Selvaggia Rossi è una giovanissima difensore del Cesena under 19: essendo infatti nata il 15 febbraio del 2008, ha da non molto compiuto diciassette anni. Un’età in cui si è generalmente più interessati a frequentare i social, che non i campi da pallone: cos’è stato a farle scegliere di giocare a calcio? “Il calcio è uno sport che ha sempre fatto parte della mia quotidianità, sin da piccola. La passione me l’ha trasmessa mio fratello, ma il ruolo più importante è stato del mister Pascucci, allenatore della ‘Cava’, squadra dov’è iniziato il mio percorso insieme ad altri bambini” sottolinea Selvaggia, non senza un profondo sentimento di gratitudine “È grazie a lui che ho compiuto questa scelta, forse la migliore che potessi prendere: nonostante fossi l’unica femmina, la fiducia nei miei confronti è sempre stata tanta ed i valori che ho acquisito lì, me li porterò per sempre dietro”
Sicuramente, il primo mister della ‘signorina Rossi’ ha saputo avere la vista lunga. Quali credi possano essere i tuoi punti di forza e quali quelli su cui dovresti migliorare di più? “Ho sempre giocato in difesa, anche se ultimamente sto familiarizzando anche con il centrocampo. Tra i miei punti di forza citerei sicuramente grinta e determinazione, accompagnate dalla forza fisica, resistenza nella corsa, leadership ed una buona tecnica individuale” sottolinea Selvaggia, che dimostrando di conoscersi molto bene prosegue “Tra i punti in cui dovrei migliorare, troviamo lo sprint, la forza esplosiva e la velocità di pensiero: sicuramente c’è da lavorare tanto, sotto tutti gli aspetti, ma la determinazione nel farlo, c’è!”
D’altra parte, ad una così giovane età, sportivamente parlando è praticamente impossibile essere già formati. Ma c’è un giocatore od una giocatrice a cui ti ispiri? “Sinceramente non ho uno specifico calciatore o calciatrice a cui mi ispiro. Essendo tifosa dell’Inter, ho sempre ammirato calciatori come Icardi, Perisic ed ovviamente il ‘capitano’, Zanetti”
La squadra in cui militi, il Cesena, è una neo promossa in Primavera 1: state trovando una grande differenza rispetto alla categoria inferiore, e sotto quali aspetti? “Indubbiamente la differenza è tanta e la stiamo sentendo. L’anno scorso abbiamo concluso un buon campionato ed il clima in squadra è sempre stato propositivo per l’inizio della nuova stagione. Siamo tutte consapevoli che non sarà una passeggiata, ma staff, Società e soprattutto noi ragazze, cercheremo di dare il massimo” premette la giocatrice romagnola che poi, con grande lucidità, analizza “Le differenze, rispetto all’anno scorso, sono molte: innanzi tutto i ritmi di gioco sono molto più veloci, rispetto alla Primavera 2. Inoltre anche la fisicità è un aspetto che sta venendo fuori, in cui noi come squadra non eccelliamo. Siamo infatti una squadra molto giovane e soprattutto tecnica. Altra differenza è la possibilità di confrontarsi con ragazze già nel panorama della serie A, oppure che hanno vestito o vestono la maglia delle rappresentative italiane, sogno di qualsiasi bambina che si affaccia al mondo del calcio. Infine, affrontare questo campionato credo che sarà un modo per farci crescere e ci insegnerà a lottare fino alla fine”
Scendendo un po’ più nel concreto, a fine stagione cosa vorresti che il campionato avesse regalato: a te stessa ed alla squadra? “Oggettivamente parlando, spero proprio nella salvezza, finalità principale di questa stagione. Alla squadra, lascerà sicuramente tanta esperienza, consapevolezza delle proprie capacità, unità di gruppo e tanto divertimento. Spero che i sacrifici che io e le mie compagne facciamo, vengano ripagati al meglio” afferma la nostra interlocutrice, che evidentemente antepone i desideri ‘di squadra’ ai propri “A me stessa, spero regali tanti momenti da ricordare, sia belli che difficili, affinchè sia grazie a loro che possa essere spinta a dare il meglio di me, sia nel calcio, sia nella vita. Spero anche di arrivare a fine stagione e ammettere di essere orgogliosa di ciò che ho fatto, cercando di essere un punto di riferimento per le mie compagne, soprattutto per le più giovani”
Parole che confermano, fra le caratteristiche di Selvaggia, proprio quella leadership che lei stessa ha sottolineato. In generale, quali obiettivi vorrebbe raggiungere questa ragazza, che sta iniziando ad ‘annusare’ il calcio che conta? “Sicuramente metterei quello di vestire la maglia della nazionale italiana e di portare i colori della mia Romagna nella massima serie nazionale. Il Cesena mi ha cresciuto e giocare per la prima squadra, sarebbe un sogno per la ‘piccola’ me. Cercherò di accompagnare la mia carriera calcistica ad altri obiettivi nella mia vita. Mi piacerebbe anche molto andare a giocare all’estero, sperimentando nuovi ambienti e metodologie: ma per ora, testa all’obiettivo di questa stagione!”
Nemmeno da sottolineare come questa ragazza, sicuramente una giovane promessa del calcio italiano, riesca a ‘sognare’ senza però mai staccare i piedi da terra: una concretezza tipica della sua terra che, ne siamo certi, le consentirà di raggiungere tanti di quelli che per adesso sono, appunto, ancora soltanto sogni.






