Le emozioni alle volte diventano concrete e pesano sul cuore delle persone. C’è chi le converte in lacrime e le lascia cadere, così da scrollarsi di dosso macigni che non potrebbe sostenere. C’è chi, più pragmaticamente, lascia che il tempo faccia il suo corso, a mente lucida analizza la storia e ne trae ricordi.

Renato Longega è un uomo ordinato in campo e questo lo rispecchia in tutti gli ambiti. Analizza e trae ricordi. Quelli più belli, che riportano alla mente gli scudetti vinti, le Coppe Italia alzate al cielo così come le supercoppe, ma su tutte quella semifinale di Champions League che sembrava un sogno.

Un sogno proibito a cui nessun’altra squadra italiana è mai arrivata. Ci sono altri ricordi di chi era presente al Bentegodi in quell’aprile del 2008. C’è la memoria di chi risalendo la galleria degli spogliatoi si domandò se quello che stava accadendo fosse un sogno: no, accadeva davvero. C’erano quattordicimila persone sugli spalti, tutti a spingere Verona verso qualcosa di inspiegabile. Renato Longega è un uomo ordinato, ma in quei ricordi la commozione e le emozioni sovrastano chiunque.

Dopo 13 bellissimi anni va all’allenatore il più forte ringraziamento che il cuore e la mente di ognuno possa offrire. A lui che ha vinto più di tutti in Italia e si è spinto fin oltre la Cappadocia e tutti i mari per il suo Verona: Grazie. Per i momenti di rabbia e per i momenti di gioia, per le scelte contestabili e per le scelte ineccepibili. Il capitano di una nave che prima di allora era solo nuova e bella. I nomi di Verona e di Longega coincidono per la maggior parte della nostra storia, come se due penne tracciassero le stesse linee su un pezzo di carta destinato a diventare testimonianza di una fede e di una Leggenda. Grazie.

I cambiamenti apportati dal nuovo corso di Verona Women l’hanno coinvolto in questo primo anno, ma ci sono progetti che richiedono cambiamenti ulteriori. Ci sono storie che finiscono ma non per questo passano inosservate. Renato Longega ha creato un precedente e d’ora in poi tutto quello che verrà sarà portato al vaglio di un Verona che è e rimane, aldilà delle innovazioni e della vanità, la più grande squadra che il calcio femminile italiano abbia mai conosciuto fino a oggi.

L’importanza e la necessità di rimanere al passo con ciò che sta cambiando, di essere in prima linea in quel che richiede la novità. La grandezza di Verona risiede nel futuro, ma con la memoria rivolta alla Leggenda.

Nella notte fra il 30 giugno e il 1° luglio scadrà il contratto che lega Renato Longega al Verona, e non verrà rinnovato. Una decisione presa nell’ottica di offrire nuova linfa a un progetto importante. Una decisione giunta e appresa assieme a malincuore, perché i nomi di Verona e del suo allenatore coincidono per la maggior parte della storia del Club.

Per questo: Grazie Mister. Grazie di aver costruito tutto quello che c’è, di aver riempito gli albi e i cuori, di aver sollevato e sofferto, di aver alzato la voce e di aver analizzato ordinatamente tutto nel corso di questi lunghi 13 anni. Come un padre che ha offerto tutto quello che aveva alla propria figlia, ora proviamo a camminare soli: noi da una parte e tu dall’altra. Ma quando barcolleremo incerti, se mai accadrà, guarderemo accanto a noi e troveremo la storia, negli occhi la vittoria e la passione di 13 anni. Grazie Renato, Grazie Leggenda.

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