Innamorate del Pescara. Negli ultimi anni la media delle presenze negli stadi italiani è diminuita sensibilmente, soprattutto a causa del cattivo stato degli impianti sempre più obsoleti. Ma c’è un dato in controtendenza che riguarda il numero di donne che nel week end scelgono di guardarsi la partita della propria squadra del cuore.
Anche a Pescara la quota relativa alle presenze femminili è cresciuto sensibilmente rispetto ai passati decenni. Insomma, lo stadio non è più solo un mondo maschile e la famosa canzone del 1963, “La partita di pallone”, che ebbe un successo incredibile in quel periodo con il celebre ritornello “Perché perché la domenica mi lasci sempre sola per andare a vedere la partita di pallone”, sembra un po’ fuori moda.

Oggi è sempre più frequente trovare donne appassionate di calcio, disposte a sobbarcarsi lunghi viaggi per seguire le gare dal vivo. E, di recente, anche a Pescara è cresciuto il numero di tifose. Ovviamente, grazie alla promozione in A, il numero medio di spettatori presenti all’Adriatico farà registrare un sensibile aumento. Ad esempio, nella gara d’esordio contro il Napoli c’è stato un piccolo antipasto e nella prossima partita casalinga in programma domenica 11 settembre con l’Inter il dato sugli spettatori sarà ancora più alto.

Nel match contro gli azzurri di Maurizio Sarri erano presenti 16.758 persone che hanno segnato una percentuale load factor dell’81,84%, la migliore dopo quella dello Juventus Stadium (96,88) nel match contro la Fiorentina. Il load factor è semplicemente l’indice di riempimento di un impianto, ovvero quanti biglietti vengono venduti in rapporto alla capienza dell’impianto (20.476 quella dell’Adriatico). In Europa i principali campionati hanno un load factor superiore al 90% (Bundesliga e Premier League), mentre in Italia, alla fine dello scorso torneo di A, ha superato di poco il 55%. Dunque, il club biancazzurro può essere soddisfatto, ma la scelta di destinare l’intera curva sud agli ospiti ha impedito di raggiungere il sold out, visto che i napoletani hanno acquistato solo 1.700 biglietti su 4.100 disponibili. Su 16.758 spettatori che hanno assistito al match, c’erano 14.558 uomini e 2.200 donne. In pratica, la percentuale di tifose è stata pari al 13,12%. Un dato superiore a quello fatto registrare al termine della campagna abbonamenti. Su 8.300 tesserati, infatti, sono 836 (10,07%) le donne che hanno deciso di sottoscrivere l’abbonamento per il campionato serie A 2016-17.

Numeri di una rilevanza non trascurabile per una tifoseria che vanta il secondo club più longevo dedicato esclusivamente alle femmine: il club “Donne biancazzurre”, nato il 3 luglio del 1977 dopo la prima storica promozione in A del Delfino. L’anno prossimo il gruppo fondato e tuttora presieduto da Nella Grossi festeggerà il quarantesimo anno di attività. Il club conta circa 80 tesserate che seguono la squadra sia in casa che in trasferta. Secondo un sondaggio sull’atteggiamento femminile nei confronti del calcio condotto nel 2013 da Indesit e realizzato con GfK Eurisko, in Italia circa un milione di donne vanno allo stadio, spesso spinte dalla passione sportiva del partner. «In verità oggi la situazione è un po’ cambiata», spiega Nella Grossi, «una volta venivamo trascinate da mariti o fidanzati. Oggi, invece, ci sono tante donne che volontariamente scelgono di andare a vedere la partita. Ci divertiamo tanto esaltando i valori dello sport e dell’amicizia».