Il Vicenza Calcio Femminile ha vinto la Coppa Italia di Serie C, sconfiggendo in finale la Ternana per 1-0. Nel gruppo allenato da Moreno Dalla Pozza c’è un elemento che conosce molto l’ambiente vicentino: si tratta di Lisa Dal Bianco, centrocampista classe ’96 e veste la maglia biancorossa da quattro stagioni. La nostra Redazione ha raggiunto Lisa, autrice di sette gol stagionali, per risponderci ad alcune domande.

Lisa cos’è per te vestire la divisa del Vicenza?
«Per me è un onore vestire la maglia del Vicenza, in questo modo posso rappresentare la provincia in cui vivo. È un orgoglio indossarla, in quanto sono in molti che vorrebbero essere al mio posto».

Tu sei biancorossa da quattro anni e sei diventata, ormai, un punto di riferimento per le tue compagne. Avresti immaginato tutto questo?
«Quando ho iniziato questa esperienza con il Vicenza non mi sarei mai immaginata di rimanere così tanto e riuscire a tornare a giocare a questi livelli, perché ero reduce da un brutto infortunio che mi ha tenuta fuori dal campo per due anni. Sono molto felice di aver ottenuto questi risultati e di essere stata punto di riferimento per la squadra. In quest’ultimo anno si è creato un gruppo più coeso in cui ognuna aveva un ruolo importante e ci si sosteneva a vicenda».

In che modo hai capito di essere una centrocampista?
«Quest’anno sono stata un jolly per la squadra, da un lato è stato importate perché mi sono adattata nei diversi ruoli (terzino, centrocampista e attaccante) e questo mi ha permesso di crescere come calciatrice, dall’altra parte ho sacrificato il mio ruolo originale per far fronte alle necessità della squadra. Spero che questo sia stato apprezzato dal mister e dalle compagne. Pertanto, non mi sento molto una centrocampista, ma preferirei giocare più in attacco come ho fatto fin da piccola».

Lisa Dal Bianco con la Coppa Italia Serie C vinta domenica scorsa contro la Ternana

Parliamo del successo in Coppa Italia di domenica. Quanto è importante, per te, aver vinto questo trofeo?
«Le emozioni provate domenica sono indescrivibili: al fischio finale ho provato una grande gioia ma allo stesso tempo ho realizzato che era finita anche questa stagione e questo mi dispiace. La gioia è stata doppia perché a Firenze sono venuti inaspettatamente i miei genitori e un gruppo di amici che hanno tifato animatamente per me e la squadra».

La finale vinta contro la Ternana è stata tirata, ma alla fine avete vinto voi.
«È stata una partita molto combattuta ma alla fine abbiamo avuto la meglio noi. Il caldo, la stanchezza e la tensione hanno tenuto le squadre sul filo del rasoio, anche se le occasioni più nitide le abbiamo avute noi. Quando abbiamo avuto il rigore a nostro favore, avevo il cuore che batteva a mille come se fossi io a doverlo tirare. Nel momento in cui abbiamo segnato ho tirato un sospiro di sollievo. Ho temuto quando c’è stato il rigore a nostro sfavore, ma per fortuna il destino è stato dalla nostra parte».

A chi dedichi questa vittoria?
«Questa vittoria la dedico a mio papà Fabrizio che per molti anni ha fatto molti sacrifici per portarmi agli allenamenti e alle partite ed è sempre stato il tifoso numero uno per me. Lo dedico anche a mia mamma Daniela che nonostante non fosse molto amante del calcio mi ha sempre supportato e tifato».

Il successo in Coppa cancella, in parte, l’amarezza di non aver vinto il Girone B di Serie C. Cosa è mancato per fare doppietta?
«Aver vinto la Coppa ci ha, in parte, ripagate del campionato perso per un soffio. Il rammarico per non aver vinto il campionato è ancora molto sentito. Questo ci dovrà spronare per l’anno prossimo per riuscire ad essere ancora più determinate per raggiungere i nostri obiettivi. Quest’anno abbiamo tentato di dare il massimo però a volte la fortuna non è stata dalla nostra parte e ci è mancato un po’ di cinismo in più».

Tra l’altro, nella stagione appena trascorsa, c’è stato anche il Padova, squadra in cui tu hai militato…
«Le partite contro il Padova per me sono state molto sentite, sono molto contenta di essere riuscita a segnare all’andata e questo è stato motivo di orgoglio per me».

Torniamo al Girone B di Serie C: secondo te che campionato è stato? Qual è stata la squadra rivelazione del torneo?
«Secondo me è stato un campionato molto combattuto, infatti la vincitrice è stata decretata solo all’ultima partita. Più squadre ambivano alla vetta e avevano i requisiti per farlo, noi abbiamo lottato fino alla fine e abbiamo perso poche partite. La squadra che ci ha messo più in difficoltà e che forse abbiamo sottovalutato è stato il Trento».

Il professionismo può fare al calcio femminile italiano il salto di qualità?
«Aver raggiunto il professionismo anche nel calcio femminile è stata una tappa molto importante. Finalmente questo movimento inizia ad espandersi e ad avere voce in capitolo. Questo porterà a una maggiore visibilità, a diminuire i pregiudizi nei riguardi delle donne calciatrici e a permettere anche alle atlete di praticare questo sport come un lavoro e non solo per passione».

Che persone sei fuori dal campo?
«Fuori dal campo rispecchio le qualità da calciatrice: sono determinata a raggiungere i miei obiettivi, so mettermi in gioco e provare nuove esperienze. Non mi piace stare ferma e quando è possibile mi diletto in altri sport, mi piace stare con gli amici e condividere nuove esperienze. Attualmente lavoro come insegnate e sto finendo la magistrale in scienze pedagogiche. Mi piacerebbe coniugare la mia passione calcistica con la mia capacità di stare con i bambini».

Cosa ci aspettiamo dal tuo futuro?
«Nel mio futuro vorrei finire di laurearmi, fin quando è possibile continuare a giocare a calcio e trovare un lavoro che mi permetta di mantenere le mie passioni».

La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia il Vicenza Calcio Femminile e Lisa Dal Bianco per la disponibilità.

Photos Credits: Ufficio Stampa Vicenza Calcio Femminile

Nato il 12 luglio del 1988 a Cremona, Elia ha sempre avuto una grande passione per il mondo del giornalismo, in particolar modo a quello sportivo. Ha tre esperienze lavorative in questo settore, IamCalcio, ManerbioWeek e BresciaOggi, un workshop con l'emittente televisiva Sportitalia, e uno stage curricolare con il Giornale di Brescia. Si avvicina al calcio femminile nel 2013 grazie ai risultati e al percorso del Brescia CF e da allora ha cominciato ad occuparsi anche del movimento in rosa.