Silvia Fuselli è una campionessa dentro e fuori il rettangolo di gioco. Una carriera ricca di fama e di successi, in cui si ricordano soprattutto le sette stagioni consecutive nella Torres con la conquista di ben quattro scudetti, due Coppe Italia e quattro Supercoppe ed il presente alla corte di Mister Longega, in quel di Verona, con uno scudetto ed una finale di coppa Italia, nonchè una super coppa da disputare tra qualche mese, sempre contro l’ avversario di sempre, il Brescia. In carriera ha disputato oltre 300 gare in Serie A mentre in nazionale ha Superato le cinquanta presenze con la maglia Azzurra.

La tua grande esperienza ti da la possibilità di essere una delle più titolate calciatrici in attività, quali sono i segreti per vincere così tanto?

Sinceramemte credo sempre di non aver mai fatto abbastanza, non mi accontento mai e non mi soffermo a pensare troppo a quello che è stato fatto piuttosto cerco di concentrarmi sugli obiettivi futuri, penso infatti che non ci siano segreti per vincere, ma la voglia di migliorarsi sempre senza accontentarsi possono essere un buon modo per approcciare lo sport e provare a togliersi delle soddisfazioni

Il Verona Calcio Femminile è riuscito a strappare alla Fiorentina Women’s una fondamentale qualificazione in europa, con un’ ultima gara tatticamente perfetta, quale arma è servita in quel momento?
Contro la Fiorentina abbiamo disputato una partita quasi perfetta dal punto di vista tattico riuscendo a bloccare i loro punti di forza e contemporaneamente a far emergere le nostre qualità offensive. I primi due gol così ravvicinati hanno poi indirizzato la partita sul canale giusto costringendo la Fiorentina Women’s a sbilanciarsi e ad aprire quegli spazi dai quali il nostro gioco trae il massimo vantaggio, nei minuti finali abbiamo corso qualche rischio di troppo ma alla fine la abbiamo ottenuto questa vittoria che ha sancito l’accesso alla UEFA Women’s Champions League

Una tua compagna, Maendly, ha fortemente criticato sui propri social la gestione del Verona Calcio Femminile. Come vedi il futuro del tuo club e cosa pensi dell’ utilizzo dei social da parte delle atlete?
Purtroppo la nostra società quest’anno ha avuto non poche difficoltà, le problematiche sono comuni a molte squadre femminili ed è vero che noi giocatrici siamo quelle che soffrono e pagano sempre a caro prezzo certe mancanze. Sandy come me veniva dalla brutta esperienza con la Torres quindi ho compreso da subito le motivazioni della sua scelta così come credo che ognuna di noi sia libera di esprimere il proprio pensiero nel modo in cui vuole soprattutto se lo fa educatamente come in questo caso.
I social oggi giorno sono il principale mezzo di socializzazione ma soprattutto di comunicazione, so che molte societa’ ne limitano l’utilizzo agli atleti soprattutto nei professionisti, ma io preferisco la libertà di espressione. Ovviamente è difficile stabilire un confine tra ciò che è giusto scrivere e ciò che invece Non lo è ma in un mondo dove l’interazione avviene prevalentemente tramite i social vietarli mi sembra un controsenso.
Io non li utilizzo molto ma credo che siano molto utili per far conoscere anche il nostro calcio sotto tutti i punti di vista.

Vuoi anticiparci qualcosa sul tuo futuro calcistico, con che colori ti vedranno i tuoi supporter?
Non so ancora cosa farò e dove giocherò l’anno prossimo, al livello personale sono abbastanza soddisfatta, credo che nessuno si aspettasse da me una stagione di questo tipo, per questo se risusciro’ a mantenere un buon stato di forma potrò ancora giocare e essere utile..ho avuto un primo incontro con il Verona Calcio Femminile nel quale non è stato definito niente, non so se ci saranno ancora le condizioni per restare quindi per ora non posso anticipare niente..

Molte giovani atlete, vengono vincolate dai club, e fino a 25 anni non riescono a scegliere il loro futuro in totale libertà, dall’ alto della tua esperienza che consiglio senti di dare alle giovani e alle loro famiglie?
Quello del vincolo sportivo a 25 anni e’ una delle questioni più dibattute negli ultimi anni anche perché riguarda tutto il calcio dilettantistico e non solo quello femminile. Consiglierei sicuramente di informarsi tramite l’AIC sulle modalità da adottare per evitare che le giocatrici poi restino vincolate alla società senza poter cambiare squadra.
Il problema è molto complesso ma per come è impostato il nostro calcio oggi non ritengo sia giusto vincolare le Giocatrici fino ai 25 anni, troppo spesso si assiste a casi nei quali viene negata alle calciatrici la volontà di trasferirsi in altre società, alcune di queste pur di cambiare sono costrette ad andare all’estero altre addirittura decidono di smettere anche in giovane età e questo credo sia il peggior modo per far crescere il calcio femminile.