Nell’Eccellenza veneta una delle squadre a ripartire è stata il Keralpen Belluno. La squadra gialloverde presieduta da Franca Saccon, e capitanata da Sandra Sommariva, si è disimpegnata  in questa stagione sotto la guida di Silvano Pinto. La formazione veneta da ben sette anni vede nella sua rosa Roberta Cappellano. Abbiamo raggiunto per una breve intervista la centrocampista classe 98, nata a Palermo ma trapiantata da piccola nel Cadore da anni.

Roberta eravate reduci dalla scorsa annata stoppata poi dalla pandemia. Come era andato per voi lo scorso campionato?
“Purtroppo lo scorso anno come tante altre squadre ci siamo dovute adeguare allo stop generale, eravamo partite molto motivate e il Covid ci ha tagliato le gambe. Io purtroppo, ero già ferma causa infortunio prima dello stop obbligatorio, per poi subire un’ operazione all’anca durante la pandemia. Per questo motivo non sono riuscita a vivere a pieno la metà dello scorso campionato. Questo però mi è stato d’aiuto per recuperare al meglio e tornare in campo alla pari delle mie compagne”.

Come è stato ripartire in estate dopo lo stop?
“Alcune ragazze sono rimaste nel gruppo, ma ne abbiamo perse altre di grande importanza che avrebbero cambiato completamente il campionato, in compenso però, sono arrivate delle ragazze da fuori e alcune giovani. Ripartire dopo lo stop è stato strano, perché dopo tanto tempo che non ci si allenava sembrava quasi surreale.
Strano anche perché gli allenamenti dovevano essere svolti in maniera individuale, cosa non semplice ma soprattutto non eravamo abituate così. Inoltre ci allenavamo con la paura di doverci fermare nuovamente e di rimanere ferme chissà ancora per quanto”.

L’Eccellenza veneta è ripartita ad ottobre. Come è stato il ritorno in campo anche se durato poco?
Molto altalenante, sia dal punto di vista fisico perché non riusciamo a trovare una stabilità, sia dal punto di vista psicologico. La paura che si fermasse di nuovo tutto e di non poter iniziare il campionato, la paura di non poterci più allenare come una volta. Avevamo tutte paura che non si potesse più tornare alla normalità o almeno in un tempo breve”.

Poi il nuovo stop. Come l’avete vissuta e come sono stati i mesi successivi?
“I mesi successivi sono stati duri. L’unica cosa che potevamo fare per mantenere vivo lo spirito di squadra e la voglia, era di allenarsi il più possibile fuori dal rettangolo verde e senza le altre compagne, quindi, ognuna a casa propria. Io personalmente non ho mai smesso di allenarmi tra uno stop e l’altro, avevo molto da recuperare e diciamo che queste numerose interruzioni sono state anche la mia fortuna se così possiamo chiamarla”.

Ad aprile finalmente il nuovo start. Quali erano gli obiettivi?
L’obiettivo principale era quello di recuperare l’aspetto fisico e tecnico che avevamo perso rimanendo ferme per così tanto tempo. Inoltre nessuno aveva nulla da perdere in questo mini torneo anche perché non c’era nessuna retrocessione”.

Che campionato è stato per voi quello appena concluso?
“Noi ci siamo messe in gioco, dal primo all’ultimo minuto. Non è stato facile a livello squadra prima cosa, perché non ci allenavamo insieme da tempo per i vari stop che ci hanno imposto. Poi anche perché quest’anno avevamo una rosa no giovane, giovanissima; tante ragazze ancora con poca esperienza in prima squadra contro altre con una rosa molto più esperta. Abbiamo dato comunque tanto e a livello di gruppo rispetto alla prima partita siamo cresciute a dismisura”. “

E per te invece?
“Per me questo campionato è stato un nuovo inizio, una specie di rodaggio. Dopo tanti anni di fermo per causa del mio problema all’anca aver iniziato a piccoli passi con così poche partite e riprendere piano piano il ritmo è stato davvero importante e fondamentale. Ritrovo il posto da titolare in un ruolo che mi piace dove potrei dare ancora tanto di più. Ma per questo mio ritorno non posso che essere felice di come ho giocato e di quello che ho trasmesso alla mia squadra”.

Come hai valutato il livello del torneo?
“Molto fattibile, anche se i risultati non dicono lo stesso. Potevamo giocarcela con chiunque basta vedere nel girone di ritorno l’ultima con il Villorba che si, ha vinto, però ha sudato tantissimo per meritarsi poi la vittoria. La partita con i Mittici anche non è stata facile per loro, eravamo passate in vantaggio nel primo tempo quindi nulla era impossibile.
Ripeto, come ho già detto che tutti questi fermi che non ci hanno permesso continuità e in più una squadra non esperta visto le giovani hanno contribuito.
Purtroppo i risultati non sono dei migliori ma siamo cresciute tanto sotto altri aspetti”.

Quali saranno i ricordi di questa stagione per te?
“Aver ripreso a giocare sicuramente. Non vedevo l’ora di poterlo fare o meglio speravo di poter continuare a farlo anche perché dopo un intervento come il mio avevo un po’ di timore. Poi aver ripreso il gruppo; mi mancava tutto dalla prima all’ultima cosa, mi mancavano le mie compagne, gli allenamenti e anche se sembra strano l’ansia prima delle partite. Quindi ogni singola cosa per me sarà un ricordo che mi porterò con me, al di là dei risultati”

In ottica futura quali sono i programmi in casa Belluno? 
La dirigenza si sta muovendo per arrivare al prossimo campionato pronte. Io resterò qui, mi trovo bene sia con la dirigenza che con il gruppo e per il campionato seguente ho già dato la mia disponibilità”.