La rivoluzione è cominciata: dopo Brescia-Juventus Women, prosegue l’ambizioso progetto di Rai Sport, che quest’anno ha deciso di trasmettere in diretta ogni weekend una partita del campionato di calcio femminile.
Ne parliamo con il vicedirettore di Rai Sport Maurizio Losa, che in questo progetto crede tantissimo: ribadisce il dispiacere per la trasmissione in differita del primo match (dovuta allo sforamento di un’altra diretta e alla volontà di non tagliare nessuna delle due competizioni), ma assicura che «se si è deciso di investire su questo campionato, è perché pensiamo che valga la pena seguire questo movimento in crescita». Maurizio Losa, che il calcio femminile lo segue da anni, ha in serbo altre iniziative per il movimento: «Vogliamo trasmettere anche le partite della Nazionale», rivela, «dalle amichevoli alle qualificazioni per il Mondiale di Francia».

Per Brescia-Juventus si parla di 571mila spettatori: che cosa ne pensi?
A dire il vero si tratta di un dato non ufficiale, che probabilmente riguarda il numero di contatti. La media di ascolti, che è calibrata sull’intera partita, è stata intorno ai 90-100mila spettatori: per fare un confronto, sono numeri in linea con i risultati della partita di lunedì sera della serie C.

È il risultato che ti aspettavi?
Nel momento in cui decidiamo di seguire un evento, non mi pongo il problema degli ascolti: se si è deciso di investire su questo campionato è perché pensiamo che valga la pena seguire questo movimento in crescita.  I risultati, soprattutto sulle prime partite, passano in secondo piano, anche perché non c’è stato un gran battage dal punto di vista promozionale, il pubblico si deve abituare a questa novità, insomma sono tanti i fattori che incidono. Personalmente, ritengo che sia stato un ottimo risultato.

“La televisione non deve solo seguire, ma anche creare interesse”.
Sono parole di Luisa Rizzitelli, presidente di Assist – Associazione Nazionale Atlete: le condividi?
Assolutamente, questa è la nostra linea. Rai e Rai Sport detengono una serie di diritti di varie discipline che possono essere considerate minori, però non dobbiamo mai dimenticare il nostro ruolo, che è prima di tutto il ruolo di servizio pubblico. Certo, necessariamente a volte bisogna fare delle scelte, soprattutto per quel che riguarda il weekend in cui si sovrappongono tutte le partite dei vari campionati. Ci sono valutazioni legate ai risultati di ascolto, però poi ce ne sono altre che invece sono legate alla nostra volontà di promuovere un movimento in crescita: è il caso del calcio femminile.

Quando vedremo le partite della Nazionale in Rai?
Stiamo valutando proprio in questi giorni la possibilità di trasmettere l’amichevole Francia-Italia del prossimo 20 gennaio, poi sicuramente vogliamo occuparci delle due partite di qualificazione: Italia-Belgio il 10 aprile e Italia-Portogallo l’8 giugno. Certo, si tratterà di trovare delle soluzioni in relazione agli orari di queste partite, perché il rischio di sovrapposizione c’è. L’ultima partita contro il Portogallo, ad esempio, era materialmente impossibile pensare di trasmetterla in diretta perché alla stessa identica ora c’era la Tim Cup. Ma questa volta, trattandosi di partite che si disputano in Italia, l’ultima parola sull’orario spetta alla F.I.G.C.: dipenderà dunque da loro, noi lo spazio per fare una diretta in quelle date ce lo abbiamo.

Come mai, secondo te, il calcio femminile è ancora poco seguito in Italia?
C’è un aspetto strettamente culturale, nella ricezione da parte del nostro Paese. È un movimento che è sempre stato percepito con simpatia, ma non si è mai andati oltre. Ma adesso le cose stanno cambiando: devo riconoscere che il lavoro che è stato fatto dalla Lega e dalla Federazione in questi ultimi anni ha portato a una crescita. A livello personale, io il calcio femminile lo seguo da anni, per cui credo di avere la capacità critica di sapere cos’era prima e cos’è adesso, e direi proprio che passi avanti ne sono stati fatti. Il lavoro di Tavecchio e del dg Michele Uva su un certo tipo di sviluppo del movimento è stato importantissimo, non si può nascondere. Inoltre, squadre come la Juventus e la Fiorentina hanno portato a un innalzamento anche del valore tecnico, con l’entrata in campo di società importanti che hanno investito, e questo è un fatto notevole.

Rai Sport trasmetterà il campionato di calcio femminile anche l’anno prossimo?
Su questo campionato abbiamo voluto fare un discorso di test, ma è un test che va visto in proiezione. La scelta di continuare a occuparci del movimento dipenderà non necessariamente dai risultati intesi come numeri, ma dall’interesse dimostrato dal pubblico per lo sviluppo di questo discorso. Da parte nostra c’è assolutamente la volontà di andare avanti: se ci abbiamo investito, è perché ci crediamo.

Un grande ringraziamento per la disponibilità e cortesia al Vicedirettore Maurizio Losa.

Credit Photo: Pagina Facebook Maurizio Losa

Chiara Martinoli
Sono nata a Milano l’11 aprile 1993. Appassionata di calcio fin da quando era bambina, a 11 anni inizia a giocare nell’Atletico Milano e ci rimane a lungo. Abbandonata poi quest’esperienza si dedica alle altre sue passioni, la letteratura e il giornalismo. Dopo la laurea in Lettere e la collaborazione con diverse testate, ha deciso di far ritorno (da una prospettiva diversa) a quel mondo in cui ha lasciato un pezzo di cuore: il calcio femminile.