Abbiamo avuto il piacere e l’onore di intervistare Mario Giunta, figura apprezzatissima della redazione di Sky Sport, parlando della crisi che ha colpito il movimento calcistico femminile e di come possa ripartire il meccanismo nel migliore dei modi.

È notizia di pochi giorni fa quella che vede la Serie A femminile data per terminata, secondo te è stata presa la giusta decisione?
“La sospensione del campionato secondo me è un’occasione persa per diversi motivi: il primo perché il movimento era in crescita e purtroppo alla prima difficoltà non si ha avuto la voglia e la forza di affrontare le problematiche e di cercare di elevare il calcio femminile a quello che è ovvero la massima serie di un torneo che è in continua crescita per numeri televisivi e per numeri di affezionamento dei tifosi e degli appassionati a queste ragazze. Il tutto ovviamente al netto del grande discorso del professionismo che sta subendo un rallentamento  ma che speriamo possa andare sempre avanti e sbloccarsi nel corso dei prossimi mesi perché come dico sempre queste ragazze sono delle professioniste e meritano di essere trattate come tali.”

Con il blocco della massima serie, è stata apportata la tanto attesa riforma della Serie B che da 12 passerà a 14 squadre.  Credi che con questo cambiamento la serie cadetta possa essere valorizzata al massimo?
Per la Serie B a 14 squadre aspettiamo anche l’ufficialità dalla Divisione Femminile può essere un’opportunità per far crescere nuove realtà e di conseguenza delle nuove ragazze. Io mi auguro però che dietro a queste nuove squadre ci siano dei progetti importanti ed ambiziosi e non dei progetti tanto per fare. Mi auguro che le squadre coinvolte in questa nuova Serie B possano essere serie con dietro società che garantiscono in termini economici e di logistica una certezza per far crescere anche dietro alla Serie A una Serie B che poi prepara ed è propedeutica per la grande ribalta della Serie A”

Con una lettera uscita alla vigilia del Consiglio Federale, le calciatrici ci hanno messo la faccia ed hanno espresso il loro sconforto per la situazione attuale. Questo schierarasi duramente quanto potrebbe smuovere le coscienze di chi di dovere?
“Le lettera delle calciatrici è stata una lettera fatta di cuore ed hanno espresso la loro opinione ed il loro sconforto non tanto per la situazione di non tornare a giocare, sono state molto chiare,o tutte o nessuna, scelta rispettabile da parte loro, da parte di chi regala lo spettacolo quotidianamente, ma loro volevano premere sul fatto del professionismo e comunque in questo periodo non sono state trattate da professioniste, perché alcune si sono allenate a casa come i colleghi maschi ma altre hanno dovuto interrompere i propri allenamenti senza sapere quando poter tornare ad allenarsi, hanno puntato specialmente su questo aspetto. La loro presa di posizione è stata questa, prendere la palla al balzo di questa situazione e ribattere sul fatto del professionismo, sono d’accordo su questo, non so se da parte loro ci poteva essere un piccolo sforzo per accettare la proposta quantomeno dei playoff e dei playout per rivedere le ragazze in campo ma queste sono loro scelte e loro idee che ripeto sono rispettabilissime”

Un anno fa eravamo in estasi per l’inizio del Mondiale in Francia ed oggi ci troviamo ad affrontare una delle crisi più nere del calcio femminile in Italia. Credi che il movimento possa rialzarsi da questo brutto periodo?
“Di questi tempi festeggiavamo un Mondiale bellissimo, con alle spalle la vittoria contro l’Australia e poi ci apprestavamo a fare un cammino bellissimo ed emozionante. Credo che comunque il movimento possa avere la forza per rialzarsi, ci vuole un lavoro serio da parte di tutte le componenti e soprattutto da parte della federazione ma ci vuole l’aiuto di tutti per non distogliere l’attenzione sul movimento nonostante quello che sia successo negli ultimi giorni; solo così il calcio femminile riuscirà a ritrovare la propria serenità e lo spazio che merita.”

Nonostante le difficoltà del momento, bisogna immediatamente pensare al futuro di questo sport.  Quali credi siano le misure da prendere affinché il calcio in rosa possa vedere un futuro proficuo?
“Inutile stare a ribadire il discorso del professionismo, io mi auguro che con il passare degli anni sempre più club professionistici si affaccino a questo mondo e quindi aumentare il bacino di club pronti ad investire nel calcio femminile. Per aumentare il nostro prestigio a livello europeo la strada da seguire è quella che c’è in altri Paesi ovvero che ogni squadra maschile abbia una sezione femminile professionista perché così sicuramente si alza il livello e l’attenzione. Spero che si allarghi anche ad altre società, mi auguro il Napoli, la Lazio, il Torino, il Genoa comunque più squadre importanti ci sono e meglio è per tutto il movimento.”

La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia Mario Giunta per la disponibilità.

Credit Photo: Giulio Tiberi