Photo Credit: Pagina Facebook ACD Sedriano

Il Sedriano saluta la stagione chiudendo al decimo posto nel campionato lombardo di Eccellenza con trentasette punti, ma allo stesso tempo ha sfiorato la vittoria della Coppa Italia di categoria, perdendo 1-0 contro il Monterosso nell’atto conclusivo della fase lombarda della manifestazione.
Il gruppo è allenato da un paio di mesi da un coach che, dopo quasi un anno, è tornato nel mondo femminile del calcio: stiamo parlando di Stefano Cincotta, ex allenatore del Leon (ora Lesmo) e che adesso ha deciso di tornare in pista sedendosi sulla panchina del Sedriano.
La nostra Redazione ha raggiunto Stefano, che è anche fratello di Antonio Cincotta, per risponderci ad alcune domande.

Stefano, facciamo un passo indietro. Perché lo scorso anno avevi deciso di lasciare il calcio?
«Lo scorso anno lavoravo a Como, poi mi sono trasferito a Milano, e i turni di lavoro non mi davano la possibilità di conciliare con il calcio. Poi sono entrato nel mondo dell’insegnamento, permettendomi di tornare in questo mondo».

Da circa un paio di mesi sei tornato sedendoti sulla panchina del Sedriano. Come ha fatto il club a riportarti in campo?
«Mi ha convinto la serietà di questo club, strutture e staff di livello, ma soprattutto l’attenzione della società verso il femminile».

Quali sono gli aspetti su cui hai lavorato con la squadra?
«Sono stato catapultato in settimane di fuoco: infatti, prima dovevamo affrontare il Crema e successivamente le semifinali di Coppa contro la Doverese. C’era il rischio di prendere imbarcate con le avversarie, per cui ho sistemato la fase difensiva e recuperare le calciatrici dal punto di vista mentale, perché la compattezza del gruppo è fondamentale in queste categorie».

Che campionato di Eccellenza hai ritrovato?
«Ho ritrovato un campionato di alto livello, dove si è ridotto il gap con le squadre più forti con quelle di bassa classifica».

In cinque gare di campionato da coach del Sedriano sono arrivate due vittorie e tre sconfitte. Sei in ogni caso soddisfatto?
«Non sono né soddisfatto né dispiaciuto, è stato un percorso di una squadra da metà classifica».

Questi risultati, però, fanno da contraltare al percorso fatto dal Sedriano in Coppa, dove è arrivato all’atto conclusivo del torneo.
«Su dieci campionati la Doverese (avversaria eliminata dalle sedrianesi in semifinale di Coppa, ndr) arriverebbe sempre davanti a noi, ma il Sedriano, in gara secca, ha dimostrato di competere con chiunque, e con l’andare dei minuti e la prestazione fatta contro di loro ero convinto che saremmo arrivati in finale».

Parliamo della finale persa di Coppa contro il Monterosso. Secondo te, si poteva fare il colpaccio o si può dire di un onorevole secondo posto?
«Mi aspettavo di fare il colpaccio, ma il Monterosso ha meritato di vincere il campionato e la Coppa, anche se noi siamo uscite con onore, tanto che nel finale abbiamo rischiato di pareggiare».

Il calcio femminile lombardo, rispetto a quanto hai lasciato, ha avuto dei cambiamenti?
«Ho visto dei cambiamenti importanti, in particolar modo in Eccellenza, dove ho visto un Crema competitivo, una 3Team giovanissima ma di vertice, e squadre di bassa classifica molto attrezzate. Tuttavia, vedo un innalzamento di livello anche nelle altre regioni».

Il prossimo anno sarai ancora coach del Sedriano?
«L’anno prossimo sarò ancora al Sedriano, ci stiamo preparando per allestire una squadra competitiva, investendo soprattutto sulle giovanili».

La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia l’ACD Sedriano e Stefano Cincotta per la disponibilità.

Elia Soregaroli
Nato il 12 luglio del 1988 a Cremona, Elia ha sempre avuto una grande passione per il mondo del giornalismo, in particolar modo a quello sportivo. Ha tre esperienze lavorative in questo settore, IamCalcio, ManerbioWeek e BresciaOggi, un workshop con l'emittente televisiva Sportitalia, e uno stage curricolare con il Giornale di Brescia. Si avvicina al calcio femminile nel 2013 grazie ai risultati e al percorso del Brescia CF e da allora ha cominciato ad occuparsi anche del movimento in rosa.