Un’aquila femmina di colore nero, con zampe e rostro dorati, è l’aquila di San Venceslao su uno scudo a sfondo giallo e blu. E’ il simbolo cucito sulle maglie del A.C. Trento 1921, le stesse che indossano le ragazze del Trento Femminile, che con orgoglio e impegno scendono in campo ogni domenica, per affrontare le squadre avversarie, nel Campionato di Serie C.
Il Trento si è presentato ai nastri di partenza, dopo il buon terzo posto della scorsa stagione, con gran parte delle giocatrici protagoniste e degli acquisti interessanti, in grado di migliorare una rosa già competitiva. E’ una società che negli ultimi anni, ha sempre saputo mettere le calciatrici nelle migliori condizioni, allo scopo di giocare un calcio ordinato e di qualità, ottenendo risultati eccellenti, culminati nella promozione in Serie B, nella stagione 2021/22. Tra l’altro, non è da tutti avere la possibilità di giocare in uno stadio cittadino bello e importante come il “Briamasco”.
A livello societario, ad agosto è stato firmato l’atto di fusione tra la Trento Academy, ramo
d’azienda dall’A.C. Trento 1921 e il Trento Calcio Femminile, che mira a sviluppare un progetto in cui tutti i settori saranno coinvolti, dalla prima squadra femminile, al settore giovanile. Lo scopo è quello di portare avanti un percorso tecnico e organizzativo comune, orientato alla crescita delle giovani calciatrici e a valorizzare le potenzialità presenti sul territorio.
Abbiamo rivolto qualche domanda al capitano del Trento, Linda Tonelli, difensore classe 1998. Linda arriva in giallo blu nel 2018, dal settore giovanile del Sudtirol, dove ha anche esordito in Serie A. E’ un difensore centrale molto forte e aggressiva in marcatura, ma capace di un ottimo lavoro di impostazione. Il legame con il Trento è solido e vi rimane sia in Serie B, sia dopo il ritorno in C, meritandosi sul campo i gradi di capitano. E’ una leader carismatica, sia in campo, che fuori.
È una domanda che si fa spesso, ma le risposte sono così belle e varie che la facciamo anche a te: perché hai scelto il calcio?
“Ho due fratelli più grandi di me che giocavano a calcio, quindi mi sono appassionata e ho
stressato così tanto i miei genitori, che appena ho avuto l’età mi hanno portata nella squadra del mio paese dove giocavano i miei fratelli e mio papà era dirigente. Mia mamma ha poi provato a propormi altri sport, ma con scarsi risultati e si é rassegnata a passare i weekend sugli spalti”.
La fascia da capitano a un difensore centrale. Come si legano queste due cose? Come tieni la squadra unita?
“Indossare la fascia di capitano del Trento è sempre un orgoglio. Penso che il mio ruolo in campo e da capitano siano legati da carisma e leadership necessarie a “guidare” la fase difensiva e la squadra. Riuscire ad avere una squadra unita ritengo sia un lavoro complicato e che si costruisce nel tempo grazie alla voglia di tutte di mettersi in gioco, giorno dopo giorno, soprattutto nei momenti di difficoltà. Chi mi conosce sa che sono una persona che parla poco ma che si fa capire anche solo con uno sguardo”.
Scegli tre aggettivi per descriverti e spiegali.
“Per iniziare mi definirei resiliente, infatti sono una persona che non si lascia scoraggiare, ma che si adatta e reagisce nei momenti difficili. Come secondo aggettivo direi altruista, perché mi piace essere d’aiuto e supporto per le persone che mi stanno vicino. Per concludere mi descriverei una persona organizzata che desidera avere tutto sotto controllo gestendo al meglio tempo e spazi”.
Hai ormai una certa esperienza in Serie C e nella stagione 2022/23 hai anche giocato in Serie B. Secondo te, il calcio femminile, sta andando nella direzione giusta? Cosa c’è ancora da migliorare?
“Nel lontano 2015/2016 ho avuto anche l’opportunità di disputare una stagione in serie A con il Sudtirol e posso affermare che negli ultimi anni il calcio femminile è in forte crescita. Da piccola giocavo in una squadra maschile in cui ero l’unica bambina della squadra e non avevo neanche idea che esistessero squadre femminili; ora invece le bambine possono ispirarsi e sognare di diventare calciatrici. Ritengo che la direzione intrapresa sia quella giusta, però il cambiamento richiede tempo e perseveranza”.
Come passi le tue giornate e quali sono i tuoi interessi al di fuori del rettangolo verde?
“Lavoro come ingegnere nel reparto qualità di un’azienda multinazionale nel settore
metalmeccanico; nel poco tempo libero a disposizione mi piace fare passeggiate nella natura e viaggiare per scoprire posti nuovi”.
Ringraziamo Linda Tonelli e l’ufficio stampa del Trento per la disponibilità e la cortesia.






