“Le calciatrici passano, la squadra rimane”, queste le parole che spesso echeggiano da parte di una Società quando viene venduta una calciatrice ritenuta incedibile e sempre al centro del progetto, o da parte di una tifoseria quando deve salutare una calciatrice che sceglie di andarsene. Con Manuela Giugliano, invece, questa frase perde di significato: la numero 10 non sembra mai aver avuto nei piani quello di andarsene, perché per lei la Roma è casa, e lei è casa per la Roma femminile.
La capitana giallorossa, approdata alla Roma nel 2019 dopo una stagione al Milan e una al Brescia, ancora giovanissima e con tanti sogni da realizzare, oggi spegne 28 candeline. 28, due volte il suo numero di maglia – il mitico 10 che tutte le bambine sperano di indossare in carriera – sommato agli otto trofei più importanti da lei conquistati in carriera con le maglie del Brescia e della Roma, la sua Roma, quella squadra che vede in lei una luce.
Prima italiana candidata al Pallone d’Oro nella storia del calcio femminile del nostro Paese, prima calciatrice a vedere il suo nome tra le nomination per il riconoscimento individuale più importante a cui una calciatrice possa aspirare: è stata lei ad aprire le danze, e l’Italia adesso non vuole più mancare l’appuntamento con quella premiazione.
Neanche The Guardian è riuscito a resistere: Giugliano è stata classificata al posto numero 74 tra le 100 calciatrici più forti nel 2023, per poi balzare al 54esimo posto soltanto l’anno dopo.
Non solo Roma: anche la Nazionale, la sua seconda casa, la sua seconda pelle, quella con cui ha vissuto momenti indimenticabili all’ultimo Europeo e con cui ha visto il gruppo crescere, consolidarsi, diventare più forte, un po’ come ha fatto anche lei in giallorosso: tra le poche rimaste dell’Era Spugna, la capitana è già pronta a traghettare le compagne verso la vittoria, verso l’unico risultato possibile.
Giugliano è più di una calciatrice, è una bandiera: 127 presenze con la maglia giallorossa, 39 le reti siglate, alcune di un valore inestimabile e di una bellezza folgorante, soprattutto su punizione, dove quel piede destro sembra tirare fuori dal suo cilindro metaforico il trucco giusto per ingannare la difesa e l’estremo difensore. Quella maschera, quell’esultanza “alla Paulo Dybala” non è semplice imitazione: è voler emulare un calciatore che in giallorosso ha saputo e sa farsi amare, proprio come lei.
Le candeline spente sono 28, 28 piccole luci che al minimo soffio di vento vengono spente. La luce di Manuela Giugliano, quella che brilla e ha i toni rosso e oro della maglia della Roma, è però impossibile da spegnere. Luce, casa, bandiera: tre le parole che possono raccontare la carriera di questa calciatrice in giallorosso. La luce spesso si spegne o tramonta, Giugliano in giallorosso non tramonterà mai, perché è parte della sua storia.
Buon compleanno, Manuela!






