La giocatrice gialloblù, raggiunta dai microfoni di HV Channel Radio, ha presentato la sfida contro le rossonere, ma non solo

È una Caterina Ambrosi decisamente battagliera quella intervenuta al Salotto Gialloblù di HV Channel Radio a pochi giorni dall’importante sfida del Sinergy Stadium contro il Milan.

Interrogata sulla sfida contro le rossonere, la giocatrice dell’Hellas Verona Women ha infatti lanciato un chiaro messaggio alle prossime avversarie: di seguito, infatti, le principali dichiarazioni della classe ’99.

LA RIPRESA.
«Ci serviva un periodo di riposo per liberare un po’ la testa anche dopo la vittoria di Napoli. Ora abbiamo ripreso a lavorare in vista di una gara molto importante come quella in programma sabato contro il Milan».

IL GIRONE D’ANDATA.
«Siamo soddisfatte perché siamo riuscite a portare avanti quanto ci chiedeva il mister nonostante all’inizio le nostre prestazioni non fossero premiate dai risultati. Tutto questo lavoro alla fine ci ha ripagato perché i punti ottenuti sono arrivati attraverso il nostro gioco, quindi ora dobbiamo essere ancora più motivate: dobbiamo lavorare su ciò che ci manca per poter così diventare più competitive e riuscire magari a salvarci in tranquillità».

LE COMPAGNE.
«Giorgia Motta per me è un punto di riferimento sotto ogni aspetto, sia come giocatrice che come persona. Ha dato moltissimo al movimento del calcio femminile e mi sta insegnando e aiutando molto, così come fa con tutte: è la nostra capitana, credo che questa sia la miglior descrizione possibile… Rappresenta Verona, un po’ come Michela Ledri: quando le vedo, vedo l’orgoglio e l’appartenenza questa città, quindi sarei contenta di ripercorrere le loro orme».

L’AVVERSARIO.
«Il Milan ha una rosa davvero forte e che ci preoccupa nel complesso. Noi comunque la stiamo preparando nel migliore dei modi e non abbiamo alcuna intenzione di fare da sparring partner, quindi se vorranno portare a casa tre punti dovranno sudarsela!».

IL COVID.
«Abbiamo superato due mesi difficili a causa del Covid, sia per le ragazze che erano a casa che per quelle che si ritrovavano ad allenarsi dimezzate perché mancavano un po’ la serenità e la spensieratezza che ci contraddistinguono di solito. Quel periodo ci ha però permesso di costruire, perché è nelle difficoltà che si cresce di più. Ora però speriamo di non dover più ripetere l’esperienza…».

Credit Photo: Domenico Cippitelli