Photo Credit: Pagina Facebook Montorfano Rovato Calcio

Il Montorfano Rovato è in Eccellenza. Le rovatesi hanno vinto il Girone B di Promozione Lombardia con tre turni d’anticipo, vincendo in casa 6-2 sul Tabiago nel diciannovesimo turno di campionato.
Alle due reti realizzate dalla calciatrice del Tabiago Valentina Benedetti, le biancazzurre, che in classifica quarantacinque punti, hanno risposto con i gol di Vera Plodari, Sonia Mottinelli, Angela Locatelli, un’autorete della squadra ospite Eleonora Rocco, e una doppietta di Susanna Manzoni.
Quest’ultima è un’attaccante classe ’89 e vanta esperienze come Brescia, Flero, Feralpisalò, Olimpia Paitone e Atletico Dor, e quest’anno ha scelto di tornare a vestire la divisa rovatese dopo l’esperienza del 2016-17.
La nostra Redazione ha raggiunto Susanna per risponderci ad alcune domande.

Susanna che cosa significa per te giocare a pallone?
«Per me il calcio è come una seconda vita, quando entro in campo cambio completamente, torno ad essere “una bambina” che rincorre un pallone solo con l’obiettivo di vincere ogni partita».

Come ti è entrata la passione per il calcio?
«Ho iniziato a giocare all’età di sei anni, vedendo mio fratello, mi avevano detto che le femmine non potevano farlo, ma quando ho scoperto che nella sua squadra c’era una bambina, avevo già deciso che era quello che dovevo fare per essere felice».

Come hai scoperto di essere un’attaccante?
«In realtà, ho iniziato come terzino in una squadra a sette, quando sono passata a giocare a undici, data la mia velocità mi avevano spostato a fare l’esterno di fascia, ho iniziato a giocare come punta dopo i tredici anni, quando hanno visto che segnavo spesso e volentieri».

Hai una rete che ti ha lasciato dei ricordi indelebili?
«Direi di averne più di una, due che considero tra le più importanti, sono quella fatta quando giocavo nel Brescia, che ci ha permesso di vincere la Serie A2 e passare in A, e quando avevo sedici anni e giocavo nel Bardolino in Serie A, un gol di testa contro la Reggiana che ci aveva permesso di vincere la partita nonostante fossi appena entrata in campo e ci aveva permesso di rimanere in testa assieme al Fiammamonza che, poi, ha vinto lo scudetto quell’anno».

Tu hai giocato in maglie come Flero, Brescia, Olimpia Paitone, Feralpisalò e Atletico Dor. Quali di queste squadre ti hanno dato emozioni positive?
«Ogni squadra in cui ho avuto la fortuna di giocare mi ha lasciato qualcosa di positivo sul lato umano, con alcune compagne di squadra che ancora oggi siamo rimaste in contatto e ho piacere di rivedere o sentire».

Quest’anno sei al Montorfano, e torni a Rovato dopo sei anni. Cosa ti ha portato a rindossare la maglia biancazzurra?
«Era da tempo che mi chiedevano di tornare a giocare e tornare da loro. Durante la pausa invernale, il giorno prima della chiusura dei trasferimenti, Romina Biondo, una mia ex compagna di squadra alla Feralpisalò, mi ha “corteggiato”, e conoscendo già la dirigenza, mi ha convinto a tornare».

La stagione del Montorfano è stata incredibile, perché domenica ha vinto il Girone B di Promozione e la salita in Eccellenza. Ti aspettavi di raggiungere questo risultato?
«Vedendo ciò che avevano fatto, anche prima che io ritornassi, e vedendo il bel gioco che ha sempre avuto la squadra fino ad oggi, non ho mai avuto dubbi sul raggiungimento dell’obiettivo».

La certezza del salto di categoria è arrivata grazie al 6-2 contro il Tabiago. In che modo è arrivata questa vittoria?
«Penso che non sia mai stato in dubbio che la partita potesse finire diversamente, sono state grandi le ragazze che hanno giocato, così come chi non ha avuto la possibilità di scendere in campo sostenendo la squadra, forse nel primo tempo era più la “paura” di vincere che il farlo realmente, un grande gruppo che ha raggiunto l’obiettivo che si era fissato già all’inizio della stagione».

Nel match vinto dal Rovato contro il Tabiago, tu hai segnato una doppietta. Quanto contano per te questi due gol?
«Per me contano tanto, soprattutto in questo periodo: purtroppo, a gennaio prima di iniziare il ritorno, mi sono rotta una spalla, e non sapevo quando sarei riuscita a tornare in campo e se lo potessi fare già in questa stagione. Per questo devo ringraziare gli allenatori che mi hanno dato questa possibilità e le mie compagne di squadra che mi hanno accolto bene e, fortunatamente, con la giornata di pioggia nessuno si è accorto che mi è scesa anche qualche lacrima per l’emozione».

Il Rovato festeggia la promozione in Eccellenza (Photo Credit: Pagina Facebook Montorfano Rovato Calcio)

A chi dedichi la promozione del Rovato in Eccellenza?
«La dedico a tutte le persone che si dedicano con amore e passione a questa squadra, dai ruoli più remoti che non ci fanno mancare nulla, a chi entra in campo, personalmente la devo dedicare alla mia compagna, ragione per cui dopo tre anni di stop, ho ricominciato a giocare, che mi sostiene e anche lei è stata una delle artefici del mio passaggio al Montorfano».

Il campionato però non è finito, perché tra pochi giorni il Montorfano andrà in casa del Circolo Giovanile Bresso. Cosa non dovrà sottovalutare la squadra in vista di questa partita?
«Sicuramente con la vittoria del campionato non bisogna comunque abbassare la guardia, saremo più tranquille sotto il punto di vista dei punti, ma bisogna onorare il campionato portando a casa il risultato anche nelle prossime partite».

Che voto dai al Girone B di Promozione Lombardia?
«Non ho avuto la possibilità di vedere tutte le squadre in gioco, però ho visto molte giovani interessanti e spero che nel prosieguo degli anni, abbiano la possibilità di crescere e salire di categoria».

Come sta, dal tuo punto di vista, il calcio femminile nella provincia di Brescia?

«Penso che ci sia bisogno di crescere ancora, rispetto a qualche anno fa, mi sembra di ricordare che ci fossero più squadre, ci sarebbe bisogno di più persone che credano nel calcio femminile e che diano più possibilità a chi vuol fare con passione questo sport».

Com’è la tua vita extracalcistica?

«Io lavoro come commessa in un negozio di telefonia, e passo li quasi tutto il mio tempo in cui non gioco, cerco comunque di sfruttare quello che mi resta per stare con la mia famiglia e con gli amici per essere felice».

Cosa vedi nel tuo futuro?
«Calcisticamente penso che qualche anno dovrei riuscire a farlo ancora, spero con la possibilità di dare altre gioie alla squadra, credo che comunque quando smetterò realmente, continuerò a seguire i campionati, e se ce ne fosse il bisogno di dare qualche consiglio, personalmente nel mio futuro spero di continuare a essere felice come lo sono ora avendo accanto la mia compagna, che è la cosa che per me conta di più».

Cosa vorresti dire alle tue compagne del Rovato dopo la vittoria del campionato?
«Alle ragazze posso solo dire di continuare così, qualsiasi siano le scelte che possono prendere in futuro, e di giocare sempre con passione e amore, perché il calcio non è solo un gioco, ma è tanto di più e che dà la possibilità di dare tante soddisfazioni, l’importante è crederci sempre e non mollare mai».

La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia il Montorfano Rovato Calcio e Susanna Manzoni per la disponibilità.

Elia Soregaroli
Nato il 12 luglio del 1988 a Cremona, Elia ha sempre avuto una grande passione per il mondo del giornalismo, in particolar modo a quello sportivo. Ha tre esperienze lavorative in questo settore, IamCalcio, ManerbioWeek e BresciaOggi, un workshop con l'emittente televisiva Sportitalia, e uno stage curricolare con il Giornale di Brescia. Si avvicina al calcio femminile nel 2013 grazie ai risultati e al percorso del Brescia CF e da allora ha cominciato ad occuparsi anche del movimento in rosa.