Maurizio Ganz, tecnico del Milan, ha parlato in diretta sul canale YouTube del Milan insieme ai colleghi della prima squadra maschile e della Primavera del Milan maschile.

Sull’attualità:
“Mi manca il campo, lo spogliatoio, le giocatrici, i collaboratori. Mi manca tutto, ma è il momento di stare a casa, fortunatamente ho la possibilità di sentire le giocatrici tutti i giorni. Ci teniamo in contatto, abbiamo il preparatore atletico che manda gli allenamenti personalizzati a casa delle ragazze. Abbiamo fatto una conference call di 45 minuti con allenamenti. Cerchiamo di risolvere questa cosa poi tornerà tutto, traendo beneficio da questa tragedia e non dimenticando”.

Su Pioli e il Modena:
“Da Modena ho fatto altri due anni dove poi ho smesso. E’ stata un’esperienza importante per me, Stefano era più vecchio di me di due anni, eravamo due giocatori ancora. E’ stato un anno importante, siamo arrivati settimi, sono salite Empoli e Torino ed è retrocesso il Genoa. Era una Serie B importante. Stefano ha fatto una grandissima carriera, ho avuto la fortuna di giocare per lui”.

Su Giunti:
“Con Federico abbiamo vinto il campionato 98/99 e ci ritroviamo ad allenare al Milan, è una cosa bella e piacevole”.

Sullo scudetto del 98/99 e i gol:
“Mi ricordo la prima di campionato a Piacenza, perdevamo 1-0, entrai l’ultimo quarto d’ora, sbagliai un gol a porta vuota, poi su calcio di punizione millimetrico di Costacurta su una sponda di Guly, feci gol di interno sinistro e in porta c’era Fiori. Quel gol lì me lo ricordo ancora di più di quelli contro Parma, Samp, Venezia e Bari. Presi il rigore anche nel derby contro l’Inter poi segnato da Albertini, un rigore che alla fine non c’era. Spinsi Colonnese, mi prese per la maglia, inciampai sul mio tallone ma ero convintissimo fosse rigore. La partita finì 1-1. Il derby lo soffro molto, si è visto anche quest’anno, fortunatamente ne abbiamo vinti 3 su 3”.

Su Weah:
“E’ stato un giocatore straordinario, portava a spasso da solo 3/4 giocatori avversari. Un punto di riferimento, grande forza, grande tecnica, ma anche grande forza mentale, anche nei momenti difficili riusciva a farti capire che nulla è impossibile. E’ uno dei giocatori con cui ho grandissimi ricordi, quando riesci a giocare anche con un Pallone d’Oro puoi essere orgoglioso della tua carriera”.

Credit Photo: Giancarlo Dalla Riva