Al via del torneo di Eccellenza piemontese vi è quest’anno anche la squadra femminile del Novara Calcio. Il club presieduto da Marcello Cianci, al suo primo anno in rosa, è diretto dal responsabile Elena Tagliabue e dal tecnico Alessandro Ruocco. Il capitano del team azzurro è Martina Ambrosi centricampista di 26 anni, originaria del biellese, che abbiamo raggiunto per una breve intervista.

Martina, come ti sei avvicinata a questo sport?
Gioco a calcio da quando ho 6 anni, e questa è sempre stata la mia più grande passione. Mi sono avvicinata questo sport grazie a mio fratello e ai miei compagni di scuola. Ho iniziato a giocare con la maschile del mio paese, dove sono rimasta fino ai 15 anni”.

Poi il tuo passaggio al femminile, con tante soddisfazioni giusto?
“Passata nel femminile, ho giocato 4 anni nel Torino, tra Primavera e prima squadra, che allora militava in Serie A. Successivamente ho vestito la maglia dell’Albese e della Novese, entrambe in Serie B. Due anni fa sono tornata nella mia provincia, ho giocato due stagioni nella Biellese, vincendo il primo anno la categoria Eccellenza e la Coppa Piemonte e giocando lo scorso anno il campionato di Serie C Nazionale”.

Come è andata la scorsa stagione in Serie C con la Biellese?
“Da squadra neo promossa, l’obiettivo iniziale era la salvezza, ma non ci è voluto molto per capire che si poteva fare molto di più. Un buon mix di ragazze con una certa esperienza in categorie superiori, giovani con ottime qualità e uno staff attento e abile a sfruttare tutto il potenziale. Abbiamo fin da subito, cosi, fatto del gruppo il nostro punto di forza. Il campionato disputato è stato di vertice, dove Como a parte abbiamo dato fastidio a tutti.. Alla sospensione dei campionati eravamo terze ad un punto dalla seconda. È stata una stagione più che soddisfacente, peccato sia terminata molto prima del previsto”.

Poi il tuo passaggio a Novara, come è nato tutto?
“Dopo un’estate un po’ travagliata con una buona parte delle compagne che avevo a Biella ci siamo ritrovate a Novara, società che ci ha dato la possibilità di continuare a giocare insieme vestendo una maglia storica ed importante. Oltre alle ragazze con cui già giocavo, ho trovato altre giocatrici di valore e con cui si è già instaurata una buona sintonia e si sta creando un gruppo affiatato. Le ambizioni sono importanti, inutile nascondersi, sia per noi ragazze e il nostro staff, sia per la società. Sicuramente c’è entusiasmo per questa nuova stagione, dopo tutti questi mesi lontane dal campo è ancora più bello tornare a giocare e farlo in questo contesto, con obiettivi importanti è molto stimolante”.

Come reputi oggi il movimento rosa in Piemonte?
“Nella mia regione il panorama del calcio femminile vede un esempio come la Juventus, che è stata la prima società a investire e credere così tanto nel settore femminile. Nella Serie B, invece, non ci sono società piemontesi e che nella Serie C rispetto le 6 squadre dello scorso campionato si è scese a 4. Questo a testimonianza del fatto che restano ancora grandi problemi ad investire nel femminile e per tante società a sostenere categorie nazionali, a maggior ragione dopo il Covid. Giocando in casa spezzo una lancia a favore del Novara Calcio, che nonostante l’anno complicato ha deciso di investire ancora di più in un progetto in rosa. Sono però molto contenta di vedere come stia aumentando il numero di bambine che si infilano le scarpette da calcio e corrono dietro ad un pallone e di come la passione per il calcio femminile si stia espandendo tra la gente”.

Quale è il tuo ricordo più bello legato al calcio?
“Mi viene veramente difficile individuare il più bel ricordo riguardo al calcio. Ogni stagione mi ha lasciato qualcosa di importante, da quelle ormai più lontane come la vittoria dello scudetto Primavera e la prima vera stagione in Serie A, agli ultimi due anni tornata a casa a Biella. Proprio qui uno dei ricordi più belli è rappresentato dal mio gol nell’ultima partita del campionato vinto”.