Credit Photo: Maurizio Montrone

Fino al 91′ minuto, questo settimo turno di Serie A sembrava la giornata esatta perché il Sassuolo potesse ottenere, di fronte al proprio pubblico, la prima vittoria stagionale. Non è stato così, ma aver fermato l’Inter in piena lotta per il tricolore, è indubbiamente un importante passo avanti per le neroverdi che possono recriminare solo con se stesse considerando che il pareggio avversario è arrivato al minuto 92: lo ha messo a segno una Chawinga in ottimo stato di forma, rendendo meno dolce l’eurogol di testa a firma Tomaselli, arrivato anch’esso nella seconda frazione di gioco che, come confermano i dati, è stata più ricca di occasioni e opportunità rispetto ai primi 45 minuti, e dove il possesso palla è stato meno sterile.

Come evidenziato anche dall’Indice di Valutazione Squadra delle statistiche Panini Digital Soccer, ai punti e a larghi tratti la formazione nerazzurra è stata superiore, soprattutto nella parte finale del match dove la differenza di condizione atletica si è fatta notare: è risultata, però, poco pungente al momento di concludere a rete, calciando ben 23 volte nell’arco della partita, di cui solo 5 in porta, e allo stesso tempo molto sfortunata colpendo 3 volte la traversa. Le statistiche relative alle finalizzazioni del Sassuolo indicano 9 tiri verso i pali protetti da Durante, 8 dei quali di piede con palla bassa ed uno solo, ma vincente e andato a segno, di testa.
Qualità e volume di gioco premiano la formazione ospite con percentuali di possesso palla, di palloni giocati e di giocate utili che si attestano al 60%. Lo schema tattico andato in scena all’Enzo Ricci di Sassuolo ha visto le ragazze di Rita Guarino coprire il campo nella sua quasi totalità, sia in presenza fisica che in giocate e sia nel primo che nel secondo tempo. Il Sassuolo è stato relegato alla propria metà campo e, talvolta, alla propria area di rigore, ma non sono mancati gli sfondamenti in avanti, infatti i minuti di supremazia territoriale della squadra di Mister Piovani, in possesso sulla metà campo avversaria, si attestano a oltre 7 minuti che corrispondono alla metà di quanto fatto registrare dalla formazione ospite.
L’elaborato sulla disposizione tattica ci racconta di un Sassuolo più ordinato nella gestione della sfera, che ha trasformato il proprio 3-5-2 di partenza in un 4-4-2 in fase di possesso, con Nagy tendente ad abbassarsi sulla linea difensiva a ricevere il pallone defilata a destra, in posizione di terzino. Specularmente, anche l’impostazione avversaria ha visto il modulo trasformarsi in un 4-4-2, in maniera più “indisciplinata”, ma più efficiente, con tutte le protagoniste del reparto difensivo posizionate più in alto rispetto alle emiliane, soprattutto i terzini che ricevevano e giocavano palloni sulla linea del centrocampo.
La formazione di casa ha prediletto le vie centrali per raggiungere le due punte, senza disdegnare costruzioni sulla corsia di destra per incrementare il gioco e le possibilità di azioni del centrocampo, mentre ha sfruttato la fascia sinistra per il 73% dei cross effettuati. L’inter ha, invece, sfruttato la fascia sinistra per servire i palloni al reparto offensivo dove trovavano spesso collocazione le centrocampiste, i cui inserimenti venivano consentiti dai movimenti senza palla dell’unica punta Elisa Polli, in arretramento sulla trequarti.
Il tracciato sui passaggi lunghi evidenzia una differenza importante tra i due schieramenti: mentre le padrone di casa li hanno sfruttati principalmente dal reparto arretrato per innalzare il proprio baricentro e uscire dalla zone pericolose della propria area, l’Inter ne ha usufruito anche dalla metà campo per tentare giocate e creare occasioni da gol che, a fine partita, sono risultate 6 in più di quelle emiliane e al cui dato ha contribuito Sonstevold con 16 giocate utili.