Il Napoli Femminile si sta rialzando e lo sta facendo grazie al duro lavoro, l’unica vera medicina per la squadra partenopea. La vittoria all’ultimo respiro contro la Lazio ha dato la giusta carica per rimettersi subito in carreggiata e ripartire dalla forza di un gruppo che sta crescendo. Il gol che è valso 3 punti lo ha segnato l’intrepida Maddalena Porcarelli, attaccante classe 2000 arrivata in estate dal Cesena. Tecnica, determinazione e versatilità le hanno permesso di salire di categoria e finalmente – e in grande stile – ha messo a segno al 93’ il suo primo e pesantissimo gol in Serie A, guadagnandosi così il pallone della vittoria.

Come hai vissuto la trattativa e il successivo arrivo a Napoli?
“Il primo con cui ho parlato è stato mister Pistolesi. Ero contenta perché avevo fatto bene in B e la chiamata in Serie A mi ha reso molto felice. L’inizio della preparazione è stato difficile, i ritmi sono molto più alti e tuttora faccio fatica perché devo ancora entrare al 100% nella Serie A: quando hai palla ai piedi non hai molto tempo per pensare alla giocata, bisogna essere veloci sia di gambe che di testa. Con le ragazze sono sempre stata tranquilla e nessuno mi ha mai messo fretta, ero solo un po’ spaventata all’inizio ma con l’impegno sto migliorando”.

Il salto di categoria ti ha permesso di crescere rapidamente…
“Ho imparato tanto soprattutto dal punto di vista mentale. Il gesto tecnico è sempre quello, ciò che cambia è la velocità di pensiero all’azione. Mi sto allenando a questo ma ci devo lavorare ancora molto, perché quello che facevo in B voglio farlo anche in A e io ce la sto mettendo tutta”.

A Napoli condividi l’appartamento con il capitano Paola Di Marino. Ti è d’aiuto la sua vicinanza?
“A Paola voglio bene, come lei ne vuole a me. Mi ci sono trovata bene sin da subito e se dovessi avere problemi sono certa che sarebbe la prima ad ascoltarmi e a darmi una mano. Paola si fa sentire molto in campo, incita quando siamo giù, ci aiuta più che altro dal punto di vista mentale, a tutte”.

Avete dovuto affrontare anche tanti momenti difficili. Come vi siete rialzate?
“Non c’era tanto da fare né da dire: bisognava tornare in campo il martedì e lavorare, e siamo state brave a farlo. Allenarsi e lavorare bene, era l’unica cosa da fare e il sostegno del Capitano è servito molto. Essendo Paola una napoletana DOC, ci ha trasmesso la sua ‘cazzimma’, l’attaccamento alla maglia. Quello che ci ha permesso di uscire dal vortice delle sconfitte è stato solo il lavoro. Solo una cosa dovevamo fare: testa bassa e lavorare. E così è stato”.

Contro la Lazio hai segnato un gol pesante allo scadere, come facesti la scorsa stagione a Cesena nella partita contro la Roma. Sei un attaccante da ‘zona Cesarini’?
“Ci credo sempre fino all’ultimo. Proprio mentre eravamo in pullman pensavo a quella volta in cui raccontai del mio gol più bello, quello alla Roma dello scorso anno, avvenuto al fotofinish. È sempre bello segnare all’ultimo ed è stato così anche contro la Lazio. Per me poi era il primo gol in Serie A e sono molto contenta per questo, ma voglio farne degli altri. Sabato spero di replicare, e spero che questo sia solo il primo di una lunga serie”.

Sei stata impiegata in diversi ruoli, ma qual è il tuo preferito?
“Davanti non ho preferenze, ieri ad esempio sono entrata da prima punta. Poi ci sono prime punte e prime punte, Sole e Deppy sono molto diverse da me anche per caratteristiche fisiche, ma io non mi tiro indietro: faccio esterno destro, sinistro, mezza punta e punta. Non ho mai avuto un ruolo fisso, quasi ogni partita lo cambiavo, spesso anche dentro la stessa gara e questo per me non è un problema, a me basta giocare”.

La tua freddezza e fantasia in campo sono un po’ in contrasto con la timidezza fuori dal campo…
“Non sono molto timida in realtà, all’inizio mi vergogno molto ma poi esce il mio essere estroversa. Sono fantasiosa, sì, e spero di riscoprire presto quella creatività nel gioco. Devo un po’ ritrovarmi. Meglio gol o assist? Assolutamente gol! Mi piace servire le compagne ma preferisco fare gol, tutta la vita”.

Credit Photo: Domenico Cippitelli