Photo Credit: Rahma Mohamed - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

Nella 1° giornata della Poule Scudetto 2025 è andata in scena, al Viola Park, Fiorentina-Milan terminata 0-0. La protagonista assoluta del match è stata Laura Giuliani che al 75’ ha neutralizzato Vero Boquete dal dischetto, inchiodando il risultato finale sul pareggio a reti inviolate che permette alla formazione di Firenze di mantenere 3 punti di vantaggio sulle rivali di Milano.

Grazie ai dati di Match Analysis della Panini Digital possiamo notare come la partita sia stata molto equilibrata: l’IVS (Indice di Valutazione Squadra) è infatti pari a 53 a 47.

Anche le altre statistiche ci sottolineano l’equilibrio avuto all’interno dei 90 minuti: possesso palla (51% vs 49%, superiore per le meneghine nel primo tempo e viceversa nel secondo), baricentro (53,5 mt vs 55,1 mt), supremazia territoriale (50% vs 50%, anche in questo caso superiore nella prima frazione per le rossonere e per le gigliate nella seconda) e pressing (46,4 mt vs 47,9 mt). L’unico dato in cui il Diavolo supera la Viola sono le palle giocate in area di rigore: 42 a 62; statistica relativa dato che il numero delle occasioni da gol sono favorevoli alle padrone di casa (3 vs 2).

Le ragazze di Sebastian De La Fuente sono scese in campo con un 4-2-3-1 di partenza che si trasformava in una sorta di 3-5-2 con il regista, Filippa Curmark, che si abbassava tra le due centrali ad impostare, i due terzini, Emma Skou Farge e Kaja Erzen, che alzavano la loro posizione diventando i “quinti” di centrocampo, mentre l’ala sinistra, Sofie Bredgaard, rimaneva sempre molto larga ma agiva diversi metri più avanti rispetto alle compagne di squadra, anche di Boquete che scendeva spesso per legare i reparti. In questa prima metà sono state molto dense le zone di Stine Ballisager Pedersen e di Maria Luisa Filangeri: il centrale difensivo danese classe 1994 è stata la prima per palle recuperate (18, come Curmark), la seconda per giocate utili (13) e la terza per palle giocate (71, come Curmark) e per passaggi riusciti (56); mentre il centrale di difesa italiano classe 2000 è stata la prima per palle giocate (77, come Emma Severini) e per passaggi riusciti e precisione (65 con l’84%) e la terza per giocate utili (11, come Emma Snerle) e per palle recuperate (16, come Skou Farge).
Anche dopo l’intervallo il modulo di partenza è stato il 4-2-3-1 con i terzini che hanno sempre mantenuto un baricentro piuttosto elevato, ma con una linea di centrocampo più stabile. È restata invece ben presente la scelta di mantenere una sorta di doppio riferimento offensivo con la punta centrale, Victoria della Peruta, affiancata dall’ala sinistra, Michela Catena. Da evidenziare è il fatto che la Fiorentina abbia mantenuto una posizione mediamente più spostata verso destra ed è per questo motivo che le zone di maggiore densità sono state, oltre a quella ancora di Ballisager Pedersen, tutte quelle su quella fascia.

Suzanne Bakker ha invece schierato le sue ragazze con un 4-3-3 di partenza che si trasformava in un 4-4-2 con i terzini, Emma Koivisto e Valery Vigilucci, come al solito, molto alti e con le due ali, Monica Renzotti e Chantè Dompig, che si comportavano da esterni di centrocampo, mentre a supportare il peso offensivo di Evelyn Ijeh ci pensavano gli inserimenti di Giorgia Arrigoni, sempre più a suo agio nelle zone d’attacco.
Anche nel secondo tempo il modulo di partenza è stato il 4-3-3 che si è mantenuto anche in fase di costruzione: le posizioni dei due terzini sono rimaste invariate mentre è totalmente cambiata quella di Dompig che si manteneva nettamente più alta rispetto alle compagne di reparto.
Le zone più dense in tutto l’arco della partita sono state quella del difensore centrale di destra, Nadine Sorelli, e quella del portiere, Giuliani; mentre nei secondi 45 minuti si è alzata la densità anche di tutte le zone della retroguardia. Sorelli, infatti, è stata la prima per passaggi ricevuti (48), la seconda per palle giocate (63), per passaggi riusciti (50) e per palle recuperate (15). Giuliani è stata la seconda per palle recuperate (15, proprio come Sorelli), oltre ad essere stata totalmente decisiva grazie al rigore parato a Vero Boquete.

Entrambe le compagini hanno provato a giocare partendo dal basso e, infatti, la percentuale di azioni manovrate in questo modo è pari al 95,9% per la Fiorentina e al 92,7% per il Milan.

L’impostazione viola partiva dal portiere, Cecilie Fiskerstrand, e proseguiva con un giro palla basso tra i due centrali, Ballisager Pedersen e Filangeri, e il terzino sinistro, Skou Farge. Il gioco si sviluppava poi con la numero 3 che serviva il regista, Curmark (asse più attivo con 14 passaggi completati), che a sua volta cercava Snerle o Severini, che è stata la giocatrice più ricercata dalle compagne con 60 passaggi ricevuti. Oltre a quelle delle due centrali, bisogna sottolineare anche l’importante presenza di Curmark che è stata la prima per giocate utili (15) e per palle recuperate (18, come Ballisager Pedersen), la seconda per passaggi riusciti (57) e la terza per palloni giocati (71, come Ballisager Pedersen).

Anche il Diavolo partiva da un giro palla basso tra le due centrali, Julie Piga e Sorelli (asse più attivo con 18 passaggi completati), che comprendeva anche Giuliani. Spesso lo sfogo offensivo partiva poi dalla destra con Sorelli che serviva sulla propria linea Koivisto che poi scambiava con Renzotti. Oltre alle prestazioni del difensore centrale italiano classe 2005 e del capitano milanista, bisogna evidenziare anche quelle di Piga, sempre fondamentale nella costruzione meneghina, e di Koivisto: il centrale difensivo italiano classe 1998 è stata la prima per passaggi riusciti e precisione (61 con l’86%), per palle giocate (71) e per palle recuperate (16) e la seconda per giocate utili (14); mentre il terzino destro finlandese classe 1994 è stata la prima per giocate utili (16) e la terza per palloni giocati (62) e per passaggi riusciti (48).

Per quanto riguarda le conclusioni, la Viola ha calciato 10 volte, di cui 5 in porta, trovando una preparatissima Giuliani che è stata decisiva ed ha mantenuto la rete inviolata anche grazie al calcio di rigore neutralizzato. La squadra di casa è riuscita a concludere verso la porta 7 volte da dentro l’area di rigore, ma nonostante questo non è riuscita a segnare. La calciatrice ad aver cercato più volte la gioia personale è stata proprio Vero Boquete che ha concluso con 4 tentativi, tra cui proprio il tiro dal dischetto, e 0 gol.
Il Milan ha invece tirato 13 volte, di cui solo 3 in porta: ancora qualche imprecisione sotto porta per le ragazze di Bakker. Inoltre, bisogna sottolineare che, anche se è vero che 11 conclusioni su 13 sono arrivate da azioni costruite, solo 5 in totale sono partite dall’interno dell’area fiorentina: con ciò si può verificare almeno la parziale difficoltà delle rossonere nel trovare gli spazi adatti per calciare in porta da posizione favorevole. Le due calciatrici ad aver tentato più volte la via del gol sono state Dompig e Arrigoni, sempre più a suo agio nelle zone offensive, con 3 tiri tentati.

Daniele Vitarelli
Nato in provincia di Monza e Brianza. Laureato in Storia e studente di Scienze Storiche presso Unimi a Milano, la mia passione principale, però, è sempre stata il calcio. Sono convinto che il calcio femminile possa diventare una realtà concreta in Italia e il mio obiettivo, oltre a migliorare me stesso, è rendermi utile per la crescita di questo movimento.