La prima volta non si scorda mai: vale sicuramente per Rachele Baldi, portiere dell’Empoli Ladies, che a dicembre ha ricevuto la prima convocazione nella Nazionale Maggiore di Milena Bertolini. “Ho sempre sperato in una chiamata”, spiega, “ma non mi aspettavo arrivasse. Tutti a Empoli si sono complimentati e mi hanno incoraggiato”.
Al termine del raduno congiunto con l’under 23 al Villaggio Azzurro di Novarello (17-21 dicembre 2017), Rachele Baldi ci racconta di questa sua prima, intensa esperienza con la Nazionale.

È stata la tua prima convocazione nella Nazionale Maggiore: te l’aspettavi?
Ho sempre sperato in una chiamata ma non mi aspettavo arrivasse, soprattutto così presto. La mia reazione istintiva davanti al foglio della convocazione sono state lacrime di gioia.
Tutti ad Empoli, dopo la notizia, si sono complimentati e mi hanno sostenuto e incoraggiato in questa nuova esperienza che ho sempre sognato di vivere e per questo li ringrazio.

Qual è il ricordo più bello che ti porti via da questo ritiro?
Quando ti trovi in un contesto del genere ti sembra di sognare e tutto diventa bellissimo, dall’organizzazione e la professionalità al gruppo così unito delle ragazze e dello staff. Se devo scegliere però un momento in particolare direi sicuramente quello in cui ho indossato la maglia della nostra Nazionale.

Come è stato allenarsi insieme a due grandi portieri del calibro di Giuliani e Pipitone?
Non le conoscevo personalmente ma avendo giocato con loro in campionato sapevo che mi sarei confrontata con due portieri d’esperienza e di alto livello. Allenarsi e misurarmi con loro è stato infatti costruttivo sia a livello atletico che personale in quanto entrambe mi hanno fin da subito integrata nel gruppo.

Che cosa puoi dirci di Mister Bertolini e del preparatore dei portieri Cipelli?
Penso che entrambi siano due allenatori molto professionali e preparati con degli obiettivi ben precisi per i quali lavorano seriamente puntando soprattutto all’unione di tutto il gruppo e alla ricerca continua di nuovi talenti.

Questa Nazionale sta dando grande prova di sé nelle qualificazioni per il Mondiale di Francia: credi che riuscirà a qualificarsi?
Il gruppo sta lavorando bene e vista l’ottima partenza speriamo e crediamo tutti in un bel finale e quindi nella qualificazione. Sarebbe veramente una svolta importante per il calcio femminile in Italia e sicuramente darebbe un forte contributo. Misurarsi con altre realtà internazionali molto più avanti in termini di politica sarebbe motivo di orgoglio e di crescita sportiva e personale.

Parliamo dell’Empoli. Quest’anno, per la prima volta, affrontate il campionato di Serie A: puoi fare un bilancio delle prime 9 giornate?
Come già preventivato la partenza non è stata semplice vista la distanza che separa serie B da serie A. Siamo una squadra giovane con un largo margine di crescita ed ancora dobbiamo abituarci all’intensità e al ritmo di gioco nuovi. Quello che ci ha penalizzato fino ad ora è sicuramente la mancanza di esperienza visto che molte di noi hanno esordito quest’anno per la prima volta nella massima serie, ma stiamo lavorando per accorciare sempre più le distanze. Quest’ anno l’obiettivo è la salvezza e siamo determinati a raggiungerla.

Che cosa speri per il tuo futuro nel mondo del calcio?
Spero che le distanze tra calcio maschile e femminile si accorcino sempre più in modo da potermi permettere di fare della mia passione una professione sia adesso in campo che poi in un futuro magari come allenatrice dei portieri. Ovviamente spero anche un giorno di far parte della rosa azzurra e di giocare per la mia Nazionale.

Ringraziamo Rachele Baldi e l’Empoli Ladies per l’intervista concessa. Un grande in bocca al lupo per il proseguimento del campionato!

Chiara Martinoli
Sono nata a Milano l’11 aprile 1993. Appassionata di calcio fin da quando era bambina, a 11 anni inizia a giocare nell’Atletico Milano e ci rimane a lungo. Abbandonata poi quest’esperienza si dedica alle altre sue passioni, la letteratura e il giornalismo. Dopo la laurea in Lettere e la collaborazione con diverse testate, ha deciso di far ritorno (da una prospettiva diversa) a quel mondo in cui ha lasciato un pezzo di cuore: il calcio femminile.