Nuovo ingresso nella dirigenza della Civitanova Marche, squadra che partecipa al girone C di Serie C. La società presieduta da Valentino Quinti ha nominato, infatti, nelle ultime settimane in qualità di presidente onorario Monia Rossi. Nuovo tassello quindi nell’organigramma della squadra allenata da Giordano Pierini e Roberto Mecozzi
e capitanata da Cecilia Natalini. 
Abbiamo raggiunto per qualche battuta la stessa Monia Rossi, consigliere comunale nell’attuale amministrazione delle cittadina marchigiana. La Rossi,  libera professionista con responsabilità delle relazioni esterne per una tra le più autorevoli scuole d’impresa del Centro Italia, non ha nascosto il suo entusiasmo per il nuovo incarico.
Signora Rossi di poche settimane fa il suo ingresso nella società del Civitanova. Come è nato il tutto?
Nasce da un progetto di sviluppo della società che il Presidente Quinti Yanis Valentino mi aveva illustrato qualche settimana prima, in una chiacchierata tra amici. Alla fine di questa chiacchierata mi disse che riconosceva in me quella figura femminile che stavano da tempo cercando e che avrei potuto dare un buon contributo per far crescere più in fretta la società. Devo dire che mi ha preso alla sprovvista, inizialmente risi anche a questa proposta perché pensavo scherzasse. Poi realizzai che era un pensiero sincero, di stima nei miei confronti, mi ha colpito molto. Tornando a casa pensai a mio figlio, 10 anni, appassionato di calcio e aspirante calciatore professionista. Non potevo di certo rinunciare ad un’opportunità come questa! Creare qualcosa di importante con questa squadra aiuterà anche mio figlio a comprendere quali e quante difficoltà dovrà superare nel tempo“.
Nella vostra società  una squadra di calcio a 5 ed una di calcio ad 11 nel femminile. Quanto è stato importante per lei questo aspetto per accettare il nuovo incarico?

Se fosse stata una squadra maschile non avrei nemmeno preso in considerazione la proposta.  Sembrerà un controsenso rispetto a quanto raccontato poco fa su mio figlio, in realtà non è così. Il fatto di poter aiutare delle ragazze ad affermarsi, in un mondo prettamente maschile, ha suscitato in me un senso di riconoscimento. Un ideale di donna che non si arrende di fronte ad un ostacolo culturale e cerca in tutti i modi di realizzare i propri sogni dimostrando che può riuscire ad ottenere tanto quanto, se non più, di un uomo. Fondamentale questo aspetto nella valutazione della scelta fatta”.

Quali sono i principali obiettivi che spera di poter raggiungere Monia Rossi come presidentessa onoraria di questa società? 
“Vorrei portare questa squadra in Serie B. Per arrivarci ci sono degli step da superare. Nel primo anno vorrei raggiungere una certa autonomia economica, per permettere alla quadra investimenti relativi al potenziamento di alcuni punti deboli. Nel secondo anno vorrei lavorare sul posizionamento in classifica. Il terzo anno deve essere la svolta“.

Avete trovato già linee guida comuni da poter seguire nel futuro con gli altri dirigenti?
“Ho avuto modo di confrontarmi solo con il Presidente Quinti e devo dire che siamo il linea con tutto. Sulla base di questo confronto abbiamo stilato un serie di attività che verranno presentate a tutti i dirigenti il 21 dicembre. Successivamente incontreremo le ragazze per raccontare loro i nostri progetti. Poi inizieremo a lavorare sulla pianificazione a lungo termine, suoi vari ruoli e obiettivi professionali”.

Era già appassionata di calcio prima del suo approdo nella realtà marchigiana?
“Se devo essere sincera, da giovane lo trovavo un gioco noioso, fin quando non ho scoperto questa passione in mio figlio. Lo sto scoprendo con lui quindi grande sfida, per me, riuscire ad ottenere risultati in un ambito lontano dalle mie esperienze, quasi sconosciuto“.
Può essere quello dello sport un biglietto da visita per far conoscere il vostro territorio anche in giro per l’Italia?
“Senza alcun dubbio. Avere una squadra di livello significa dare grande visibilità al territorio. Basti pensare alla Lube, società di volley conosciuta in tutta Europa. Figuriamoci se parliamo di una squadra femminile, in un mondo che conta 4 miliardi di tifosi! Sarebbe un patrimonio d’immagine inestimabile per Civitanova”.
Ha avuto modo già di parlare con il nuovo gruppo? Nel caso quali sono le prime parole che vorrebbe dire alla sue “nuove” ragazze?
C’è stata una presentazione ufficiale di fronte a tutta la squadra, ma non ho avuto modo di confrontarmi con le ragazze in maniera individuale. Dopo la riunione con i dirigenti pianificherò degli incontri con le ragazze per raccontare la mia visione futura della squadre e comprendere le loro aspirazioni personali”.
Per il calcio a tinte rosa sono tanti i traguardi importanti raggiunti in tempi recenti, è il momento a suo avviso di avvicinare le più giovani e gli organi di informazione sempre di più a questo sport?
“Abbiamo già parlato di questo aspetto con il Presidente. C’è un progetto in ballo ma non posso dire altro al momento. Io sono per la meritocrazia e ritengo giusto dare visibilità sulla base dei risultati raggiunti, non di certo per colore di genere. Il settore femminile ha dimostrato, proprio recentemente come lei ha sottolineato, di aver guadagnato un posto in prima fila e merita una comunicazione mediatica adeguata a questo risultato”.
Attualmente i campionati sono fermi. Quanto spera di poter bagnare il suo nuovo incarico anche in una gara ufficiale al fianco del Vis Civitanova?

“Sono impaziente, non lo nego, di iniziare questo nuovo percorso. Spero possa succedere al più presto e che questo momento travagliato possa essere messo alle spalle quanto prima”.