Stefano Braghin, Head of Juventus Women, ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Juventus TV.

SCUDETTO
«È una grande soddisfazione, anche perché ripetersi non è mai facile come vincere per la prima volta. Questo gruppo ha lavorato duramente e credo che al punto della stagione a cui eravamo arrivati è stato giusto premiare con questo Scudetto che corona l’intero percorso»

DIFFICILE CONFERMARSI
«Sicuramente sì, perché bisogna sempre ripartire che non si è fatto nulla e lavorare con la stessa determinazione. Prima della stagione, ho detto alla squadra che non bisogna difendere un titolo, ma bisogna conquistarne di altri».

OBIETTIVI
«La nostra stagione ci ha dato gli strumenti per mantenere alta la competitività in Italia, che rimane il nostro obiettivo principale. L’Europa è una situazione diversa, perché la Champions si gioca in partite secche. Rimane incognita dal punto di vista sportivo, ma sicuramente è un ottimo momento di crescita».

MERCATO
«Noi quest’anno abbiamo fatto una scelta molto conservativa. È un gruppo difficile da migliorare. È arrivata una giocatrice in un ruolo specifico di cui avevamo esigenza, arriverà a giorni una giovane calciatrice dall’Argentina e poi, visto che il mercato chiude a settembre e i campionati scandinavi si chiudono in quel periodo, credo che qualcosa da là possa arrivare».

MANTENERE LO STESSO GRUPPO
«Sono convinto della continuità, perché le nostre stesse giocatrici sono più forti di quando sono arrivate. L’allestimento di una squadra inizia quando viene migliorato il gruppo già presente. Ci sono poi scelte di prospettiva o caratteristiche che vanno ad aggiungersi, ma sempre preservando quel gruppo che abbiamo costruito da tre anni».

GIOCATRICI IN PRESTITO
«L’asticella della nostra prima squadra è molto alta, quindi è difficile trovare spazio. Abbiamo 15 giocatrici in Serie A, 5 in Serie B, che continuano il loro percorso di miglioramento per poi tornare. Stiamo costruendo due Juventus: una che vedete sul campo e una che io chiamo 2.0 che sarà quella della prossima generazione».

Credit Photo: Giancarlo Dalla Riva