Forte di esperienze importanti nonostante la giovane età, Greta Di Luzio ha saputo farsi valere anche alla Riozzese Como. L’attaccante con il numero 16, arrivata a febbraio, ha mostrato in campo doti tecniche, fisicità e la sua forte propensione al goal realizzando 6 reti, di cui due splendide decisive doppiette.
Tanti anni al Milan e poi San Marino Academy, squadra con la quale hai anche raggiunto la Serie A. È stato difficile decidere di scendere di categoria?
“Il Milan Ladies è stata la squadra nella quale sono nata calcisticamente. Ho iniziato a 10 anni e me ne sono andata quando ne avevo 20, quindi rimarrà per sempre la “mia squadra”. Poi mi è arrivata la proposta del San Marino e lì sono cresciuta davvero tanto, sia a livello calcistico che umano, ed è stata una delle esperienze più belle mai fatte. La promozione in Serie A è stata la realizzazione del sogno che avevo fin da bambina. Quest’anno però ho trovato poco spazio in squadra, non stavo raccogliendo nulla a livello calcistico. Ho deciso di rimettermi in gioco perché stavo soffrendo quella situazione, il calcio è la mia vita e volevo tornare a giocare. Il Como mi ha voluto tanto e sono venuta qua anche per riavvicinarmi a casa e continuare gli studi di Ingegneria. Non è stato facile scendere di categoria, chi arriva dalla Serie A sa quanta fatica ci vuole per arrivarci, potrebbe sembrare un po’ da folli andarsene. Ma io sono una che non ha paura delle nuove sfide e il progetto del Como mi è sembrato da subito ambizioso e stimolante”.
Hai subito trovato spazio in squadra grazie alle tue giocate importanti. Pensi di aver ritrovato la forma fisica ideale?
“Si, ad oggi devo dire sì. Inizialmente ho subito il cambio di lavoro rispetto a San Marino. Ora posso dire di essere tornata in piena forma, grazie anche alla fiducia che mi è stata data. La costanza e la continuità mi stanno permettendo di esprimermi al meglio delle mie possibilità”.
Nelle ultime due partite hai segnato 1 goal al Ravenna e 2 al Brescia, salendo a quota 6 reti. Qual è il segreto per farsi trovare sempre pronti in area di rigore?
“Sono molto contenta di avere dato il mio contributo alla squadra, anche se mi è stato un po’ stretto il pareggio di ieri perché non ce lo meritavamo, e pensavo che i miei goal potessero bastare per arrivare alla vittoria. Sono una che gioca molto d’istinto, sul campo ho molta spensieratezza e questo mi permette di fare qualsiasi cosa mi passi per la testa senza pressioni o paura. Non mi sento di dare consigli o segreti, posso dire però che è importante dare sempre il massimo e divertirsi, perché è fondamentale per far bene in campo”.
Com’è stato l’approccio alla gara contro il Brescia?
“Abbiamo cercato di fare un po’ di turnover visti i 3 impegni in una settimana, ma l’identità della squadra è rimasta la stessa. Nel primo tempo abbiamo sofferto l’aggressività del Brescia, poi nell’intervallo il mister ci ha dato delle dritte e nel secondo tempo ci siamo comportate meglio, anche se abbiamo subìto due goal, il primo un po’ dubbio, quello del calcio di rigore, e il secondo un po’ fortuito. La squadra ha gestito bene la partita, peccato per questi pochi episodi. Sicuramente potevamo far meglio, siamo un team costruito per vincere, ma non buttiamo via la prestazione”.
Quale giocatrice di Serie A ti piace di più per caratteristiche?
“Ce ne sono tante, ma sicuramente Haley Bugeja, la giovanissima del Sassuolo, che penso sia stata la sorpresa di tutta la Serie A. Poi ci sono le campionesse di Juventus e Milan che tutte conosciamo, ma se dovessi scegliere la squadra che mi piace di più direi la Roma: anche se è un po’ incostante nei risultati, ci sono atlete dal grandissimo potenziale”.
Cosa prevedi per il tuo futuro?
“Ho sempre avuto poche certezze nella vita, una di queste è sempre stata il giocare a calcio che è la mia più grande passione. Vorrei praticare questo sport fin che posso, ambisco a giocare anche a livelli più alti e in Nazionale. Spero di raggiungere presto la Serie A, anche con il Como. Ci sono diverse cose che mi piacerebbe fare e ora non so cosa farò, se rimarrò nel calcio o farò altro. Non mi pongo limiti”.
Credit Photo: Federico Fenzi