Roberta Antignozzi è l’attuale allenatrice delle giovanissime dell’A.C. Milan ed ha alle spalle una lunga carriera da calciatrice nel ruolo di centrocampista. Nell’intervista che segue abbiamo fatto un’analisi del recente successo azzurro sul Portogallo e della conseguente conquista del pass per il Mondiale del 2019 in Francia (7 giugno – 7 luglio).

L’Italia femminile ritorna ai Mondiali dopo un’assenza durata 20 anni. Come giudica il percorso delle Azzurre?
Sicuramente un percorso positivo. Senza nulla togliere agli staff precedenti penso che l’arrivo di Milena abbia dato una svolta e in 10 mesi abbiamo ottenuto risultati importanti. Credo che oltre all’esperienza nel femminile (utilissima per la gestione del gruppo e quindi per la scelta delle atlete) Milena abbia un’arma che si chiama umiltà. Basta guardare la conferenza stampa post qualificazione. Da grande persona.

La conquista del pass per Francia 2019 è un grande risultato, secondo lei che tipo di Mondiale dovremmo attenderci dalle nostre?
Io credo che sarà ancora difficile giocarsela con alcune Nazionali ma sono convinta che siano stati fatti grandi passi in avanti in questi anni. Non doversi più allenare alle 21 dopo una giornata di lavoro ha permesso alle calciatrici di dedicarsi completamente al calcio, riuscendo così a migliorarsi sotto tutti i punti di vista. Questo farà sì che l’Italia possa togliersi qualche soddisfazione, lo spero!

Il giorno dopo la partita sono stati molti i giornali che hanno evidenziato la vittoria della Nazionale femminile, arrivando a definirla quasi una “rivincita” rispetto alla recente delusione della Nazionale maschile. Condividi questo punto di vista?
Io credo che si debba prendere il positivo. È chiaro che quando si vince si sale un po’ tutti sul carro ma io credo che sia importante parlarne.
Non mi sono piaciuti invece alcuni post, commenti o paragoni con gli uomini.
Primo, perché sono stati fatti per denigrare il calcio femminile e quindi io non mi metterei a questo livello. Secondo perché si può godere di un successo senza umiliare chi non è riuscito a qualificarsi, perché l’Italia maschile non qualificata è una sconfitta per tutti. Esaltiamo quindi la nazionale femminile e basta, senza umiliare nessuno.

In occasione della partita con il Portogallo, è stata ottima anche la risposta del pubblico. Quasi 7000 spettatori allo stadio e la sfida era trasmessa in diretta anche in tv. Quali potrebbero essere le prossime mosse per aumentare sempre di più il pubblico e la diffusione del movimento?
L’ingresso nel calcio femminile di squadre importanti professionistiche ha aumentato l’interesse verso il movimento e visti i prossimi ingressi di Milan, Roma e spero altre squadre credo che potrà esserci sempre più pubblico negli stadi e sempre più dirette tv.

Inevitabile la domanda sul Milan, ora che è ufficiale l’acquisizione del titolo sportivo dell’ACF Brescia. Un tuo commento a caldo?
Ho letto ciò che avete letto voi, sono ovviamente molto felice.

Oltre al Milan, ora ufficiale, da giorni si parla ormai di un accordo fatto tra la dirigenza della Roma e la Res Roma, che attualmente milita in serie A, aumentando così il numero delle grandi squadre maschili che aprono al femminile. Basterà questo al movimento femminile per fare il definitivo salto di qualità e arrivare al livello europeo?
Secondo me sì. Quando le attuali under 15 arriveranno in serie A secondo me il livello sarà ancora più alto poiché da 3 anni le società professionistiche stanno lavorando benissimo cercando di formare le giocatrici del futuro. Quindi sono convinta di questa cosa.

Un grandissimo ringraziamento a Roberta Antignozzi per la disponibilità dimostrata!

Credit Photo: Roberta Antignozzi

Nasce a Fiorenzuola d’Arda il 1 marzo del 1995. Appassionata del mondo Juve dalla nascita, solo recentemente si è avvicinata all’universo del calcio femminile ma ne è rimasta folgorata. Crede fermamente che sia una realtà ancora poco conosciuta in Italia, ma in rapidissima espansione, ed è entusiasta di far parte del progetto che sta permettendo questa crescita. È laureata in Storia ed è ora impegnata in una magistrale in Scienze Storiche.