Angelica Armitano, classe 1991, è nata a Savigliano e nelle sue vene scorre sangue biancorosso: la carriera con il pallone ha avuto inizio nel Caraglio Calcio, con i ragazzi. All’età di 14 anni il trasferimento nella squadra femminile del Cuneo, in serie C, per una storia di amore e fedeltà che dura ancora oggi, dopo 11 anni; arrivano presto le vittorie di campionato e Coppa Piemonte, dunque la serie B, per poi raggiungere la storica promozione in serie A nel 2014. L’amara retrocessione l’anno successivo poi, nel 2016, nuovamente la conquista della massima serie. Il resto della storia è il presente -ancora in biancorosso- di Angelica Armitano, vera e propria colonna della difesa cuneese.

Probabilmente, in squadra, sei la persona che ha la militanza maggiore nel Cuneo, il tuo DNA è indiscutibilmente biancorosso. Che effetto ti fa, da questo punto di vista, essere la bandiera delle Leonesse?
“Sì, sono rimasta solo più io del “vecchio Cuneo”. Sono 11 anni che gioco qui e un pò mi fa effetto essere la bandiera delle Leonesse! Ho assistito a tanti arrivi, ma anche tante partenze, nel calcio è normale. Ho avuto modo di conoscere tante persone e con alcune di queste sono contenta di aver stretto un bel rapporto che va al di fuori da quel rettangolo verde”. 

Hai vissuto promozioni storiche, retrocessioni amare, momenti complessi. Oggi il Cuneo è in A e molti sono stati gli innesti estivi: è stato facile l’amalgama dello spogliatoio?
“Il mercato estivo è stato ampio, la società si è mossa bene: sono arrivate calciatrici di esperienza -che quindi hanno già disputato un campionato di serie A- ma anche giocatrici giovani con la voglia di mettersi in gioco e fare bene. L’amalgama in uno spogliatoio femminile non è mai semplice ed è difficile che tutte vadano d’accordo, ma l’unica cosa che conta è che tutte dobbiamo avere lo stesso obiettivo quando scendiamo in campo, cioè la voglia di portare a casa i 3 punti. Ovviamente l’obiettivo è la salvezza, ma con questa “nuova” squadra, a mio parere, potremo giocarcela con tutte le avversarie, senza dare nessun risultato per scontato”.

La stagione da neopromosse è cominciata con due buone prestazioni, una culminata con la vittoria, l’altra con una sconfitta di misura. E’ molto presto, ma dove pensi che possa arrivare questo Cuneo?
“Abbiamo disputato due ottime gare, la prima è andata meglio contro il San Zaccaria vincendo 2 a 0, mentre la seconda, contro il Mozzanica, meno. Peccato per il risultato perchè nel primo tempo siamo riuscite ad andare in vantaggio su un calcio d’angolo e poi nella ripresa su due errori nostri abbiamo subito goal. Un pareggio sarebbe stato un risultato assolutamente giusto!”

Il Cuneo di oggi quali differenze ha rispetto alla squadra che 2 anni fa retrocesse dalla serie A? Ha delle armi in più?
“Ora si va avanti, in queste due settimane di sosta stiamo lavorando per preparare al meglio la partita contro il Chieti dove bisogna fare risultato. Dove può arrivare questo Cuneo forse ora è presto per dirlo, ma se giochiamo ogni sabato come le prime due partite sicuramente ci potremo togliere tante soddisfazioni e puntare a qualcosa in più rispetto alla salvezza!”

Difesa di ferro, centrocampo battagliero e attacco di peso: quali punti deboli ha oggi il Cuneo di Mister Petruzzelli?
“Sicuramente, come già detto precedentemente, la rosa di quest’anno è più ampia, con giocatrici di esperienza che conoscono già questo tipo di campionato, invece due anni fa la squadra era più inesperta essendo anche al primo anno di serie A. Nonostante tutto, a mio parere, abbiamo comunque disputato un campionato discreto arrivando al 10° posto in classifica su 14, raggiungendo in teoria la salvezza, ma le discutibili regolamentazioni hanno decretato la retrocessione. Punti deboli… spero che questo Cuneo non ne abbia!!”