Credit Photo: Marco Montrone
Insieme a Juventus-Fiorentina, l’altra partita di cartello dell’ottava giornata di Serie A, valevole per le prime posizioni della classifica, è stata Inter-Roma. Non sarebbe stato facile per la squadra di mister Spugna fare risultato in casa di un’Inter che, fino alla sesta giornata, ha guardato tutte le altre dall’alto verso il basso, eppure ci è riuscita per 2 reti a 1, ed analizziamo in che modo grazie ai dati statistici forniti da Panini Digital.
Non è stato il volume di gioco a creare il divario tra le due squadre, infatti nelle percentuali di possesso palla e di palloni giocati i due schieramenti si equivalgono. Non sono nemmeno i dati sulla qualità del gioco ad esprimere la differenza tra la sconfitta delle padrone di casa e la vittoria delle ospiti, perché i numeri sono simili. La prima vera differenza si riscontra nel tempo di supremazia territoriale dove le giallorosse hanno fatto registrare 3 minuti in più di gestione palla nella metà campo avversaria dominando, in percentuale, per 58 a 42. La squadra di Guarino, dietro, nei pressi della propria area di rigore, ha concesso 20 giocate in più rispetto a quanto concesso dalla difesa avversaria, facendo risultare la Roma molto più pericolosa anche in termini di ampiezza, con ben 16 cross messi in mezzo dal fondo contro i 6 della formazione lombarda.
Analizzando la disposizione tattica si nota come l’Inter, nella seconda frazione di gioco, ed in funzione delle sostituzioni, abbia trasformato il proprio 4-3-3 in un 4-2-3-1 che le ha permesso di alzare il proprio baricentro, così come la linea di pressing, esercitando maggior pressione sull’organizzazione difensiva della Roma che ad oggi risulta, per distacco, la migliore del campionato con 3 sole reti subite.
Lo studio sulle finalizzazioni conferma la crescita nerazzurra del secondo tempo: i 6 tiri totali sono stati effettuati nella parete centrale della ripresa, tra il minuto 55 e 75, al contrario della Roma che nei 90 minuti ha distribuito meglio le sue 19 conclusioni, totalizzandone un maggior numero nel primo tempo. Note di merito vanno, per parte giallorossa a Serturini che, oltre ad aver messo a segno il gol che ha sbloccato il risultato, ha calciato altre 6 volte verso la porta dell’Inter e al binomio Minami-Linari che si sono espresse in numerose giocate utili e passaggi riusciti. Tra le nerazzurre padrone di casa spicca Kristjansdottir per i 70 palloni giocati, a testimonianza del fatto che oltre l’80% delle azioni sono state manovrate dalle retrovie, utile anche in interdizione e contrasti recuperando diversi palloni.
Infine, anche i flussi della costruzione del gioco registrano una sostanziale differenza tra i due schieramenti: l’Inter ha sfruttato molto fraseggio tra difesa e centrocampo per poter arrivare alle punte, mentre la Roma le ha cercate in maniera più veloce e diretta, limitandosi a sfruttare le avanzate di Minami e Bartoli, quest’ultima capace anche di contribuire con 25 palloni recuperati all’interruzione delle manovre avversarie.
Per la cronaca, al gol iniziale di Serturini arrivato a fine primo tempo, ha fatto seguito il guizzo di Haavi al 60′, caparbia in velocità e fisicità ad accogliere un preciso lancio lungo di Greggi, a presentarsi davanti a Durante e battere a rete. Il 2-0 e la tranquillità della Roma non sono durate più di 6 minuti a causa di un’autorete dell’estremo difensore Ceasar, giunto dopo aver effettuato nella stessa azione un grande salvataggio in tuffo.