“Riviera di Romagna- San Zaccaria 16/5/15 CHI HA PAURA RESTI NELLO SPOGLIATOIO!”

Così recitava uno striscione appeso qualche giorno prima della gara al bar del campo sportivo di San Zaccaria.
Vorrei raccontarvi di quel playout che era più di “semplice” playout, era un derby romagnolo. Riviera di Romagna-San Zaccaria . I playout si sa, lo dice la parola stessa, o “vivi o muori”, o resti in Serie A o scendi di categoria.


Avevo 18 anni, quell’anno ero il terzo portiere della prima squadra e quel giorno sostituivo in panchina la mia collega infortunata Montanari. Per me era già un traguardo importante essere lì, poiché era solo il secondo anno che ero tornata a giocare a calcio. Il mio ritorno al rettangolo verde lo devo a un certo Silvano Fantini, che mi stressò giorno e notte due estati prima per farmi tornare a fare il portiere. Ci riuscì, così abbandonai la pallavolo per tornare a giocare a calcio. Inoltre, quella stagione avevo raggiunto un mio personale obiettivo: una settimana prima dei play out avevo fatto il mio esordio in serie A contro l’AGSM Verona di Gabbiadini e Panico, che proprio in quella giornata vinsero e conquistarono il loro ultimo scudetto.
Ritornando a quel playout, di quel pre partita ho ricordi vaghi, ricordo tanta tensione, ma vi posso assicurare che nessuno restò in spogliatoio, nessuna aveva paura, anzi eravamo tutte pronte alla guerra, a lottare tutte assieme, per riscattarci di quei due derby di campionato che ci avevano lasciato in bocca il sapore amaro della sconfitta. Questa volta no, questa volta eravamo pronte con la stessa “cazzutaggine” con cui avevamo battuto il Brescia, campione uscente, per 3-1 durante quella stessa stagione.


Fischio d’inizio, la partita è equilibrata, qualche occasione da entrambe le parti fino al 41′: Patrizia Caccamo entra in area e si procura un calcio di rigore. Ovviamente tutti speravamo che Miriam Bonaventura lo parasse: Pugnali tira e Miriam devia sul palo, palla in area, arriva Caccamo e segna, 1-0 Riviera. Tutti negli spogliatoi.
Rientriamo in campo sotto di un goal e ancora più agguerrite. Dopo 3′ Lara Barbieri segna: 1 a 1. Passano appena 10 minuti e Giorgia Galletti segna il 2-1: esplodono i tifosi sugli spalti.
I minuti sembrano interminabili anche per noi in panchina che ci sgoliamo per incoraggiare le nostre compagne in campo. Arriva il triplice fischio, è finita! Questa volta abbiamo vinto noi, abbiamo vinto la partita più importante .
Iniziamo a correre, abbracci, lacrime, risate, tutte insieme urlavamo: “Il cielo è biancorosso sopra la Romagna!”, per noi l’emozione era pari a quella provata con il Mondiale del 2006, era la nostra vittoria!
Un piccolo aneddoto: sia Lara che Giorgia non avevano ancora mai segnato in campionato, come se quel goal lo avessero tenuto apposta per il finale.


Ovviamente la festa non finì lì, ma continuammo a festeggiare per tutta Milano Marittima con bandiere e clacson fino ad arrivare alla Pousada (un locale brasiliano), avevamo vinto ed era tutto offerto dal Presidente ovviamente! Vi lascio solo immaginare il conto che pagò a fine serata e che ci tenne a ribadire nei giorni seguenti!


Ho scelto di raccontare questo momento della mia vita perchè segnò l’inizio del mio percorso in Serie A e soprattutto perchè le cose (un risultato, un esordio, un goal, una parata…) non sono mai scontate. Riguardando il mio passato vorrei fare una cosa che non avevo mai fatto prima, vorrei dire Grazie a tutte le persone e soprattutto a tutte le ragazze di quella annata, poiché senza quella stagione, finita con la ciliegina sulla torta della salvezza, io e tante altre mie compagne provenienti dalla primavera, negli anni successivi, non avremmo mai avuto il privilegio di esordire, giocare, vivere il mondo della Serie A. Grazie! Grazie a tutti e a tutte!

Credit Photo: Florentia Calcio Femminile