L’Asd Filecchio Women è un club toscano nato nel 2017, sulla scia della formazione maschile. Il club, caro al patron Alfredo Turicchi, negli anni ha ottenuto la sua completa indipendenza, aggiungendo, alla prima squadra, le formazioni giovanili Primi Calci, Under 9 e 15. Nelle tre stagioni alle spalle la formazione gialloverde si è distinta nei tornei regionali, ottenendo, in particolare, una Coppa della Toscana, nel 2018, e la promozione in Serie C, lo scorso anno. Capitano del sodalizio lucchese, guidato dal tecnico  Francesco Passini, è Margherita Moni, originaria di Gallanico, versatile centrocampista classe 1997 che abbiamo raggiunto per una breve intervista.

Margherita come è nato il tuo amore verso questo sport?
“Mi sono avvicinata al calcio da bambina all’età di 9-10 anni. Nel corso delle scuole delle elementari ero solita giocare a calcio con i miei compagni durante i minuti della ricreazione, così un giorno decisi di chiedere ai miei genitori di portarmi a fare un allenamento in una squadra vicina, loro accolsero senza indugi la mia richiesta, che dire fu amore a prima vista. Iniziai cosi a far parte della squadra maschile dell’As Braga”.

Poi la tua carriera si è tinta completamente di rosa giusto?
“Si, successivamente ho militato per un anno nella squadra femminile che la società dell’AS Barga aveva fondato, per le due successive stagioni ho indossato la maglia del Lucca 2003 nella quale sono potuta crescere molto come ragazza e come calciatrice. La mia tappa seguente è stata, fino al 2017, con l’USD Bagni di Lucca. Da tre anni vesto i colori gialloverdi del Filecchio e questo è il mio secondo anno da capitano”.

Per voi lo scorso campionato è stato davvero positivo dal punto sportivo. Che annata è stata?
“È stata una stagione di svolta, lo staff era stato rinnovato, alla guida della squadra Mister Passini, allenatore in seconda Basili e al preparatore dei portieri Carrara. La rosa, poi, è stata ampliata con qualche acquisto mirato. L’obiettivo era quello di fare bene, arrivare nelle prime posizioni della classifica e porre basi solide per il futuro. Abbiamo chiuso il campionato imbattute, con soli due pareggi, a 7 punti dalla seconda in classifica, raggiungendo la promozione e garantendoci così l’accesso al campionato di serie C Interregionale. Ovviamente sono molto soddisfatta del titolo raggiunto ed ero molto felice della stagione che stavo portando avanti. Con l’arrivo del Covid, purtroppo, le aspettative e i piccoli-grandi obiettivi personali si sono dissolti. Un titolo da conquistare sul campo, una finale di Coppa Toscana tutta da giocare, oltre ad un Torneo delle Regioni da vivere a pieno assieme alla Rappresentativa Toscana. Della stagione 2019/2020 ricorderò sicuramente questo sapore dolce-amaro”.

Si avvicina la nuova stagione carica?
“Si ora non serve piangersi addosso, quello che è sato è stato, adesso con il Filecchio guardo al futuro. Sono molto carica per la stagione alle porte, ho lavorato duramente durante tutto periodo di stop, ho investito in questa mia grande passione e sono pronta per questo salto di categoria, voglio mettermi in gioco e sfruttare ogni occasione utile per crescere calcisticamente”

Ora la Serie C, come state preparando questo campionato? Siete cariche dopo il salto di categoria?
“La stagione alle porte sarà una stagione diversa da quelle passate. Richiederà un maggiore impegno, una più ricercata applicazione ed uno sforzo elevato sia per noi ragazze in campo sia per l’organico dirigenziale, andremo a giocare, infatti, in Sardegna, Emilia Romagna, Lazio, Marche, Umbria. Da qualche settimana siamo tornate ad allenarci, stiamo lavorando per trovare la giusta forma fisica e le giuste misure in campo. Abbiamo ancora del tempo per lavorare e prepararci al meglio. L’entusiasmo è tanto, abbiamo voglia di far bene e tenerci stretta la serie C”.

Rispetto a qualche anno fa, quando tu hai iniziato a giocare, vedi segnali di crescita per il calcio femminile?
“Parlare della crescita del calcio femminile nell’era Covid è come giocare ai dadi. La crisi che ha investito il calcio dilettantistico ha lasciato dubbi su tutto il sistema del calcio italiano, figuriamoci nel femminile dove le novità e le rivoluzioni sono all’ordine del giorno. Se guardiamo nello specifico la nostra regione, potremmo dire che il Torneo delle Regioni avrebbe potuto essere un ottimo banco di prova per le tesserate toscane. Purtroppo l’occasione è sfumata. Ad ogni modo si respira nell’aria tanta voglia di rinascere, sono convinta che ogni società cercherà di fare il possibile per non fare passi indietro sul percorso che tutti insieme ci siamo costruiti con fatica. Le calciatrici sono avvezze alle difficoltà, supereremo anche questa. Il calcio è culturalmente e storicamente un gioco da maschi e per i maschi, purtroppo non posso negare le difficoltà che ho avuto da bambina ad integrarmi nell’ambiente maschile. Le discriminazioni ahimè sono state all’ordine del giorno, ma ogni esperienza che ci accade nella vita ci forma, senza alcun dubbio il mio vissuto in questo ambiente ha permesso di dare forza e modellare il mio carattere”.

Sei da tre anni alle dipendenze di questo club, quale è il ricordo più bello?
“Il più bel ricordo legato al calcio è la vittoria della Coppa Toscana, al primo anno del Filecchio giocata sotto gli occhi di un corposo e caloroso pubblico. In questa finale a 3 squadre segnai due gol che permisero alla mia squadra di portare a casa il trofeo, proprio per questo probabilmente rimane il ricordo più bello che ho.  La passata stagione avrebbe sicuramente potuto regalarmi gioie più grandi, tuttavia come detto, tutto è rimasto lì appeso e lì appeso rimarrà”.