Credit Photo: AC Milan
Al Comunale di Palma Campania, per l’ottavo turno di Serie A, il Pomigliano, bisognoso di punti salvezza, ospita un Milan altrettanto bisognoso di punti per non perdere il treno con destinazione Europa. Le padrone di casa schierano un 4-3-1-2 che manterranno fino alla fine dell’incontro, mentre mister Ganz dispone le proprie ragazze con un 3-5-2, trasformando, poi, forzatamente il modulo a 4 interpreti in mezzo al campo per far fronte all’espulsione rimediata da Grimshaw per proteste, in seguito ad un cartellino giallo per fallo, al termine della prima frazione di gioco.
Le reti sono state tutte messe a segno dal Pomigliano: una sfortunata autorete di Passeri sblocca il risultato al 18′ in favore delle rossonere, ma una dozzina di minuti dopo Verena Amorim, mettendo in mostra le proprie capacità atletiche di scatto e di progressione, aggiusta un punteggio che resterà invariato fino al minuto 89 quando la subentrata Novellino bissa in fotocopia la rete di Amorim per il 2-1 finale, sfruttando il campo aperto lasciato nuovamente dalla difesa del Milan sulla fascia destra.
Panini Digital associa, nel suo esclusivo Indice di Valutazione Squadra, tenendo conto di tutte le statistiche sia di squadra che individuali del match, 49 punti alla formazione di casa e 51 a quella ospite uscita sconfitta: una sorta di parità che potrebbe andare stretta al Diavolo se si considera la sua superiorità in volume di gioco, con il 55% di possesso palla e di palle giocate, in qualità di gioco, con maggiori percentuali di passaggi riusciti e di giocate utili (57 contro 43 delle padrone di casa), nel posizionamento sul terreno di gioco, con un baricentro 15 metri più alto e 6 minuti in più di supremazia territoriale. Nel secondo tempo, forti di una giocatrice in più in mezzo al campo, i dati registrano una crescita del Pomigliano che, però, non è riuscita ad aumentare il livello di pericolosità e di conclusioni rispetto alla prima frazione nonostante la rete messa a segno.
La partita ha visto un discreto utilizzo dell’ampiezza nel gioco espresso dai due schieramenti, testimoniato dalla heatmap della densità di gioco che vede il campo colorarsi di scuro lungo le corsie laterali, sia nel primo che nel secondo tempo, con 29 cross arrivati dal fondo, di cui 10 dalle padrone di casa e 19 dalle ospiti. Dei 16 tiri del Milan, quasi equamente distribuiti tra primo e secondo tempo, 10 sono arrivati da dentro l’area di rigore, ma complessivamente sono solo 3 quelli che hanno trovato lo specchio della porta. Delle 11 finalizzazioni di marca campana, 4 sono state ribattute o deviate e la quasi totalità, 10 nello specifico, sono arrivate di piede ed 1 sola di testa.
Per la squadra allenata da Sanchez, la ricerca delle centrocampiste, come mostrato dall’elaborato sui flussi di gioco, è avvenuta costruendo la manovra dalle retrovie con un giro-palla tra tutte le interpreti del reparto difensivo, mentre la formazione lombarda ha cercato anche affondi diretti per vie centrali, per allargare poi il gioco in fase offensiva al di là della metà campo avversaria.