcio a 5, attività praticata per tre anni nelle squadre amatoriali di zona. A 18 anni, poi, sono passata al calcio a 11 dove ho vestito per quattro anni la maglia del San Miniato, disputando i tornei di Serie C e Serie D”.

Sei al tuo quarto anno al Montevarchi. Cosa ti ha spinto a sposare questo progetto?
“Qui a Montevarchi ho trovato una bella società, seria, organizzata e ambiziosa. Tengono molto alla forma e non ci fanno mancare niente, noi dobbiamo pensare solo a fare le giocatrici e nel femminile non è cosa da poco. Negli anni abbiamo formato un gruppo importante di pari passo con il legame che si è formato con i dirigenti e lo staff in quanto primis ottime persone. Quindi non ho mai preso in considerazione l’ipotesi di andare altrove”.

Come vi state preparando per la stagione alle porte?
Questo sarà indubbiamente un campionato imprevedibile, tante squadre non ripartiranno altre si sono rinforzate. Noi indubbiamente ci teniamo a far bene, stiamo formando un bel gruppo e lavoriamo sodo, ci auguriamo di toglierci più soddisfazioni possibili”.

Quale è la tua idea sul calcio femminile degli ultimi anni?
Dal post Mondiale direi che il calcio femminile è in ascesa. Ci sono un sacco di ragazze che stanno iniziando a giocare, e soprattutto stanno nascendo squadre giovanili anche in società più piccole. Investire sulle bambine è il primo passo per garantire un futuro importante del calcio femminile. Mi auspico che possa il nostro mondo possa prendere campo come in altri paesi sempre di più”.

Hai dalla tua anche una bella parentesi da allentarice con le giovani leve, che sapore si ha a stare in panchina?
Allenare è una grande responsabilità e fintanto non lo si fa non ci rendiamo conto di quanto possa essere difficile. Sono una mister abbastanza severa, poche regole ma ci tengo che siano rispettate, allo stesso tempo però mi piace molto istaurare un rapporto di fiducia e simpatia con le mie bambine. Questa esperienza mi ha aiutata a crescere anche come giocatrice oltre ad avermi formato tanto da un punto di vista umano“.

Quale ricordo leghi al mondo del calcio?
“Onestamente non ho un ricordo in particolare da citare, sarebbe difficile scegliere, visto che sono molteplici. Primo su tutti la vittoria de campionato con il Montevarchi nel 2018, ma anche la prima partita delle bambine che alleno è stata una bella emozione”.