Il Lecco continua la sua marcia in vetta al Girone A di Promozione, imponendosi nettamente sul Città Di Varese per 5-0. Le biancocelesti di Monica Iustoni possono contare su elemento portante: stiamo parlando di Lucrezia Invernizzi, difensore classe 2000 e prima capitana del Lecco Femminile. La nostra Redazione l’ha raggiunta per risponderci ad alcune domande.

Lucrezia cos’è per te essere capitana?
«Per me essere capitana vuol dire responsabilità. Non mi sento assolutamente diversa rispetto alle mie compagne. Mi sento di poterle sostenere ed aiutare in qualsiasi situazione sia positiva che negativa. Se mi hanno scelta come capitana un motivo ci sarà e quindi io farò tutto il possibile per dimostrare che hanno scelto bene».

Perché hai puntato sulla difesa?
«Più che aver puntato sulla difesa è stato un ruolo che mi è stato assegnato nel tempo. Io parto come una centrocampista. Anni fa mancavano dei difensori centrali e alcune giocatrici, tra cui io, si sono dovute adattare. Ormai sono più di quattro anni in questo ruolo».

Cosa ti ha spinto a giocare a pallone?
«Ci sono diverse motivazioni che mi portano a giocare. Diciamo che quella che mi ha fatto iniziare era la passione per il calcio e il fatto che mi piaceva vedere i miei amici giocare tanto che non riuscivo a rimanere senza palla. Ora naturalmente la passione non manca, gioco anche per divertirmi e posso dire che il calcio lo uso come valvola di sfogo. Anche la forza della squadra mi aiuta a presentarmi agli allenamenti e alle partite con grinta e voglia».

Come mai hai deciso di andare quest’anno al Lecco?
«Dopo un anno e più di pandemia non è stato facile trovare nuovi stimoli. Sono stata ad un passo da prendere una pausa da questo sport. A giugno mi è arrivata questa proposta da Giovanni Dossi. Un progetto promettente, una nuova squadra che partiva dalla promozione per puntare subito alla promozione in Eccellenza. Dopo qualche esitazione ho deciso di accettarla ed ora eccomi qua».

In queste prime giornate di campionato siete a punteggio pieno: avresti pensato questa partenza a razzo?
«Si, ci eravamo immaginate questa partenza soprattutto per gli obiettivi di questo progetto. Siamo una squadra giovane e tecnicamente molto forte per il campionato in cui ci troviamo, quindi era piuttosto prevedibile. Speriamo di continuare su questa linea».

Parliamo del netto successo sul Città Di Varese: ti aspettavi di vincere in maniera larga?
«Come ho detto prima, la nostra squadra è molto promettente. Però il netto successo sul Città di Varese non era per nulla scontato, soprattutto perché è una squadra ben organizzata e con delle buone giocatrici».

Domenica c’è il Pontevecchio, e sarà un avversario di certo da non sottovalutare.
«Nessuna squadra è da sottovalutare perché le partite son tutte a sé. Giochiamo per vincere e questa fila positiva di vittore deve continuare e continuerà».

Secondo te quali possono essere le squadre che possono puntare alla vittoria del campionato?
«È il primo anno che gioco in un campionato di Promozione, non conosco molto bene le squadre. Basandomi sulle prime cinque squadre che abbiamo incontrato posso dire che la squadra più forte sia il Città di Varese».

Com’è la tua vita extracalcistica?
«Attualmente sto studiando e sono al secondo anno di scienze e politiche ambientali».

Cosa ci aspettiamo prossimamente?
«Spero di poter dare continuità a questo percorso migliorandomi sempre più. Mi piacerebbe segnare un po’ di più e speriamo che arrivino anche miei gol».

La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia il Calcio Lecco 1912 e Lucrezia Invernizzi per la disponibilità.

Photo Credit: Lucrezia Invernizzi

Elia Soregaroli
Nato il 12 luglio del 1988 a Cremona, Elia ha sempre avuto una grande passione per il mondo del giornalismo, in particolar modo a quello sportivo. Ha tre esperienze lavorative in questo settore, IamCalcio, ManerbioWeek e BresciaOggi, un workshop con l'emittente televisiva Sportitalia, e uno stage curricolare con il Giornale di Brescia. Si avvicina al calcio femminile nel 2013 grazie ai risultati e al percorso del Brescia CF e da allora ha cominciato ad occuparsi anche del movimento in rosa.