Non rimarrà in Austria anche la prossima stagione Maria Grazia Balbi, portiere classe ’95. L’estremo difensore ex di Chieti, Pomigliano e Pink Bari è reduce dall’annata conclusa con la retrocessione con il Skiny Sudburgenland, squadra inserita della Bundesliga austriaca, ed è pronta ormai a tornare in Italia. Abbiamo raggiunto per qualche battuta la numero uno campana che ci ha raccontato l’esperienza nel nuovo campionato.

Maria Grazia sei arrivata in Austria la scorsa estate. Cosa ti ha spinto a sposare questo progetto? Quali erano i timori nel disputare un campionato che non conoscevi e come ti sei ambientata?
“Ero un po’ timorosa nell‘ affrontare un’esperienza estera e sinceramente della Bundesliga austriaca conoscevo ben poco. Ho deciso di volare in Austria per mettermi in gioco sia come calciatrice che come persona e anche perchè il club mi aveva corteggiato un bel po’ dimostrando il loro interesse, a differenza di alcune squadre italiane.
L’ambientamento in un contesto e in una cultura del tutto differente dal nostro, ovviamente, è stato abbastanza impegnativo. Ci ho messo un po’ ad inserirmi in squadra, sia in campo che fuori”.

Sei un portiere e la comunicazione spesso è fondamentale. Come hai sopperito a alla conoscenza della lingua?
“La lingua non è stata affatto un problema, fortunatamente la seconda lingua nazionale è l’inglese. Ho il C2 di inglese e le esperienze passate mi hanno permesso di avere una padronanza della lingua come quella dell’italiano. Ho comunque studiato il tedesco in questo periodo in Austria visto che allenavo anche una scuola calcio. I bambini sono i miglior insegnanti quando vuoi imparare qualche lingua nuova. A fine campionato riuscivo a comunicare in tedesco con la squadra”.

Esperienza lontana dall’Italia. Quali le differenze sostanziali con il nostro calcio?
“È risaputo che la tattica italiana è la migliore e quest’anno ho potuto riscontrare questo. Nella Bundesliga austriaca forse c’è meno tattica, ma tanta fisicità. I contrasti di gioco che ho fatto quest’anno non li dimenticherò facilmente. Se non entri sicuro in un contrasto rischi davvero di farti male, specialmente nel caso del mio ruolo. In Italia quasi ogni volta che il portiere viene toccato si fischia carica mentre in Austria credo che, tra tutti i contrasti aerei e non, mi è stato fischiato una sola volta questo tipo di fallo. Quindi tanti calci in faccia e tante botte prese, ma anche tante date. Un buon campionato per farsi le ossa”.

Quali erano gli obiettivi iniziali del club? Ed i tuoi?
“L’obiettivo di squadra era salvarsi. I miei erano raggiungere l’obiettivo di squadra, ovviamente, ma soprattutto cercare di far bene a livello individuale, gestendo un campionato non semplice sotto l’aspetto mentale”.

 In campionato è arrivata la retrocessione con un paio di squadre pochi punti avanti. Rammaricate per non aver centrato la salvezza? Per te invece che stagione è stata?

“Retrocedeva l’ultima diretta. Noi siamo stati penultimi fino alla penultima giornata di campionato dove abbiamo avuto lo scontro diretto con il Salisburgo. Il rammarico per non aver mantenuto la categoria è stato tanto, ma a livello individuale posso reputarmi soddisfatta ma il lavoro svolto su me stessa.  Per quanto mi riguarda è stata un stagione un po’ strana vista la pausa invernale di 3 mesi a causa del clima. La mente ha dovuto giocare un ruolo fondamentale per aiutarmi a superare il lungo stop”.

Per la prossima stagione hai già le idee chiare? Rimarrai con questa maglia?

“Non continuerò in Austria la prossima stagione. Ho già l’accordo con la nuova squadra, appena sarà tutto ufficializzato potrò dire il nome della società. Al momento posso solo dire che ritornerò in Italia per un valido progetto”.

Credit Photo: Joseph C. Estl – Women’s football magazine