Nel prossimo torneo d’Eccellenza femminile l’ACN Siena sarà presente ai nastri di partenza del massimo torneo dilettantistico regionale. Il club, caro al dirigente Luca Bonelli, guidato in panchina da Marco Maffei vede presente nelle sue file Ilaria Presentini. La punta venticinquenne, originaria di Montepulciano, ha sempre legato il suo nome a quello dei vari club bianconeri che negli anni si sono succeduti nel capoluogo senese. Abbiamo raggiunto in questa intervista la stessa calciatrice, che da qualche settimana è tornata in bianconero.

Ilaria come hai iniziato a giocare a calcio?
“Il calcio è sempre stato una parte importante della mia vita e credo mi abbia formato un sacco come persona. Ho iniziato a giocare a 6 anni con la squadra del mio paese la Poliziana, insieme ai maschietti fino ai 13 anni. Mi sono trovata molto bene con i piccoli compagni e società, anche se inizialmente ero molto titubante nell’iniziare a giocare in una squadra tutta al maschile. Fu però grazie ai miei genitori che mi hanno spinta a buttarmi in questa esperienza. Credo sia fondamentale l’avere genitori spingano i propri ragazzi a inseguire i propri sogni e fare ciò che li rende felici”.

Poi è cominciata la tua avventura al femminile giusto?
“Si a 13 anni sono approdata nelle giovanili del Siena Femminile. Per me è stata una favola, composta da vari capitoli alcuni meravigliosi altri dolorosi. L’anno 2011/2012, ad esempio, la società AC Siena Femminile disputava il campionato di Serie A2, ed in modo insolito riuscimmo a vincere questo campionato e guadagnarci la promozione in Serie A, credo il sogno di tutti. Accarezzammo anche la Serie A, guadagnata sul campo il 10 giugno del 2012, non disputata solo per il fallimento del club di allora”.

Nei tuoi nuovi capitoli presente è rimasto molto spesso il bianconero del Siena vero?
Dopo un anno passato allo Stella Azzurra, team di Arezzo, sono tornata in bianconero. Fu costituita, infatti, una nuova società con gran parte di quelle ragazze della vittoria di dodici mesi prima. Cosi nel 2014/15 vincemmo il campionato di Serie C, conquistando la Serie B. Purtroppo a settembre il club ci informò che non si sarebbe iscritto. Mi accasai cosi alla Virtus Chianciano prima del mio ritorno nel San Miniato, dove nel 2018/19 vincemmo tutto, ovvero campionato, Coppa e Super coppa. Lo scorso anno, davanti ad un progetto che sembrava solido, firmai con la Robur Siena, che aveva deciso di investire sul femminile“.

Come è andata la scorsa stagione per voi?
“Grazie all’impegno di figure dirigenziali valide abbiamo vissuto un’annata dove non ci mancava nulla. Il gruppo era giovane, ma con delle buone basi per crescere. Con il tempo sono arrivate soddisfazioni e risultati. Con la chiusura anticipata dei campionati a causa del Covid abbiamo chiuso la stagione con il terzo posto quindi molto soddisfatti in quanto lo reputavamo l’anno zero. Succede però che, per l’ennesima volta ci troviamo a vivere il terzo fallimento del Siena”.

Ora si riparte con un nuovo progetto ancora a tinte bianconere. Con quali obiettivi partirete?
Avevo perso le speranze credevo che il calcio femminile senese fosse arrivato al capolinea. Tuttavia in extremis, grazie alla nuova società del maschile ACN Siena e il grandissimo impegno dei nostri attuali dirigenti e la disponibilità del San Miniato, si è costituita in poco tempo l’attuale squadra. Con molte delle mie attuali compagne abbiamo giocato già insieme, alcune vengono dall’esperienza della Robur, altre dal campionato di Serie C con il San Miniato. Siamo un gruppo ibrido con più e meno giovani, ma di buona qualità e unite da due cose come la voglia di giocare e l’attaccamento a questa maglia, a questi colori a questa città. Quando ho conosciuto il mister, infatti, gli ho detto che questa rosa ha tanta voglia di rivincita e di riscatto. Le prime settimane di allenamento sono andate bene e nella testa di ognuna di noi, per quanto sia difficile, l’obiettivo è la Serie C”.

Come reputi il movimento di calcio femminile dalle tue parti?
“Il calcio femminile è assolutamente in grande crescita, dopo l’ultimo Mondiale c’è sicuramente un netto cambio di rotta e un maggior interesse da parte delle società maschili ad investire. Ma purtroppo il divario e l’iniquità resterà enorme rispetto ai maschi. Per il calcio femminile a Siena spero che la favola prima o poi si concluda con un lieto fine e che le bambine e le ragazze del futuro possano riuscire a praticare lo sport che amano senza troppi ostacoli. Oggi le più giovani hanno la fortuna di avere una squadra nelle vicinanze, perciò invito le bambine e ragazze di Siena appassionate di questo sport a sfruttare la fortuna di avere una società vicina a loro e venire a provare”.

Quale è il tuo più bel ricordo legato a questo sport?
Credo che il racconto della finale con il Fiammamonza, ricordo più bello che mi lega al calcio riesca a far intendere bene come fu vintoil campionato. Ci presentammo in un solo pullman 18 giocatrici, senza allenatore da 1 mese, accompagnate dai genitori, che contribuirono a pagare il pullman visto il momento poco felice di quel club. L’altra squadra si presentò con 3 pullman e tifosi al seguito. Vincemmo quella partita, da sole ma insieme, come un vero gruppo unito“.