Durante la 17° giornata di Serie A è andata in scena Sassuolo-Milan terminata con il punteggio di 2-3. Ai gol neroverdi di Lana Clelland e di Davina Philtjens hanno risposto Valery Vigilucci, Evelyn Ijeh e Sara Stokic che hanno ribaltato il punteggio e consegnato 3 punti fondamentali al Diavolo che, in questo modo, si ritrova al quinto posto a +3 dal Como con solo un’ultima partita da giocare.
Grazie ai Match Analysis della Panini Digital possiamo notare come le ospiti abbiano meritato di ottenere la vittoria: l’IVS (Indice di Valutazione Squadra) è stato, infatti, pari a 35 contro 65.
Analizzando anche le altre statistiche è ben evidente la superiorità rossonera nel corso di tutti i 90 minuti: maggior possesso palla (39% vs 61%), baricentro più alto (50,2 mt vs 57,8 mt), una netta supremazia territoriale (26% vs 74%), un pressing più elevato (41,2 mt vs 53,5), un maggior numero di palloni giocati in area avversaria (24 vs 60) e più occasioni (5 vs 9). La rimonta milanista, iniziata nel primo tempo, poco dopo la rete del raddoppio, è stata definita nella seconda metà: il forcing delle meneghine è sottolineato da un decisivo aumento, dopo l’intervallo, della supremazia territoriale (da 70% a 78%) e delle palle giocate in area (da 23 a 37).
Nella prima frazione la formazione di Gian Loris Rossi è scesa in campo con un 3-5-2 che si trasformava in una sorta di 3-4-3 con la mezzala destra, Aurora De Rita, che alzava la sua posizione e diventava un’ala destra, creando un tridente con Daniela Sabatino punta centrale e Clelland ala sinistra. Sono da evidenziare le posizioni dell’esterno sinistro, Philtjens, della mezzala sinistra, Sara Mella, e dal centrale di centrocampo, Kassandra Missipo, che erano molto vicine tra loro per tentare di rallentare l’out di destra rossonero.
Il modulo di base è rimasto lo stesso anche nei secondi 45 minuti ma, data l’altissima pressione milanista, è stato completamente rivoluzionato in un 4-2-3-1 molto particolare: i terzini erano i due “quinti”, Martina Bustia e Philtjens; l’interno di centrocampo di destra era il “braccetto”, Benedetta Orsi; Sabatino e De Rita si alternavano tra trequarti e ultimo riferimento offensivo mentre i due esterni erano inizialmente la seconda punta, Gina Chmielinski, e il teorico mediano, Maja Hagemann.
La zona più densa, in tutta la partita, è stata l’area di rigore: questo è dettato dalle 60 palle giocate in area dalle ospiti e dal fatto che il portiere, Solene Durand, sia stata la prima per palle giocate (51), per giocate utili (15) e per palle recuperate (25, come Kassandra Missipo), d’altro canto è giusto sottolineare anche che sia stata la prima per palle perse (25), oltre al fatto che abbia molte responsabilità sulla rete del 2-1 momentaneo di Vigilucci.
Nella prima metà la squadra di Suzanne Bakker era schierata con un 4-3-3: come spesso accade, i due terzini, Emma Koivisto e Vigilucci, hanno mantenuto la propria posizione sulla linea dei centrocampisti e le due mezzali, Giorgia Arrigoni e Valentina Cernoia, hanno affiancato spesso la punta centrale, Ijeh, nelle sortite offensive rossonere: altra iniziativa che deriva dalla natura propositiva del Diavolo. Una delle zone con più alta densità è stata quella del difensore centrale di destra, Malgorzata Mesjasz, per la prima volta titolare in questo ruolo, e del terzino destro, Koivisto: non a caso questo è stato l’asse meneghino più attivo con 20 passaggi completati. La centrale polacca classe 1997 è stata la prima per giocate utili (18) e per palle recuperate (26) e la seconda per palle giocate (88) e per passaggi riusciti (65); la finlandese classe 1994 è stata invece il centro dell’impostazione difensiva del Milan dato che è stata la prima per palle giocate (95), per passaggi riusciti (74) e per passaggi ricevuti (63) e la terza per giocate utili (16, come Julie Piga) e per palle recuperate (19). È stato denso anche l’out di sinistra, dove le protagoniste sono state Stokic, Vigilucci e Arrigoni, dal quale è arrivata la rete del terzino sinistro, costruita dal tiro-cross della stessa mezzala italiana classe 2004.
Dopo l’intervallo il modulo è stato il medesimo, senza variazioni particolari e la zona più densa è stata la fascia destra: ciò sottolinea ancora una volta come Monica Renzotti, subentrata al 61° al posto di Gloria Marinelli, sia una pedina molto importante nello scacchiere di Bakker.
Le due compagini hanno deciso di impostare in maniera differente: le padrone di casa hanno preferito la costruzione dal basso ma non hanno ripudiato anche i lanci lunghi a scavalcare il centrocampo (67,4% vs 32,6%), le ospiti invece sono partite dal basso il 96,5% delle volte. Emblematico è il fatto che la percentuale milanista nella prima frazione sia stata del 100%: un dato che evidenzia quanto il Diavolo stia riuscendo sempre di più a cucirsi addosso una precisa identità che lo ha portato a raccogliere 10 punti nelle ultime 4 con 0 sconfitte in campionato da gennaio.
Il centro dell’impostazione neroverde è stata Kassandra Missipo che riceveva palloni e li smistava a sinistra o a destra, verso Philtjens (asse più attivo delle ragazze di Rossi con 8 passaggi completati) o Orsi. Il centrocampista belga classe 1997 è stata infatti la prima per passaggi riusciti (36) e per palle recuperate (25, come Durand) e seconda per palle giocate (50) e per giocate utili (9). La numero 12 è stata, però, la seconda per precisione passaggi, mentre la più precisa è stata Manuela Perselli che ha concluso con il 75% ma con soli 3 passaggi riusciti nei 12 minuti più recupero che ha avuto a disposizione. Durante le azioni offensive, invece, avvenivano spesso degli scambi tra le due punte centrali, Sabatino e Clelland, che è stata colei che ha ricevuto più passaggi (27), con l’obiettivo di muovere velocemente il pallone e far saltare le marcature avversarie.
L’impostazione milanista partiva sempre dal basso con un giro palla tra le due centrali, Piga e Mesjasz, e poi l’appoggio laterale verso il terzino destro, Koivisto, che cercava poi direttamente la verticale su Marinelli o la palla centrale su Silvia Rubio che si spostava spesso verso destra per gestire il pallone. Anche sull’altro out era molto diffuso il passaggio verticale dal terzino, Vigilucci, all’ala sinistra, Stokic. Sono state già analizzate le solide prestazioni di Mesjasz e di Koivisto e, nonostante la numero 2 sia stata la calciatrice di movimento rossonera ad aver concluso più passaggi, la più precisa, se si esclude Laura Giuliani, è stata la solita Piga che ha avuto l’85% di precisione con 52 passaggi riusciti (Koivisto seconda con il 79%, come Marta Mascarello).
Anche le conclusioni evidenziano la superiorità del Milan: il Sassuolo ha terminato con 9 tiri, di cui 3 in porta, e 2 gol, le ospiti hanno calciato 21 volte, di cui 9 in porta, con 3 reti.
Una delle difficoltà della squadra di casa è stata probabilmente quella di non riuscire ad arrivare facilmente in area di rigore per avere la possibilità di costruirsi chances di tiro più favorevoli e, quando ciò accadeva, la mira era sballata: 5 tentativi da dentro l’area e 1 sola rete. Clelland è stata la giocatrice ad aver tentato più volte di gonfiare la rete con 3 conclusioni e 1 gol, Philtjens ha trovato la gioia personale con un solo tiro.
Il Diavolo sembra invece aver trovato nettamente più continuità anche sotto porta, una delle principali problematiche di inizio anno: 14 gol nelle ultime 4 partite di campionato. Il gioco offensivo e propositivo della formazione di Bakker ha permesso alle meneghine di bussare più e più volte alle porte dell’area di rigore di Durand e, infatti, sono state 11 le conclusioni all’interno dell’area mentre sono 16 in totale quelle arrivate dopo un’azione manovrata. La giocatrice ad aver terminato il match con più tentativi è stata Stokic con 5 tiri e 1 gol, il primo in Serie A, mentre Ijeh ha segnato su rigore con 4 tentativi e Vigilucci ha gonfiato la rete con una sola conclusione.