Francesca Vitale è una giocatrice dal curriculum d’oro, oro come la convocazione a soli 16 anni per l’Europeo di Francia nell’Under 19 di mister Corradini, squadra che alla fine è salita sul tetto del vecchio continente: “Alzare quella Coppa è stato per me uno dei momenti più belli della mia vita e non solo dal punto di vista calcistico. Quella vittoria rappresenta la realizzazione di un sogno, quello di ogni ragazza che sceglie di giocare a calcio”.
Da quella esperienza, tante luci e qualche ombra, come la retrocessione in Serie B con la maglia dell’Inter, l’infortunio al ginocchio, ed un campionato senza veri slanci a Tradate. Ma da Maggio, dopo l’ esperienza nella W.P.S.L a Seattle, Francesca sembra essere tornata grande, ed è pronta a lottare per tornare dove il suo talento marita: “Mi piacerebbe sicuramente tornare nel palcoscenico della serie A”.

Cara Francesca, sei una delle candidate ad essere il futuro del calcio Italiano, infatti recentemente sei rientrata nelle selezioni dell’ Under 23.
Vuoi raccontarci fisicamente, dopo il pesante intervento, come stai?
E’ passato diverso tempo dall’intervento e posso dire che il ginocchio ha ripreso piena funzionalità nei tempi di recupero previsti. Il periodo successivo all’infortunio e all’operazione è stato difficile perché sapevo che sarei dovuta stare lontano dai campi per diversi mesi e per una calciatrice questo non è mai facile. Sono stati mesi in cui ho fatto molta fisioterapia e riabilitazione, ho fatto tanti sacrifici ma nella mia testa l’obiettivo principale era quello di tornare in campo il prima possibile. La convocazione in Nazionale Under 23 è stata per me una grande soddisfazione dopo mesi difficili.

Dallo scorso anno, sei una calciatrice dottoressa, come procede la tua vita professionale oltre il calcio?
Un anno fa mi sono laureata in Scienze Motorie ed è stato per me un grande traguardo. Quando andavo a scuola è sempre stato difficile conciliare il calcio con lo studio. All’università è stato diverso perché sono riuscita a gestirmi gli impegni e a dedicare tempo allo studio. Adesso sono al secondo anno di Laurea Magistrale. Per quanto riguarda il lavoro sono stata assunta in una palestra e attualmente sono molto contenta di riuscire a conciliare il calcio, l’università e lo studio. 

Venivi dagli Stati Uniti, l’ esperienza Usa com’è andata a livello calcitico cosa ti ha lasciato a livello umano?
L’esperienza in America è stata positiva sotto tutti i punti di vista. Dal punto di vista calcistico sono venuta in contatto con una realtà molto diversa dalla nostra, che ho potuto apprezzare subito e che spero un giorno di poter trovare anche in Italia sui nostri campi. Nei due mesi passati in America ho vissuto in una host family alla quale mi sono affezionata e che mi ha aiutato a migliorare un po’ il mio inglese. Ho conosciuto anche delle compagne di squadra,  sia italiane che americane,  che ricorderò sempre con molto piacere.

Ora è arrivata una nuova allenatrice, Macrì, eppure nonostante le tante campionesse in organico, tu, Coppola, Moselli, Canessa, Dargenio, nelle gare complesse continuate a subire sconfitte, senza mai neanche segnare ,0–1 contro l’ Inter Femminile, 3–0 al Valpolicella e 0–3 con il Como. E’ un problema di spogliatoio o di organizzazione societaria?
Quando si cambia un allenatore, soprattutto in una squadra con moltissimi elementi nuovi, penso che sia giusto dare il tempo necessario al nuovo allenatore per recuperare le lacune precedenti. Abbiamo un ottimo organico e stiamo cercando di sistemare i reparti, di diventare più solide e più ciniche davanti alla porta. Credo anche che il campionato sia lungo e che i risultati sia più giusto tirarli alla fine. Sono certa che continuando ad allenarsi bene, la squadra, potrà avere i risultati che si merita.

Nel futuro, pensi sia possibile vederti di nuovo in un palcoscenico di serie A e magari un un grande club?
Ora come ora non penso al futuro, quest’anno ho scelto questa squadra e spero di raggiungere insieme alle mie compagne e alla società gli obiettivi prefissati ad inizio stagione. Mi piacere vivere giorno per giorno e cerco di impegnarmi al massimo per raggiungere dei traguardi importanti. Mi piacerebbe sicuramente tornare nel palcoscenico della serie A ma prima vorrei fare un ottimo campionato quest’anno insieme alla mia squadra per raggiungere la posizione che si merita.

Dopo la sconfitta con le Azalee tu e le tue compagne avete attuato una sorta di sciopero, rinunciando ad allenarvi, per protestare contro le scelte societarie. Una professionista come te, come si è trovata a subire la scelta di un club di inserire ad un allenatore (Jefferson Mina) proveniente dal Brasile e privo di patentino federale valido, e totalmente orfano della lingua Italiana?
Riportiamo la domanda e rispettiamo la scelta della giocatrice obbligata al silenzio dalla società :” la società ha chiesto espressamente alla squadra di non parlarne”
La fonte della notizia fu il comunicato stampa dello stesso club che riportiamo integralmente: “La Società Football Milan Ladies è lieta di annunciare il nome del nuovo mister per la stagione 2015-2016 del campionato di serie B. Si tratta di JEFFERSON BATISTA MINA, 41 anni, ex giocatore professionista dal 1992 al 2002 con un’esperienza anche in Danimarca e Finlandia, attualmente membro dello staff tecnico dell’FFC Figueirense.”

Quali sono le 3 migliori giocatrici in circolazione e i 3 migliori tecnici, a tua detta, a livello di calcio femminile?
Mi sento di nominare due giocatrici; Gabbiadini e Rosucci. Con la prima non ho mai giocato ma penso che sia la migliore in Italia; con la seconda ho avuto la fortuna di giocare per diversi anni in nazionale Under 17/19 e il mondiale con l’Under 20. E’ una mia coetanea che negli ultimi anni è migliorata tanto e si sta prendendo grandi soddisfazioni. Per quanto riguarda i tecnici è un ruolo che sta crescendo e sta migliorando in questi ultimi anni. Attraverso corsi di aggiornamento e corsi di formazione penso che si possano fornire dei tecnici (oltre a quelli già presenti ovviamente)  molto validi al calcio femminile.

Tra pochi giorni è Natale, nella tua lettera, ci sveleresti qual è il dono più sperato?
Vorrei che questo Natale mi portasse delle soddisfazioni a livello sportivo, sia di squadra sia personali, e a livello lavorativo. Sono però consapevole che per ottenere questi doni dovrò impegnarmi ogni giorno al 100%, o forse anche di più, e curare i dettagli  perché sono sempre le piccole cose a fare la differenza in una grande giocatrice e in grande persona.

La redazione di Calcio Femminile Italiano ringraziano Fabio Fazzari e Mara Ramella www.fazzariramella.it per la foto e Francesca per averci concesso tale intervista e auguriamo a lei e al club del Presidente Eros Badin i migliori successi per la stagione in corso.